Rete Disarmo: bene Bankitalia sulle armi di distruzione di massa, si può fare di più

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La Rete Italiana per il Disarmo (punto di incontro sul tema del controllo degli armamenti di oltre 30 organizzazioni nazionali impegnate su questi temi) saluta positivamente la decisione della Banca d’Italia di alzare il livello di controllo sulle operazioni che gli istituti di credito eseguono nel contesto della produzione e vendita di armi di distruzione di massa.

In un provvedimento emanato a maggio (testo ufficiale in .pdf) di questo anno e venuto all’attenzione dell’opinione pubblica in questi giorni, la Banca centrale mette in campo una serie di indicazioni (ed anche di meccanismi ed obblighi) atti a porre in opera un “esercizio di controlli rafforzati contro il finanziamento dei programmi di proliferazione di armi di distruzione di massa”. Il provvedimento è a firma del direttore generale dell’Istituto Fabrizio Saccomanni.

Nel dichiararsi soddisfatta che anche le strutture istituzionali diventino sempre più attenti alla problematicità del contatto fra mondo finanziario e produzione di armi, la Rete Italiana per il Disarmo auspica che tutti gli Istituti di credito, anche attraverso la loro associazione di categoria ABI, adottino in maniera organica i criteri suggeriti dalla Banca d’Italia ed anzi li esplicitino in un codice etico interno che sia poi riportato sul sito della Banca e nel Bilancio Sociale (ove esistente). Una strada peraltro già intrapresa da alcuni istituti.

“E’ importante partire dalle armi di distruzione di massa” - commenta Giorgio Beretta di Rete Disarmo - “ma non bisogna dimenticare che la problematicità esiste anche su altri sistemi d’armamento. La legislazione italiana (legge 185/90 e modifiche successive) ci fornisce degli strumenti importanti e indica precisamente quali siano le operazioni che si svolgono all’interno del commercio di armi ad uso militare. Noi chiediamo che i criteri impostati da Banca d’Italia per un rafforzamento del controllo siano implementati anche per queste armi, oltre che per i programmi di proliferazione delle armi di distruzione di massa. E’ importante poi creare anche degli strumenti (interni ed esterni) di controllo per non rendere le indicazioni solo parole su un foglio”.

Inoltre è bene ricordare come siano le cosiddette armi “piccole” o “leggere” ad essere responsabili del maggior numero di morti in tutto il mondo, sia nei conflitti che nelle situazioni di criminalità. Come ebbe a dire l’ex-Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan le armi leggere sono le “vere armi di distruzione di massa”. In considerazione anche del fatto che l’Italia ne è il secondo esportatore mondiale (e tra i primi produttori) la Rete Disarmo auspica che un sistema di controllo dei contatti tra mondo finanziario e produttori e commercianti di armi di piccolo calibro sia implementato contemporaneamente a queste nuove iniziative.

La Rete Italiana per il Disarmo, con le sue organizzazioni e campagne, è disponibile a sostenere ed accompagnare il percorso di chi (tra Enti di controllo e Istituti di credito) voglia intraprendere un serio cammino di controllo sulla produzione e vendita di armamenti ed abbia anche intenzione di regolare la posizione degli intermediari di questo commercio. Va ricordato infatti che secondo le più accreditate statistiche internazionali il commercio di armi è responsabile di circa la metà della corruzione mondiale pur totalizzando solamente il 2% del flusso commerciale del mondo. [F.V.]

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