Cinesi di terra, di mare e dell'aria

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Le porzioni crescenti d’Africa già acquisite, ricche di materie prime, non bastano alla Cina. Il vice presidente cinese Xi Jinping, ritenuto dai più come il successore di Hu Jintao, s’è recato in Africa australe visitando tre paesi in 7 giorni: Sudafrica, Angola e Botswana. Se non bastasse Pechino si tuffa anche nelle profondità marine alla ricerca di giacimenti metalliferi, a profondità finora impensate, forte delle previsioni secondo cui, nell'arco di 20-30 anni, lo sfruttamento del mare potrebbe superare quello terrestre. Ed infine vola in cielo. Più con il civile che con il militare.

Di terra. Insaziabile. Le porzioni crescenti d’Africa già acquisite, ricche di materie prime, non le bastano. Il vice presidente cinese Xi Jinping, ritenuto dai più come il successore di Hu Jintao, s’è recato in Africa australe visitando tre paesi in 7 giorni: Sudafrica, Angola e Botswana.

Il vice presidente cinese è atterrato il 16 novembre scorso a Città del Capo, in Sudafrica, per rinsaldare i rapporti commerciali da 16 miliardi di dollari. Ha siglato quattro accordi nel campo della cooperazione economica e tecnica e nel settore dell'energia, in un Sudafrica affamato di elettricità. Non sono mancati, poi, gli accordi nei settori che tradizionalmente interessano Pechino, tra cui il commercio, le miniere e le infrastrutture.

Il 19 novembre Jinping è volato in Angola. Secondo fonti ufficiali cinesi, gli scambi commerciali tra i due paesi sfioreranno, i 20 miliardi di dollari già da quest'anno. In due giorni, la delegazione cinese ha siglato ben 19 accordi di cooperazione tra cui un partenariato tra la compagnia petrolifera di stato angolana, Sonangol, e la Norinco, importante impresa cinese impegnata nel settore degli armamenti e del petrolio.

La spedizione s’è conclusa il 22 novembre, in Botswana. Da Gaborone, il possibile successore dell’uomo più potente del mondo ha sottolineato come il Botswana, primo produttore mondiale di diamanti, sia un "partner essenziale" per la Cina ed ha quindi firmato tre accordi economici erogando una sovvenzione di 6 milioni di dollari per progetti di sviluppo. Il Botswana è il primo produttore di diamanti al mondo. Un minerale ampiamente utilizzato nell'industria: per la sua durezza, è infatti indispensabile per il taglio di qualsiasi materiale. Inoltre, le previsioni di mercato, rese note negli ultimi giorni dalla multinazionale leader del settore, De Beers famosa anche per la campagna sui diamanti insaguinati, rivelano che, nei prossimi anni, la domanda di diamanti aumenterà ogni anno del 20% in Cina ed in India.

Di mare. Pechino si tuffa anche nelle profondità marine alla ricerca di giacimenti metalliferi, a profondità finora impensate, forte delle previsioni secondo cui, nell'arco di 20-30 anni, lo sfruttamento del mare potrebbe superare quello terrestre. L'arma cinese è un sommergibile chiamato Jiaolong. Sviluppato segretamente da sette anni a questa parte, esso ha raggiunto la scorsa estate quasi 4 mila metri di profondità in un'immersione nel sud del Mar della Cina. In teoria il mezzo è in grado di spingersi fino a 7 mila metri, mentre il limite del concorrente giapponese Shinkai si ferma a 6.500 metri.

Intanto è in costruzione a Qingdao, nello Shandong, a est di Pechino, una base di ricerca per i sistemi marini di grande profondità. Essa accoglierà proprio Jiaolong, ora provvisoriamente alloggiato a Wuxi, non lontano da Shanghai, insieme agli altri sommergibili non abitati. Infatti la particolarità dell'ultima creatura, che ha una massa di 22 tonnellate, è che può ospitare a bordo tre persone. L'obiettivo dei cinesi è trovare sotto il mare elementi come i noduli di manganese o gli ammassi sulfurei, montagne sottomarine ricche di metalli. Oppure le incrostazioni di cobalto e gli idrati di metano. In maggio, a sorpresa, la Cina è stata il primo paese a candidarsi all'attribuzione di una zona contrattuale, in acque internazionali, per i depositi di zolfo.

Di cielo. La Cina ha trovato sostegno alla sua ambizione di sfidare Airbus e Boeing per una fetta del mercato globale da 1.700 miliardi di dollari ottenendo un ordine da 100 aerei per il suo primo jet di linea. Il produttore a partecipazione statale Commercial Aircraft Corp of China (Comac) ha dato notizia degli ordini all'Airshow di Zhuhai, due anni dopo aver lanciato i progetti del suo C919 da 150 posti. Comac dice che gli ordini sono arrivati da quattro compagnie aeree cinesi e dal braccio leasing di General Electric, che fornirà i motori assieme al partner francese Safran Sa. Comac pensa di iniziare la produzione l'anno prossimo, con un volo di prova nel 2014 e le prime consegne nel 2016. Ma finché c’è guerra c’è speranza ed il conflitto coreano non può che incentivare i Business legati al militare. Ed è di questi giorni la notizia che la Russia vuol vendere 48 caccia ultimo modello Su-35 jet alla Cina.

Nota a margine. Se facciamo un raffronto tra Cina e Italia e quindi “numero di abitanti” fratto “acquisto nuovi caccia” scopriremo che dovremmo impegnare risorse al massimo per l’acquisto di 2 nuovi F35. Invece ne acquisteremo ben 131 con 14 miliardi di euro + qualche caccia eurofighter con ulteriori 3 miliardi di euro. Ma che discorsi. Non si può certo paragonare uno Stato del G8, dal Pil da prefisso telefonico con la Cina od il nostro modo di aiutare i paesi emergenti con il loro. Noi promettiamo loro agiscono. Noi abbiamo più volte devastato l’Europa con la polvere da sparo loro, con la stessa polvere, facevano i fuochi d’artificio. Bella differenza.

Fabio Pipinato

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