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Forum Sociale Mondiale: a Porto Alegre riaffermata priorità cancellazione debito Paesi poveri
Debito estero
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E questo soprattutto nella nuova e più critica fase, la terza, che sta sorgendo all'orizzonte del problema debito: "A una prima fase che aveva visto le istituzioni finanziarie internazionali far privatizzare e appropriarsi delle grosse aziende pubbliche dei paesi debitori - ha spiegato la canadese Maude Barlow nel corso di una conferenza su "Dominio delle multinazionali e crisi del sistema finanziario internazionale" - ha fatto seguito una seconda, nella quale ci troviamo oggi, che vede i popoli del Sud del mondo sacrificare, per pagare il debito, i servizi di base e i diritti fondamentali.
L?Argentina sarà il primo paese a inaugurare la nuova fase: non avendo più nulla, dovrà dare la terra, pezzi di foreste e concessioni, alle multinazionali avvoltoi". È sempre più necessario, quindi, superare la fase di impasse sopravvenuta dopo il 2000, quando sul quadro internazionale sono state ?imposte? altre priorità.
Il Fsm ha dedicato all?argomento vari seminari e workshop; in particolare quello organizzato da Jubilee Sud e dal Cadtm (rete internazionale per la cancellazione del debito del Terzo mondo) il 26 e 27 gennaio proponeva di ripartire dalla cancellazione senza condizioni - invocata ormai praticamente da tutti i paesi del Sud - per andare oltre. Innanzi tutto usando nei singoli casi ogni strumento legale disponibile, come sottolinea l?avvocato sudafricano Michael Abrahamson, "perché queste battaglie, spesso possibili, servono anche per sensibilizzare la gente sulla illegittimità del debito", e "l?uso di strumenti di difesa dei diritti umani nell'arena internazionale - ha aggiunto l'ecuadoriano Jorge Acosta - aiuta a guadagnare visibilità e supporto politico". Ma la vera battaglia sul fronte della legalità internazionale è quella che deve portare a una giusta e trasparente procedura di arbitrato internazionale che dia la possibilità - come ha affermato anche il seminario sull'argomento organizzato il 26 dal Cidse e dalla Caritas internazionale - anche alla società civile di essere ascoltata mentre il Fondo monetario internazionale (Fmi) deve essere limitato al ruolo di creditore". Intanto è importante mantenere viva la campagna, "correre dietro i soldi esportati dai grandi dittatori nelle banche euro-americane - come ricorda Eric Toussaint di Cadtm Belgio -, nel caso dell'Argentina, per esempio, questi sono una somma pari al debito estero, e decidere finalmente di mettere la Tobin Tax sulle speculazioni internazionali". Infine, la nota più forte è sempre quella dell'illegittimità del debito, ma più ancora è quella del debito storico del Nord verso il Sud del mondo. E non sono più solo gli africani e gli afroamericani ad insistere. È stata anche la presidentessa di Jubilee Sud delle Filippine Lidy Nacpil, durante la conferenza di due giorni fa sul dominio delle multinazionali e la crisi del sistema finanziario globale, a tuonare: "Siamo noi i creditori di un enorme debito storico, culturale ed economico. Il Nord deve pagare e riparare per tutto ciò che ha rubato e i danni che ha causato. Sarà una dura lotta, ma la solidarietà tra tutti noi è fondamentale. Specialmente ora che il sistema neoliberista ha creato la guerra globale per proteggere la propria economia dalla crisi persistente in cui è caduta". (di Gino Barsella)