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La banca dei ricchi
Debito estero
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Perché la World Bank non ha sconfitto la povertà
Luca Manes, Antonio Tricarico
Prefazione di Susan George
Altreconomia/Terre di mezzo, 2008, pp. 104, 9,00
Il fallimento della Banca mondiale è sotto gli occhi di tutti: nonostante uno staff di 7mila persone e 4mila consulenti e un budget di 30 miliardi di dollari all'anno, le politiche della World Bank non sono riuscite a sconfiggere la povertà, l'obiettivo con cui l'istituzione era stata creata alla fine della Seconda guerra mondiale.
"La Banca dei ricchi" è il libro che racconta questo fallimento, passando in rassegna numerosi progetti realizzati dalla World Bank: dall'Asia all'Africa, dall'America latina all'Europa orientale. Le 538 dighe in 92 Paesi, ad esempio: costate (fino al 2000) 75 miliardi di dollari, hanno provocato l'inondazione di milioni di ettari di terre e lo sfollamento dioltre 10 milioni di persone, pari a un sesto della popolazione italiana.
La corruzione è uno dei problemi maggiori legati all'azione della Banca: negli ultimi 60 anni, i progetti della World Bank hanno mosso oltre 100 miliardi di dollari in tangenti, e la corruzione ha portato -nel 2007- alle dimissioni del presidente Paul Wolfowitz.
Ancora oggi, nonostante le critiche giunte dalla società civile e da commissioni indipendenti volute dalla stessa World Bank, i veri beneficiari dei finanziamenti sono le imprese private dei Paesi del Nord del mondo. E anche i prossimi Annual Meetings tra Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, gli incontri durante i quali le due istituzioni decidono le proprie strategie, in programma a Washington il prossimo 13 ottobre, non segneranno un cambiamento di rotta.
È per questo che la "banca dei ricchi" è anche la "banca delle vittime", come scrive nella prefazione del libro Susan George, l'economista franco-americana che coordina il Transnational Institute di Amsterdam: "È giunto il momento di denunciare con fermezza le cecità e l'arroganza dell'istituzione che, insieme al gemello Fondo monetario internazionale, più di ogni altra ha contribuito a distruggere le vite dei poveri. Questo libro -conclude la George- rappresenta una guida vitale per la comprensione e l'azione".
Luca Manes, giornalista, è responsabile della comunicazione per la 'Campagna per la riforma della Banca mondiale' (Crbm). Collabora con Altreconomia, Nigrizia e 'il manifesto'.
Antonio Tricarico è, dal 2001, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale . Fa parte del board di Banktrack (Rete europea che lavora sulla finanza privata) e di Eurodad (Rete europea su debito e sviluppo).