Nicaragua: debito alto anche dopo il taglio del G8

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Nella lista dei paesi più poveri a cui i paesi del G8 hanno deciso di cancellare i debiti figura anche il Nicaragua. La notizia è stata immediatamente ripresa dal governo nicaraguense per dimostrare gli importanti risultati ottenuti da questa amministrazione a livello diplomatico, ma nessun accenno al fatto che il paese continua a figurare in questa lista. Il Ministro del tesoro, Mario Arana, ha rimarcato che questo risultato permetterà al Nicaragua di convogliare questi fondi verso la riduzione della povertà e di presentare un'immagine del paese molto più appetibile per chi vuole investire dall'estero. Ha inoltre aggiunto che è "un riconoscimento al governo di Enrique Bola㱀os per la sua lotta per la trasparenza e contro la corruzione".

Lo stesso Bola㱀os ha immediatamente annunciato che si faranno tutta una serie di investimenti per ridurre la povertà e che rappresenta un premio per essere il paese con il maggior crescimento economico nella Regione. Alcune organizzazioni, come Coalici㳀n 2005 y Deuda y Desarrollo, che riuniscono varie Ong, hanno però aggiunto che questo annullamento rappresenta solo il 10 per cento del Debito globale dei paesi poveri (calcolato in 523 mila milioni di dollari) e che è stato rivolto solo a quei paesi che hanno compiuto fedelmente le riforme imposte dagli Organismi Finanziari che hanno obbligato alla privatizzazione del settore pubblico e dei servizi basici e all'apertura totale dei mercati di questi paesi.

Quanto però peserà veramente questa misura per il Nicaragua? Secondo una prima analisi emessa dall'economista indipendente Adolfo Acevedo Vogl, "la notizia eccessivamente preliminare che è arrivata permette di dare alcune interpretazioni basate sui dati proporzionati dal Banco Central de Nicaragua (BCN). Il saldo del Debito Estero del Nicaragua, al 30 marzo del 2005, ascende a 5.300 milioni di dollari che equivalgono al 1.1 per cento del Prodotto Interno Lordo (Pil) previsto per il 2005. Di questo saldo, 1.376 milioni (26% del totale) è il debito con il FMI e la Banca Mondiale e quindi quello che si riferisce all'accordo del G8. Se effettivamente questa quantità venisse cancellata, il Debito Estero si ridurrebbe a 3.921 milioni di dollari, pari al 81% del Pil, molto superiore comunque agli standard internazionali di sostenibilità del debito pubblico che il FMI indica dover essere inferiori al 50% del Pil.

Se al Debito estero restante aggiungiamo il debito interno (che ricordiamo deriva quasi totalmente dai fraudolenti fallimenti bancari avvenuti tra il 1999 e il 2000 e dall'emissione di Buoni del Tesoro - Cenis- da parte del Banco Central de Nicaragua ad interessi di rendimento esagerati alle altre banche presenti del paese, affinché si facessero carico delle banche fallite n.d.r.), che si calcola in circa 1.300 milioni di dollari, il debito pubblico totale, anche con questo misura che allieva il debito estero, resterà eccessivamente alto, elevandosi al 108% del Pil. Inoltre l'annullamento del debito estero deciso dal G8 sarà inferiore a quello previsto, in quanto una parte di esso era già stato "abbuonato" con l'entrata del Nicaragua nell'Iniziativa per i Paesi Altamente Indebitati (HIPC). Da quanto si vede, quindi, questo nuovo sgravio in termini di minor pagamento del Debito estero verrebbe pienamente annullato o molto più che annullato, dall'aumento previsto per il pagamento del Debito interno che si produrrà con la scadenza dei Buoni del Tesoro.

Inoltre il beneficio sarà a breve termine dato che il paese conta con indicatori di povertà molto alti. Il 78 per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno e il 43 per cento con meno di un dollaro al giorno, convertendo il Nicaragua in uno dei paesi più poveri del mondo. La distribuzione degli ingressi viene realizzata in modo sbagliato e quindi bisogna chiedere che tutte le risorse vengano convogliate integralmente alla risoluzione dei problemi della povertà. Non è possibile che il 10 per cento della popolazione abbia accesso al 45 per cento della ricchezza nazionale". Con un'analisi di questo tipo c'e da chiedersi, quindi, dove finisca e soprattutto a chi finisca questa crescita economica di cui si vanta il Presidente Bola㱀os

La buona notizia di questo annullamento del debito estero, della quale comunque resta ancora da capire quando avverrà, in che termini e a che condizioni (il rappresentante del FMI in Nicaragua, Humberto Arbulù, ha già dichiarato che l'annullamento del debito dipenderà dal fatto che il Nicaragua firmi un nuovo accordo con il Fmi stesso), è quindi da considerare anche in base al reale utilizzo che il governo farà di questo nuovi fondi disponibili, dato che non dovranno più essere usati per pagare il debito estero. Già in passato il governo di Enrique Bola㱀os aveva utilizzato gran parte dei fondi "liberati" grazie all'Iniziativa HIPC per coprire il Debito interno (in pratica per pagare i banchieri) invece di convogliarli come avrebbe dovuto in politiche per la riduzione della povertà produzione, educazione, sanità, credito a piccoli e medi produttori, etc...).

di Giorgio Trucchi

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