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WSF: le campagne africane sul debito chiedono giustizia
Debito estero
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Al Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, i rappresentanti delle africane sul debito (tra cui Jubilee Sudafrica, Solidarity Action Network del Kenya e del Forum on Africa Alternatives del Senegal) hanno promosso un dibattito che ha messo a confronto il pensiero delle Campagne con quello delle elites potenti riunitesi a Davos nel World Economic Forum. Davos ha visto sfilare il primo ministro inglese Tony Blair, Presidente Olusegun Obasanjo della Nigeria, il Presidente Thabo Mbeki del Sudarica e l'ex Presidente USA Bill Clinton, l'uomo più ricco del mondo Bill Gates, e la rock star Bono.
"Siamo lieti di vedere che i signori Clinton Blaire e Gates esprimono interesse per la lotta dei popoli africani" - dice Demba Moussa Dembele del Forum African Alternatives del Senegal. "Ma questo incontro di Davos cosa vuole rappresentare? Siamo stanchi di nobili discorsi sul nostro continente e non importa quanto sia famoso l'oratore che lo pronuncia. Le loro promesse saranno privi di senso senza i fondamentali cambiamenti del sistema economico globale e senza che sia cancellato l'enorme peso del debito che è stato imposto illegittimamente sui nostri popoli. In assenza di azioni concrete. Le belle parole potranno placare qualcuno, ma risponderanno ai nostri bisogni con promesse ipocrite che finiranno presto del dimenticatoio".
Aggiunge Njoki Njoroge Njehu del Solidarity Action Network in Action (Kenya): "Noi diciamo a tutti quelli che vogliono aiutare l'Africa: non stiamo chiedendo la carità; chiediamo giustizia! Il nostro continente è stato sfruttato e ha sofferto dell'abuso di potenze straniere per secoli. Dopo la schiavitù e il colonialismo, l'ultima forma per imporre interessi stranieri su di noi è stata la letale combinazione di debito e condizioni economiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Non possiamo più tollerare un sistema che chiede ai più impoveriti di continuare a pagare per il benessere dei privilegiati. Rivendichiamo il diritto a nutrirci, respirare,vivere! Chiediamo giustizia!".
Jubilee South Africa ha respinto le promesse fatte per addurre una presunta maggiore attenzione all'Africa. "Loro hanno il potere per fare molto di più. Per cambiare il sistema economico globale del tutto discriminatorio. Ogni giorno che perdono nel non esercitare questo loro potere è un altro giorno per esporre la loro ipocrisia e partecipare all'abuso dell'Africa" - ha detto P. Giyose, coordinatore di Jubilee Sudafrica. "Non abiamo difficcoltà a condividere la posizione che il Presidente Obasanjo ha preso affermando e cioè che la cancellazione del debito è un prerequisito per progresso genuino in Africa. Speriamo che il premier Blaire lo capisca. Ma aggiungiamo che la cancellazione sarà efficace solo se non accompagnata da condizionalità imposte dall'esterno - proprio quelle misure che hanno devastato l'Africa.