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Olympic: Cina lontana, Torino in tregua 'armata'
Finanza e armi
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Tra tre anni, l'8 agosto 2008, inizieranno a Pechino i Giochi olimpici e per questo Amnesty International ha chiesto alle autorità cinesi di tenere fede alla loro promessa di migliorare, per quell'appuntamento, la situazione dei diritti umani. Nell'aprile 2001 Liu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore dei Giochi olimpici di Pechino 2008, disse: "Se permetterete a Pechino di ospitare i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani". Li Qi, sindaco di Pechino, a sua volta dichiarò che, ospitando le Olimpiadi, il progresso sociale, lo sviluppo economico e la situazione dei diritti umani in Cina avrebbero fatto passi avanti. Rappresentanti del Comitato olimpico internazionale (Cio) hanno chiarito che si aspettano che la situazione dei diritti umani in Cina migliori a seguito della scelta della candidatura di Pechino.
Sta di fatto che varie denunce di violazioni arrivano da persone che hanno scritto al Cio chiedendo il miglioramento della situazione dei diritti umani. A questo si aggiungono gli sfratti per lo più illegali che hanno colpito migliaia di abitanti di Pechino e l'intensificata repressione ai danni di gruppi che, secondo le autorità, potrebbero procurare qualche imbarazzo al paese durante lo svolgimento dei Giochi. Amnesty International ha diffuso un elenco di misure concrete e realistiche che le autorità che dovrebbero intraprendere e che renderebbero il comportamento del governo più coerente rispetto agli standard del diritto internazionale e agli ideali della Carta olimpica.
Tra le misure previste rientra l'abolizione della pena di morte, la riforma del sistema giudiziario, consentire la piena libertà di espressione e associazione e porre fine agli sfratti forzati.
A confermare la chiusura democratica è arrivato l'arresto del giornalista di Hong Kong Ching Cheong, accusato formalmente da Pechino di spionaggio mentre stava raccogliendo trascrizioni di interviste all'ex segretario del partito Zhao Ziyang, caduto in disgrazia per la sua opposizione al massacro di Tiananmen. In Cina la maggioranza delle informazioni sulla vita della nazione sono considerate "segreto di stato" e la loro rivelazione attraverso i media viene bollato come "un attentato alla sicurezza dello stato". Attualmente nel paese almeno 42 giornalisti sono detenuti per questo. Ad Hong Kong molti politici hanno chiesto la liberazione del giornalista. Campagne di firme sono state lanciate a livello internazionale. L'opinione pubblica pensa che Ching Cheong sia una vittima "dimostrativa": la Cina vuole domare la libertà di stampa ad Hong Kong.
E le pressioni continuano anche per la campagna "Biancaneve" per la responsabilità sociale delle olimpiadi Torino 2006. Dopo aver raccolto migliaia di firme con la richiesta di far uscire il leader per la produzione di armi Finmeccanica dal panel delle sponsorizzazioni delle Olimpiadi, i promotori della campagna - sostenuti dal padre comboniano Alex Zanotelli- hanno bocciato le manifestazioni legate alla 'tregua olimpica' con la quale l'Onu invita tutti gli Stati membri a sospendere qualsiasi conflitto in corso. Il rifiuto del Toroc, il Comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali Torino 2006, di abbandonare Finmeccanica ha portato le realtà promotrici - tra cui Rete di Lilliput, Legambiente, Wwf, Centro Studi Sereno Regis e Fondazione Banca Etica - a decidere di non partecipare all'happening dedicato ai giovani che parteciperanno da tutto il mondo. "Nonostante il Comune di Torino abbia deliberato sotto nostra pressione come realizzabile la sola sponsorizzazione dei marchi civili di Finmeccanica - afferma Daniela Fossat, referente della Campagna Biancaneve -, ancora oggi il destino economico delle Olimpiadi è legato ad un'azienda che produce sistemi di armamento. Come è possibile una simile contraddizione?"
Va ricordato che lo scorso febbraio anche la Sezione Italiana di Amnesty International ha scritto al presidente del Toroc (il Comitato organizzatore dei XX Giochi Olimpici invernali di Torino 2006), Valentino Castellani, per esprimere il proprio disappunto sull'accordo raggiunto con il Gruppo Finmeccanica che è tra gli sponsor ufficiali delle Olimpiadi. [AT]