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ActionAid: aiuti allo sviluppo, dall'Europa ancora cifre gonfiate e fuorvianti
Debito estero
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"I paesi europei continuano a fornire cifre fuorvianti sui livelli di aiuto pubblico allo sviluppo e a non mantenere le promesse con stanziamenti adeguati. Di questo passo l’Europa non raggiungerà gli obiettivi che si è data per il 2010". Lo denuncia un comunicato di ActionAid, associazione che è membro di Concord, confederazione che racchiude più di 1600 Ong europee, che ha presentaro nei giorni scorsi a Bruxelles il rapporto annuale "AidWatch" (in inglese .pdf).
I dati ufficiali – spiega Concord - indicano che l’Europa ha destinato nel 2008 lo 0,40% del suo PIL in aiuti, ma dei circa 50 miliardi di euro complessivi, 5 miliardi risultano da cancellazioni del debito, 2 miliardi sono stati spesi per ospitare studenti stranieri e circa un altro miliardo per ospitare e rimpatriare rifugiati. Questo significa che l’ammontare reale di fondi giunto ai paesi in via di sviluppo è solo dello 0,34% del PIL. Ancora molto lontano dallo 0,56% che i paesi europei dovrebbero raggiungere entro il 2010.
L’aiuto allo sviluppo continua ad essere "gonfiato artificialmente" anche da costi che rispondono ad esigenze di penetrazione commerciale più che di lotta alla povertà. Alcuni esempi che riguardano l’Italia: nel 2005 il nostro paese inviò 80 tonnellate di parmigiano per il valore di 700mila euro in Armenia e Georgia, come aiuto di emergenza. Soltanto un anno dopo, Il Programma Alimentare Mondiale ha ricevuto una donazione dall’Italia, con la specifica richiesta di inviare riso italiano in Uganda e Burkina Faso. In quel periodo il riso italiano costava 527 dollari a tonnellata mentre quello pakistano solo 200 dollari.
"E’ proprio nei momenti di crisi - spiega Noerine Kaleeba, Presidente di ActionAid - che l’aiuto è più necessario perché sono proprio i paesi più poveri a soffrirne le conseguenze maggiori. ActionAid si unisce alle altre Ong aderenti alla confederazione di Concord per lanciare un appello all’Unione Europea affinché mantenga le promesse prese per la lotta alla povertà, si impegni concretamente a fornire aiuti genuini ai paesi in via di sviluppo e non porti avanti politiche comunitarie che hanno effetti negativi sulle economie più deboli".
Nei giorni scorsi ActionAid ha proposto ai candidati alle elezioni al Parlamento europeo un manifesto di sei aree prioritarie di azione nel campo della cooperazione internazionale. Si tratta di impegni per allocare maggiore e migliore aiuto pubblico allo sviluppo; un reale giustizia commerciale; per favorire un mondo libero dalla fame; assumere sul serio l'esigenza di giustizia climatica; promuovere l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne e lavorare per mettere fine alla povertà. In particolare per quanto riguarda l'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) ActionAid chiede di evitare che le cancellazioni del debito e altre pratiche di "aiuti" siano calcolati come aiuto in quanto non comportano un effettivo trasferimento di risorse verso i paesi del Sud del mondo. [GB]