Debito: Moro, insufficiente la cancellazione del G7

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I ministri finanziari del G7 hanno deciso di cancellare il debito a 18 paesi dell'Africa tra i piu' indebitati, mentre altri 9 Paesi beneficeranno di ulteriori cancellazioni tra 12-18 mesi, per un montante supplementare di 11 miliardi di dollari. Nel complesso l'accordo riguardera' una quarantina di paesi per un ammontare finale prevedibile di 55 miliardi di dollari di debiti cancellati. Dei 55 miliardi di dollari finali 6 miliardi verranno cancellati dall'Fmi, 44 dalla Banca Mondiale e 5 dal Fondo per lo sviluppo dell'Africa (Adf). I paesi del G8 si sono impegnati a finanziare queste cancellazioni presso le organizzazioni internazionali attraverso un Trust Fund nel caso della Banca mondiale e del Fondo per lo sviluppo dell'Africa. I paesi che lo vorranno potranno anche sbloccare nuove risorse per Somalia, Liberia e Sudan, nonche' contribuire a nuovi fondi destinati all'aiuto dei paesi afflitti da variazioni del costo delle materie prime e svolte congiunturali esterne. Fmi, Banca Mondiale e Fondo per lo sviluppo dell'Africa dovranno approvare le misure prese nel corso di assemblee generali previste nel mese di settembre.

"La decisione è importante e necessaria, largamente insufficiente e per nulla epocale" è il commento di Riccardo Moro, economista e direttore della Fondazione 'Giustizia e solidarietà' della Cei, Conferenza episcopale italiana. "Essa prevede di cancellare i cosiddetti debiti multilaterali, quelli dovuti cioè alle istituzioni finanziarie internazionali multilaterali, principalmente la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale. Si tratta però quasi esclusivamente di cancellazioni dei debiti bilaterali, quelli cioè tra paese e paese, contratti con le nazioni ricche. Dunque la cancellazione dei debiti multilaterali completa l'iniziativa nel modo auspicato da anni dalle reti di società civile che chiedevano di scoprire il tabù dell'incancellabilità dei crediti multilaterali". Nel suo articolo pubblicato dall'agenzia Misna, Riccardo Moro definisce sgradevole l'enfasi usata in quanto il servizio del debito liberato effettivamente, cioè la cifra che i paesi avrebbero pagato, sarebbe inferiore a due miliardi di dollari annui. "Ora si pensi che l'aiuto ufficiale allo sviluppo erogato dai paesi ricchi al Sud del mondo nel 2004 è stato di 78 miliardi di dollari e che le Nazioni Unite hanno calcolato che per raggiungere gli Obbiettivi di Sviluppo del Millennio nel 2015 ne occorrono almeno altri 50 miliardi in più ogni anno. Ci si rende subito conto che i nemmeno due miliardi l'anno liberati con le cancellazioni multilaterali sono quasi nulla di fronte ai fabbisogni effettivi per combattere la povertà".

Intanto a meno di 3 settimane dal G8 che si terrà in Scozia, cresce il sostegno alla Coalizione mondiale contro la povertà con l'adesione di leader religiosi, musicisti, star del cinema. Nel corso della scorsa settimana sono state pubblicati dai maggiori quotidiani europei le lettere sottoscritte dall'Arcivescovo Desmond Tutu, Claudia Schiffer, Bob Geldof, Mary Robinson, Bono, l'autrice Margaret Atwood, gli attori George Clooney e Brad Pitt e i Premi Nobel John Polanyi e James Orbinski. L'Azione mondiale contro la povertà (AMCP) riunisce grandi istituti di beneficenza, gruppi di religiosi, associazioni commerciali e movimenti che operano nelle zone rurali di tutto il mondo. Inaugurata nel gennaio 2005, la coalizione, che comprende "Make Poverty History" in Gran Bretagna e "Plus d'Excuses" in Francia, si batte per un'azione concreta contro la povertà nel 2005 in vista del raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del millennio.

L'AMCP ha accolto favorevolmente l'annuncio fatto la settimana dall'UE circa un incremento degli aiuti per lo sviluppo, ma ritiene che si debba fare ancora di più. I 20 - 40 miliardi di Euro extra in aiuti faranno la differenza, ma l'alleanza anti-povertà insegue l'obiettivo dello 0,7 % del patrimonio pubblico da dare in aiuti.

E in Italia fa tappa il matatu (tipico bus africano) della carovana internazionale di "Get on board" promossa da ActionAid International. Partito lo scorso 31 marzo da Johannesburg, il matatu ha attraversato Sudafrica, Mozambico, Malawi, Tanzania, Uganda e Kenya, incontrando le comunità più povere ed emarginate del continente per raccogliere i loro messaggi che ActionAid International porterà ai leader del G8 a Gleanegles in Scozia. In Italia il concorso "Diamo Voce all'Africa!" - presieduto dal regista Maurizio Nichetti - è stato vinta da Elisa Morvillo per l'originalità e l'indiscutibile impatto visivo, uniti al forte e diretto contenuto del messaggio (vedi nell'immagine). Nel quadro delle iniziative italiane, il matatu sarà a Roma dal 14 al 16 giugno. Una delegazione dell'organizzazione insieme a rappresentanti di comunità africane incontrerà l'Onorevole Alberto Michelini(Rappresentante Personale del Presidente del Consiglio per l'Africa), a cui chiederemo un impegno per il futuro dell'Africa in occasione del Summit del G8; le agenzie delle Nazioni Unite FAO e WFP e il Sindaco di Roma Walter Veltroni. [AT]

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