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Maremoto: moratoria del debito e aiuti con 'banche armate'
Debito estero
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Il vertice di Giacarta si è concluso con un accordo di massima di moratoria (non cancellazione) dei pagamenti delle rate del debito dei Paesi colpiti dal maremoto del 26 dicembre e sulla creazione nell'Oceano Indiano di un sistema di allerta tsunami. La moratoria sarà ora all'esame del Club di Parigi (che riunisce i Paesi donatori) che si riunirà il 12 gennaio.
La dichiarazione finale, concordata dalle ventisei delegazioni, in rappresentanza di governi e di istituzioni internazionali, invita le Nazioni Unite a mobilitare la comunità internazionale e sollecita un maggiore coordinamento e una migliore cooperazione negli interventi umanitari. E' stato anche affidato alle Nazioni Unite, rappresentate a Giacarta dal Segretario generale Kofi Annan, il compito "di convocare una conferenza internazionale in cui ci si impegni a mantenere nel tempo il sostegno all'azione umanitaria" e a verificare la possibilità di definire accordi per "destinare agli aiuti umanitari immediati" le rate congelate del debito. Paesi asiatici colpiti dal maremoto hanno complessivamente - secondo le ultime stime della Banca Mondiale - un debito estero di 400 miliardi di dollari, di cui una gran parte in testa all'Indonesia, che da sola è indebitata per oltre 132 miliardi. Secondo fonti vicine al Club di Parigi il congelamento dei debiti riguarderà in particolare l'Indonesia e lo Sri Lanka, ma non è prevista alcuna cancellazioni dei debiti come invece chiedevano numerose associazioni della società civile internazionale.
Intanto, mentre il bilancio delle vittime è stato ridimensionato a 153mila, si moltiplicano i canali della solidarietà italiana. La Caritas Italiana insieme a Cor Unum ha fatto il punto sugli interventi in atto grazie agli oltre 32 milioni di euro finora raccolti. Supera già i tre milioni e mezzo di euro la raccolta fondi in Italia per i progetti dell'Unicef a favore dei bambini: oltre 1.360.000 euro raccolti tramite l'iniziativa Unicef-La Repubblica-L'Espresso e 2.170.000 euro raccolti direttamente dall'organizzazione. La Provincia di Siena, che ha già stanziato 100mila euro, lancia una rete solidale tra istituzioni, associazioni economiche e volontariato. Dall'Università per stranieri 50 borse di studio per i ragazzi delle aree colpite. Il contributo delle Marche: previsto un primo stanziamento regionale di 300mila euro e una banca dati di tecnici disponibili, se necessario, ad andare nelle zone del disastro. L'Unhcr chiede 75 milioni di dollari per soccorrere le vittime dello tsunami per fornire alloggi d'emergenza, aiuti di prima necessità e sostegno logistico.
Save the Children giudica poco appropriati i suggerimenti di Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea, Frattini, in merito al possibile asilo temporaneo in Paesi europei dei minori delle zone devastate. "Necessario assicurare la riunificazione familiare e il sostegno nei luoghi di origine".
E in seguito alle polemiche sull'impiego da parte del Governo dei fondi raccolti dai privati, il settimanale Vita lancia una raccolta fondi per "contrastare la confusione e la mancanza di trasparenza". "Un aiuto trasparente" - è il nome della raccolta, la prima in dieci anni dalla nascita del settimanale del mondo nonprofit. "Di fronte alla tragedia che ha colpito dodici Paesi dell'Oceano indiano mietendo forse 200mila vittime, ferendone 500mila e lasciando senza niente una popolazione stimata in 5 milioni ci sono tutte le premesse (ma anche già le post fazioni) affinché una volta di più e su una scala davvero globale e mastodontica la generosità del popolo italiano sia ancora una volta tradita, e resa, in gran parte, inutile" - sottolinea l'editoriale del direttore, Riccardo Bonacina. "In questo bailamme - continua Bonacina - e non volendo prendere in alcun modo parte al gesto che riteniamo più odioso, quello di prendere alla leggera e di tradire l'impeto di generosità della gente, ci siamo risoluti, a mettere in campo una nostra raccolta fondi che finanzierà i progetti delle 16 associazioni e ong del nostro Comitato editoriale in Asia. Progetti che saranno valutati dalla direzione di Vita e da padre Giulio Albanese che abbiamo voluto come garante di questa raccolta".
Un'interessante iniziativa che andrà a favore di progetti delle associazioni e delle Ong del Comitato editoriale di Vita che sono impegnate in Asia con progetti specifici (Aifo, Cbm, Intersos, Cesvi, Intervita, Terre des hommes, Vis, Action Aid, Ciai, AiBi, Save the Children, Villaggi Sos, Fondazione Aiutare i bambini, Avsi, Unicef Italia e Telefono Azzurro). Che putroppo però presenta un neo. Le donazioni vanno versate su un conto del Banco di Brescia, da anni una - sia pur piccola, ma mai rinunciataria - "banca armata". Grazie alle informazioni messe a disposizione dalla Campagna di pressione alle banche armate, molti cittadini prima di fare una donazione anche per la più nobile delle cause si sono abituati a controllare presso quale istituto bancario risiede il conto corrente al quale viene chiesto di inviare i contributi. Spiace constatare la "disattenzione" di Vita, settimanale da sempre impegnato su questi temi. [GB]