Cipsi: no a una Finanziaria puramente contabile

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Guido Barbera, presidente del CIPSI - Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale - che rappresenta 33 Associazioni di solidarietà internazionale, invita il Presidente del Consiglio a ridisegnare la Finanziaria 2005 con contenuti "politici" e non puramente contabili. "La legge Finanziaria di un Paese civile, tra le prime potenze economiche mondiali - afferma Barbera - deve dare concrete risposte alla difesa e promozione del welfare, alla costruzione della Pace, alla protezione ambientale, all'energia alternativa, all'economia solidale, tramite proposte ed iniziative di una politica economica e finanziaria diversa, rispettosa dei diritti fondamentali delle persone ed in grado di sviluppare un modello di vita equo e sostenibile".

La proposta di Legge Finanziaria invece, persevera nel principio di sviluppo economico liberista, e con la necessità di quadrare i conti per rispettare i parametri europei, inserisce continui tagli alle spese sociali e agli Enti Locali, così come al Welfare e alla solidarietà Internazionale. "L'economia e la finanza hanno occupato di fatto lo spazio della "Politica", capovolgendone l'ordine. Afferma Barbera. Oggi non è più la politica a definire le priorità di sviluppo di un Paese, ma la finanza! Non sono più le leggi sociali, il lavoro, la sanità, l'assistenza, l'istruzione, la solidarietà a determinare le linee politiche, ma la quadratura dei conti e dei bilanci, le procedure di gestione, gli interessi!"
"Oggi quello che sappiamo, continua Barbera, è che il Governo Italiano sta tagliando 250 milioni di Euro dalle scarsissime risorse destinate alla cooperazione internazionale. Che la Finanziaria del 2005, nel migliore dei casi, confermerà (ma ci sono seri dubbi) uno stanziamento dello 0,16% del PIL alla cooperazione internazionale, mentre l'impegno assunto dal nostro Governo a livello Europeo, era dello 0,27%. Oggi sappiamo che le risorse per le spese militari delle cosiddette "missioni di Pace" trovano sempre copertura finanziaria, mentre la cooperazione, il welfare, l'assistenza sociale, gli sgravi fiscali per le associazioni⅀ devono sempre essere sacrificate!".

Quando i cittadini italiani potranno sapere chiaramente ed esattamente quanto costa ogni giorno un nostro soldato in "missione di Pace? Quando i cittadini italiani potranno sapere chiaramente cosa è stato fatto, costruito, offerto alle popolazioni locali, dalle nostre missioni di Pace? Abbiamo bisogno di dati, di informazioni vere, non di rassicurazioni, promesse e sacrifici. A tutto questo si deve aggiungere l'assurda ed incomprensibile gestione dei progetti delle Associazioni di solidarietà internazionale da parte dell'amministrazione statale che, vittima della burocrazia, non riesce a rispettare nessun impegno e condanna le associazioni ad anticipare cifre enormi - almeno 35 milioni di euro - che dovrebbero essere già stati erogati dal nostro Governo. "Questa legge finanziaria - conclude Barbera - è l'ennesimo atto di gestione pseudo imprenditoriale di un Paese, testimonianza di una incapacità di fare vera politica sia a livello nazionale che internazionale."

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