Brasile: la lobby pro-armi sfrutta l'immagine di Mandela

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Gli avvocati di Nelson Mandela sono furiosi per l'uso distorto e non concordato dell'immagine del leader da parte della lobby delle armi: poche ore prima che i brasiliani entrino nei seggi per votare il referendum sulla vendita di armi, la lobby favorevole alle armi si è appropriata in uno spot dell'immagine di Nelson Mandela -comunica la Rete italiana per il disarmo. L'immagine di Mandela è apparsa in uno spot del "NO" al disarmo che ha legato la sua lotta per la libertà al punto di vista della lobby delle armi: "i cittadini devono essere liberi di portare armi da fuoco" - fa dire lo spot a Mandela. In Sud Africa il Presidente Mandela è stato un fermo sostenitore del controllo degli armamenti, con la sua immagine e la sua firma addirittura apposte sui certificati dati a chi ha restituito fucili e pistole durante la campagna per il disarmo del 1994. GLi avvocati di Mandela hanno immediatamente scritto al presidente del Fronte Parlamentare per il NO (della lobby armiera) in Brasile per protestare contro l'abuso dell'immagine dello statista sudafricano. Il leader è popolarissimo in Brasile tanto da essere stato recentemente votato come leader mondiale, precedendo Bill Clinton e il Dalai Lama.

"E' scorretto, improprio ed illegale usare un riferimento al Sig. Mandela ed alla sua lotta contro l'apartheid, visto che questa lotta non ha niente a che fare con la vendita di armi" si legge nella lettera. "L'oltraggioso inserimento dell'immagine di Nelson Mandela in questi spot manda un messaggio distorto: che Mandela supporti il lavoro della coalizione pro-armi in Brasile" - ha dichiarato Josphine Bourgois, della campagna per il SI al disarmo e della Ong Viva Rio. "I suoi avvocati si sono mossi subito, ed hanno così rivelato e dimostrato che la ricca e potente lobby delle armi non si fermerà davanti a nulla per continuare a vendere i propri strumenti di morte, anche stravolgendo deliberatamente i fatti".

La Rete Italiana per il Disarmo sostiene fortemente la campagna per il SI al Referendum Brasiliano ed ha lavorato per accrescere il livello di informazione anche in Italia su questo importante appuntamento. Recentemente il supporto al percorso del disarmo del Governo del Brasile (iniziato con l'adozione dello Statuto per il Disarmo e la nascita di una Campagna ad esso collegata) è stato esplicitato durante un incontro della Rete disarmo con il Presidente Lula a Roma.

Intanto si moltiplicano in Italia le prese di posizione di singoli e enti a sostegno del "si" all'abolizione della vendita di armi in Brasile. "È un'occasione storica per il Brasile, che detiene il triste record del paese col maggior numero di omicidi per arma da fuoco" - dichiara la Sezione Italiana di Amnesty International. In Brasile le armi da fuoco provocano almeno 38.000 morti all'anno, oltre 100 al giorno. Le vittime sono per lo più giovani tra i 15 e i 24 anni. "Dato l'eccezionale livello di violenza in Brasile e il ruolo-guida di questo paese nella produzione di armi in America latina, Amnesty International si schiera a favore del ‘Sì' al referendum sul disarmo, che è il modo migliore per assicurare la sicurezza dei brasiliani e un gesto concreto a sostegno dell'adozione di un trattato internazionale sulle armi" -afferma il comunicato di Amnesty. I controlli più rigidi contenuti nelle leggi introdotte di recente hanno già mostrato risultati promettenti: nel 2004, per la prima volta dopo 13 anni e un anno dopo l'entrata in vigore della Legge sul disarmo, il tasso di omicidi causati dalle armi da fuoco è sceso dell'8%: ciò significa 3.234 vite risparmiate rispetto al 2003.

Tra le altre prese di posizione in Italia va ricordata quella della Presidente del Consiglio provinciale della Provincia autonoma di Bolzano Veronika Stirner Brantsch che esprime la propria solidarietà al governo brasiliano "per l'impegno delle istituzioni della società civile del Brasile per la campagna di disarmo volontario nonché l'auspicio che nel referendum del 23 ottobre prevalga il sì al disarmo". [GB]

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