ONG: stop al dumping agricolo di USA e UE

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Il recente rapporto di Oxfam, organizzazione non-governativa inglese, illustra come i sussidi alla coltura del cotone statunitense abbiano reso impossibile una produzione competitiva agli altri paesi produttori di cotone, in gran parte paesi in via di sviluppo.

Il rapporto mette in evidenza come i produttori di cotone americani godano di sussidi pari a 230$ per ettaro coltivato per un totale di 3.9 miliardi di dollari coprendo in tal modo all'incirca il 30% dei costi di produzione. La conseguenza di questa politica è che paesi come Burkina Faso, Mali, Chad e Brasile non sono in condizione di poter competere dignitosamente sul mercato del cotone pur avendo costi di produzione in origine molto più bassi.

Nei paesi africani, in particolare, il cotone rappresenta spesso l'unica o comunque la più importante fonte di entrate dall'estero e la politica dei sussidi statunitensi ha creato e continua a creare una situazione di crisi economica per intere economie nazionali già estremamente precarie.

 

Una campagna contro la concorrenza sleale che penalizza i poveri Campagna No Dumping

Il Brasile ha aperto a tal proposito un contenzioso davanti al WTO per bloccare l'erogazione dei sussidi statunitensi: la vittoria nel contenzioso potrebbe creare una nuova importante opportunità per le economie di alcuni tra i paesi più poveri al mondo.

Recentemente, un rapporto dell'IFPRI (International Food Policy Research Institute) ha stimato in 24 miliardi di dollari la perdita per i settori agricoli dei Paesi in via di sviluppo causata dal protezionismo e dai sussidi ai propri agricoltori da parte dei Paesi industrializzati

In prospettiva del vertice del WTO che si svolgerà dal 10 al 14 settembre a Cancun (Messico), sono numerose le voci di critica ai sussidi praticati da Stati Uniti ed Unione Europea in campo agricolo. In particolare oltre alle numerose organizzazioni internazionali, un gruppo di paesi in via di sviluppo capeggiati dal Sud Africa intende porre il tema al centro delle trattative dell'incontro del WTO, chiedendo la sospensione degli stessi.

Intanto, anche in Italia, si susseguono gli appelli in vista di Cancun. La Campagna "No Dumping", promossa dalla Focsiv insieme a numerose associazioni, in questi giorni ha rilasciato un comunicato chiedendo di "disinnescare la bomba del dumping". "Il dumping è una bomba da disinnescare subito. Al Vertice di Doha è stato sottolineato più volte ma finora è stato fatto poco o nulla" - ha ribadito Sergio Marelli, direttore generale della Focsiv, che sarà presente a Cancun come membro della delegazione del Governo italiano.

Fonti: Oxfam;Make Trade Fair, Vita, Allafrica.

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