Aiuti: vecchie promesse dagli Usa, permane il debito africano

Stampa

"L'annucio odierno di un "nuovo" pacchetto di 647 milioni di dollari di aiuti all'Africa da parte della Casa Bianca non solo non rappresenta una novità rispetto a quanto già deciso dal Congresso americano, ma è un insulto rispetto alla questione centrale della cancellazione dell'illegittimo debito che continua a pesare sulle popolazioni africane": così la Campagna Africa Action commenta il risultato dell'incontro tra il presidente americano George W. Bush e il premier britannico Tony Blair che aveva cercato l'appoggio del presidente Usa per il piano di cancellazione totale del debito africano.

"Fintanto che il debito non viene cancellato, tutti i nuovi aiuti finiranno per lasciare presto l'Africa nella forma di pagamento al servizio del debito" - ha commentato Marie Clarke Brill, Direttrice del settore Istruzione e Mobilitazione della Campagna "Africa Action". Nonostante il presidente americano abbia insistito sul fatto che gli Stati Uniti hanno triplicato i loro aiuti all'Africa, la promessa dello stanziamento di 647 milioni di dollari (circa 520 milioni di euro) per affrontare le emergenze umanitarie nel Corno d'Africa, Etiopia ed Eritrea non rappresenta niente di nuovo. Lo stesso annuncio di Bush secondo il quale "stiamo facendo progressi storici" per aiutare l'Africa stona con la dichiarazione del premeri britannico che più prudentemente ha affermato: "Siamo a buon punto".

In seguito al recente Rapporto "Il nostro comune interesse", redatto da una commissione internazionale di esperti tra i quali diversi africani, il premier britannico Tony Blair ha manifestato l'intenzione di mettere l'Africa al centro delle discussioni fra i leader del G8 del prossimo vertice che si terrà a Gleneagles, in Scozia, dal 6 all'8 luglio. Del piano anti-debito si discuterà ancora nel prossimo fine settimana in una riunione a Londra dei Ministri delle finanze del G8 in preparazione del vertice che vedrà la presidenza di turno britannica. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan si è comunque detto soddisfatto dell'iniziativa congiunta annunciata da Stati Uniti e Gran Bretagna a sostegno dell'Africa, anche se Bush non ha esaudito tutte le richieste del premier britannico Blair. Il segretario generale dell'Onu auspica però che "le intenzioni si traducano in azioni durante il prossimo G8 in Scozia, decidendo di raddoppiare gli aiuti a lungo termine allo sviluppo".

In vista del G8, intanto, le associazioni di abitanti e le campagne rilanciano l'appello per la cancellazione totale del debito africano. "Il debito è illegittimo, ingiusto e impagabile e i governi hanno invece l'obbligo di ripagare il debito sociale" - affermano le Campagne che ribadiscono che "dare casa ai poveri del mondo è possibile". "Per migliorare le condizioni abitative di 100 milioni di baraccati servono circa 92,4 miliardi dollari, appena il 3,5% del debito, mentre per dare casa a un miliardo di senzatetto e mal alloggiati servono circa 924 miliardi dollari, circa il 35% del debito totale". Un miliardo di persone in tutto il mondo soffre è senza casa o mal alloggiato a causa di grandi investimenti del capitale finanziario ed immobiliare, discriminazioni sociali, economiche e razziali, guerre, disastri naturali. "Anziché diminuire di 100 milioni entro il 2020 come stabilito dall'Obiettivo 7 dei Impegni del Millennio (MDG), questo numero è destinato a crescere di altri 700 milioni a causa delle regole neoliberali dettate dal FMI e dalla Banca Mondiale che impongono i tagli alle politiche sociali e le privatizzazioni del settore" - sottolinea la Campagna.

Sul tema interviene anche la Conferenza episcopale del Kenya con una lettera pastorale dal titolo "Il fardello del debito internazionale". Nella lettera i vescovi denunciano coraggiosamente le responsabilità di "governanti africani corrotti", mentre chiedono "strutture democratiche", ma denunciano anche le politiche del Fondo monetario che hanno reso il Kenya "paradiso per le banche straniere" le quali hanno riversato sulla popolazione i propri debiti. [GB]

Ultime su questo tema

Oxi Day e Alba Dorata: la linea che unisce la resistenza al fascismo

30 Ottobre 2021
ll 28 ottobre si celebra il coraggio dei greci contro l’invasione fascista, all’alba della Seconda Guerra Mondiale. Ma l’avvenimento ha ispirato anche un’altra Alba… (Marco Grisenti)

Insieme per fare informazione. In nome di un mondo migliore

15 Aprile 2021
Da oggi Raffaele Crocco è il nuovo direttore di Unimondo. Resta anche direttore responsabile dell’Atlante. Due progetti che si affiancano con l’idea di diventare un migliore strumento di informazione.

Il trauma del debito e la lezione del Giappone

25 Ottobre 2019
L'esperienza giapponese insegna alcune cose importanti. In primo luogo, la politica monetaria, espansiva finché si vuole, non può nulla quando si perde l'appetito per il debito. (Christian Maraz...

A che cosa serve questa Europa?

01 Luglio 2015
Ma a che cosa serve questa Europa? Un interrogativo né nuovo né originale, ma che oggi, anche alla luce della gestione della vicenda greca e del dramma profughi, si pone in maniera decisamente dive...

Senza guida: l’Europa crolla ad Atene?

30 Giugno 2015
La crisi greca rappresenta il fallimento della classe dirigente europea degli ultimi anni. E a perderci sarà sempre il “popolo”. (Piergiorgio Cattani)

Video

Jovanotti SanRemo 2000: Cancella il debito