Il Governo sul debito ..una mano lava l'altra

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Dopo aver presentato nel mese di gennaio un appello con la richiesta di cancellazione del debito verso il vertice del G8 che si terrà in luglio in Inghilterra, la Campagna Sdebitarsi informa che alcuni parlamentari hanno accolto alcuni spunti contenuti presentato al Senato un Ordine del Giorno sul debito che a sorpresa è stato approvato. Quando lo stesso Odg, presentato come in Senato da esponenti dell'opposizione, è arrivato alla Camera, è stato bocciato.

Il resoconto di una parte della dibattito alla Camera viene riportato in fondo all'articolo per evidenziare le affermazioni che il Sottosegretario agli Esteri Mantica ha fatto in occasione della replica. In questa sono contenute informazioni degne di nota severa, tra cui alcune riguardanti la posizione italiana sulla proposta avanzata dal Governo inglese sulla cancellazione del debito multilaterale in vista del prossimo g8. Si dice ad esempio che l'Italia è l'unico paese che sostiene la proposta del Governo Blair.

Alla Campagna Sdebitarsi fa piacere registrare questa notizia, che fino ad oggi non era accompagnata da dichiarazioni ufficiali. Tant'è che si sottolinea come tale proposta implichi un'ingente impegno di spesa e che sul tavolo ci sono diverse ipotesi - vendita e/o la rivalutazione delle riserve auree -..cose che andrebbero considerate con la dovuta attenzione e serieta'.

Ma allora, prima di tutto, sorge automatica una domanda: esiste o no una posizione italiana definita e ufficiale sulla proposta inglese sul tavolo del G8 dato che richiede un approccio serio su come reperire le risorse necessarie a finanziare l'operazione proposta e che tale approccio non è stato ancora definito? Auspichiamo una risposta seria a questa domanda così come alla serie di questioni che abbiamo posto nel messaggio inviato ai Presidenti, capigruppo e membri delle commissioni esteri della Camera e del Senato.

Tra le proposte avanzate dai parlamentari quella di non sottrarre fondi alla cooperazione internazionale per finanziare gli interventi a favore delle popolazioni colpite dal maremoto. La proposta e' stata respinta e così, ancora una volta, saranno i poveri e dell'Africa in particolare, a pagare per venire in soccorso alle popolazioni del sud est asiatico...

Pure sulle sollecitazioni riguardo la piena applicazione della legge 209 ed in particolare sull'articolo 7 riguardante il coinvolgimento della Corte Internazionale di Giustizia per affrontare il debito secondo criteri che si rifacciano al rispetto dei diritti umani prima i tutto, sono state rimandate al mittente riportando iniziative sul piano internazionale che sarebbero state promosse e realizzate dal Governo italiano ma di cui non abbiamo informazione come testimoniato dall'insufficiente attenzione data a questo punto politicamente qualificante, nelle relazioni fin qui presentate dal Governo in Parlamento sull'applicazione della legge 209.

Ordine del giorno A:S:3285

Il Senato, considerato che:
Il disegno di legge 3285 reca tra le varie disposizioni relative alla partecipazione finanziaria italiana a Fondi internazionali di sviluppo, il rifinanziamento della quota italiana al HIPC Trust Fund, fondo fiduciario per il finanziamento dei programmi HIPC per la riduzione e cancellazione del debito estero dei paesi poveri maggiormente indebitati,
Il debito estero impedisce il raggiungimento di fondamentali obiettivi di sviluppo e soddisfacimento dei diritti umani più elementari, sui quali pure si registra il consenso formale della totalità dei governi e delle organizzazioni internazionali, ivi incluso il governo italiano e leorganizzazioni internazionali delle quali l⹀Italia fa parte;
I meccanismi di negoziazione del debito estero finora attuati nell'ambito dell'iniziativa HIPC , senza un piano unitario di approccio al problema, si sono rivelati soluzioni tampone destinate a fallire nel giro di pochi anni;
Nonostante le aspettative il prossimo vertice del G8 di Edimburgo rischia di concludersi con impegni generici di cancellazione "fino al 100% del debito dei paesi poveri" , ma su base individuale, caso per caso
L'Italia dispone di una legge sul debito, la 209/00 che pone il paese all'avanguardia a livello mondiale
Impegna il Governo a:
Sostenere ai sensi della legge 209/00 in ambito Onu la richiesta di un parere non vincolante della Corte Internazionale di Giustizia dell⹀Aja sul debito estero, le sue fonti e i suoi meccanismi che possa costituire una linea guida internazionale condivisa e autorevole cui uniformare anche la condotta del governo italiano;
Riferire in Parlamento, presso le Commissioni competenti, sullo stato di attuazione della 209/00
Avviare unilateralmente, coinvolgendo attivamente il Parlamento attaraverso le Commissioni competenti, un esame approfondito di tutti i crediti italiani verso paesi indebitati, per studiare processi trasparenti, equi e partecipati per il negoziato e l'eventuale cancellazione dei crediti stessi in maniera tale da salvaguardare la destinazione sociale dei fondi e delle risorse liberate con la riduzione e la cancellazione del debito estero;
Coinvolgere nell⹀insieme di queste azioni e in ciascuna di essere le reti e le organizzazioni non governative e della società civile che da anni lavorano sulla questione del debito estero dei paesi poveri e ne hanno approfondito meccanismi e impatto sociale ed economico.
Martone, Boco, Carella, Cortiana, De Petris, Donati, Ripamonti, Turroni, Zancan, Malabarba, Iovene, De Zulueta, Cavallaro, Longhi, Bedin, Marino,

 

 

Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 591 del 23/2/2005

...

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 5578)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (vedi l'allegato A - A.C. 5578 sezione 6).
Qual è il parere del Governo?

ALFREDO LUIGI MANTICA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, per quanto riguarda l'ordine del giorno Crucianelli n. 9/5578/1, esso affronta un argomento estremamente delicato e desidererei che con l'onorevole Crucianelli ci intendessimo.
Il riferimento all'articolo 7 della legge n. 209 del 2000 contenuto in tale ordine del giorno non sembra corretto; infatti, l'articolo 7 recita testualmente: "Il Governo, nell'ambito delle istituzioni internazionali competenti, propone l'avvio delle procedure necessarie per la richiesta di parere alla Corte internazionale di giustizia sulla coerenza tra le regole internazionali che disciplinano il debito estero dei paesi in via di sviluppo e il quadro dei princìpi generali del diritto e dei diritti dell'uomo e dei popoli." L'impegno da voi proposto nell'ordine del giorno non è in linea, secondo il Governo, con il dispositivo dell'articolo 7.
Senza voler fare questioni di fino diritto, vorrei ricordare che il Governo si era già messo su questa strada, avendo già avanzato proposte ad altri paesi, come ad esempio la Francia (che constato essere diventato leader dello schieramento dell'opposizione), che hanno però opposto un netto rifiuto a proseguire nell'azione.
Se io, con grande responsabilità, accettassi la prima parte dell'ordine del giorno a prima firma Crucianelli, accetterei di ripercorrere una strada che è stata già percorsa dal Governo italiano e che non ha avuto un riscontro positivo in seno alla comunità internazionale. Se l'opposizione chiede di compiere questo gesto testimoniale - e che si tratti di un gesto testimoniale siamo tutti d'accordo -, posso con grande tranquillità accettare questo ordine del giorno, ma poiché tutti conveniamo che le cose su cui stiamo discutendo sono argomenti seri, allora debbo dire che la strada che prevede questo tipo di proposte e di procedure, peraltro contemplata dall'articolo 7 della legge 25 luglio 2000, n. 209 (legge che non è opera di questo Governo ma di quello precedente, e di questo do atto) non è percorribile. D'altro canto, desidero ricordare a chi generosamente offre molti fondi alla cooperazione allo sviluppo che l'Italia, in termini di azzeramento del debito, é l'unico paese del G8 che azzera, oltre ai debiti pubblici, anche quelli commerciali; in altre parole, il nostro azzeramento è totale ed assoluto. Con questo voglio dire che, laddove è possibile e rientra nella nostra capacità di decisione bilaterale, il Governo italiano fa il suo dovere.
Per quanto riguarda la questione, a cui tengo molto e che è stata ripresa dall'onorevole Crucianelli, dell'azzeramento dei debiti verso le istituzioni finanziarie internazionali, devo smentire una seconda volta l'onorevole Crucianelli, anche perché la proposta inglese è per ora appoggiata solo dal Governo italiano. Ci si augura, anche perché si sta ancora discutendo il piano per l'Africa proposto dalla Presidenza del G8, che molte delle critiche sollevate dai paesi a cui l'onorevole Crucianelli fa normalmente riferimento siano in qualche modo superate. È di tutta evidenza che si tratta di un impegno enorme: qualcuno di voi saprà che si parla

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di vendere le riserve valutarie e in oro di alcuni paesi. Non si tratta, quindi, di un argomento di poco conto.
Desidero comunque rassicurare l'opposizione che, pur non facendo riferimento a quei governi, quello italiano sta facendo il suo dovere con il massimo sforzo, al fine di porre in condizione il sistema internazionale di azzerare i debiti o perlomeno di aiutare, anche sul fronte delle istituzioni finanziarie internazionali, i paesi in via di sviluppo. Con questa motivazione, che è stata articolata perché desideravo spiegare che il mio non era semplicemente un "no" provocatorio o di non presa in considerazione dell'argomento, il Governo non ritiene di dover accettare l'ordine del giorno Crucianelli n. 9/5578/1.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno Folena n. 9/5578/2, debbo dire che anche in questo caso si solleva un problema che non possiamo porre in discussione con tale strumento di indirizzo. Desidero, infatti, ricordare che, alla lettera c) di questo ordine del giorno, si chiede al Governo italiano di procedere verso la trasformazione della Banca mondiale da banca per crediti agevolati in agenzia di aiuto allo sviluppo a fondo perduto. Non credo che un Governo possa assumersi seriamente in Parlamento la responsabilità di modificare o di procedere alla trasformazione della Banca mondiale, anche perché non siamo i soli azionisti di questa istituzione. In ogni caso, agli onorevoli firmatari di questo ordine del giorno dico che è abbastanza stupefacente che si proponga di trasformare una banca, con tutti i limiti e i difetti che possono essere alle spalle dell'azione svolta da essa, in un'agenzia di aiuto allo sviluppo a fondo perduto. Se ciò avvenisse, non si tratterebbe più di una banca, ma di un'altra cosa. Potrebbe trattarsi di un trust fund; tuttavia, questa ipotesi non mi sembra assolutamente in linea con quello che ora si sta discutendo. Pertanto, per ragioni di estrema responsabilità, il Governo non ritiene di accettare il dispositivo di questo ordine del giorno, che non ci pare corrispondente nemmeno al dibattito che é attualmente in corso a livello di comunità internazionale, soprattutto nell'ambito della discussione del piano G8 per l'Africa.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno Spini n. 9/5578/3, sull'azzeramento dei crediti di aiuti nei confronti dei paesi colpiti dallo tsunami, ricordo che il procedimento bilaterale (peraltro, abbiamo già sollevato il problema in sede di Club di Parigi) prevede un regolamento internazionale che passa attraverso l'HIPC. Nessuno Stato può azzerare autonomamente il debito di un paese in via di sviluppo.
Ci siamo posti il problema ed abbiamo sollecitato il Club di Parigi a procedere con urgenza alla verifica delle posizioni dei paesi colpiti dallo tsunami perché, se esistono le condizioni previste dai regolamenti internazionali, il Governo italiano è disponibile ad azzerare i debiti dei paesi in via di sviluppo.
Pertanto, così com'è, l'ordine del giorno Spini n. 9/5578/3 non è accettabile.
Invece, il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Perrotta n. 9/5578/4, che impegna il Governo - e noi ci impegniamo - a valutare l'opportunità di presentare alle Camere una relazione biennale del ministro degli affari esteri sulle spese effettivamente sostenute.

PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Crucianelli se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/5578/1.

FAMIANO CRUCIANELLI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FAMIANO CRUCIANELLI. Signor Presidente, io apprezzo, non da oggi, l'iniziativa di Gordon Brown relativa alla cancellazione del debito (questo per parlare di ciò che si muove a livello mondiale): si tratta di un'iniziativa che il cancelliere dello Scacchiere sta portando avanti da molto tempo. Quindi, mi è ben chiaro quello che sta accadendo.
Quando ho parlato della Francia, non mi riferivo al debito, ma al problema che

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Chirac ha sollevato a Davos quando ha posto la questione del modo in cui reperire risorse finanziarie internazionali che consentano di affrontare il problema della povertà. Poiché si tratta di cose diverse, non vi è alcuna confusione né alcuna simpatia particolare per i francesi o per gli inglesi: la questione è molto diversa.
Resto molto perplesso e, debbo dirlo, anche sorpreso rispetto al fatto che un ordine del giorno di contenuto identico sia stato approvato al Senato, mentre il mio non viene accettato alla Camera. È vero che la mano destra non deve sapere ciò che fa la sinistra ma, francamente, mi pare eccessivo che lo stesso Governo e la stessa maggioranza approvino un ordine del giorno al Senato e non ne accettino uno di contenuto identico alla Camera (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-L'Ulivo)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Crucianelli n. 9/5578/1, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 340
Votanti 339
Astenuti 1
Maggioranza 170
Hanno votato sì 146
Hanno votato no 193).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Folena n. 9/5578/2 insistono per la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Folena n. 9/5578/2, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 350
Votanti 345
Astenuti 5
Maggioranza 173
Hanno votato sì 149
Hanno votato no 196).

Prendo atto che l'onorevole Testoni non è riuscito a votare.
Chiedo all'onorevole Spini se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/5578/3, non accettato dal Governo.

VALDO SPINI. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VALDO SPINI. Signor Presidente, sottosegretario Mantica, non stiamo esaminando un emendamento, che potrebbe causare le difficoltà da lei indicate, ma un ordine del giorno volto ad impegnare il Governo ad adottare le opportune iniziative anche a livello internazionale. Quindi, non comprendiamo il motivo della mancata accettazione.
Non vi è alcun rilievo giuridico immediato, mentre c'è un rilievo, per così dire, concettuale: vogliamo impegnare il Governo a percorrere la strada giusta e ad intraprendere iniziative che possano trovare posto accanto a quelle promosse da Gordon Brown e da altri. Di fronte a paesi che sono in ginocchio, bisogna trovare il modo per annullare i crediti di aiuti vantati da paesi come l'Italia.
Sinceramente, perdurando l'opposizione di principio, che non comprendiamo, insistiamo per la votazione ed esprimeremo un voto favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Spini n. 9/5578/3, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

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Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 346
Votanti 343
Astenuti 3
Maggioranza 172
Hanno votato sì 151
Hanno votato no 192).

Prendo atto che l'onorevole Perrotta non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/5578/4, accolto come raccomandazione dal Governo.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

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