Globalizzazione: le speranze del WSF si oppongono a Davos

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A Mumbai si è chiusa la quarta edizione del World Social Forum tra con balli, musiche, slogan, e moltissimi colori della manifestazione conclusiva che ha sfilato tra i sorrisi della gente per le strade trafficate della città indiana.

Secondo uno dei componenti della nutrita delegazione italiana, Gregorio Malavolti dell'Arci, le giornate del Forum "vedono lontane ed erronee le critiche" mosse da Vandana Shiva sulle tematiche troppo sbilanciate su tematiche sociali a scapito ai ambiente e genere o di quelle di Petrella che non ha preso parte ai lavori perchè trova oramai il Forum un carrozzone inconcludente in cui si trova tutto ed il contrario di tutto, proponendo così di tenerlo una volta ogni 5 anni". Anche nell'incontro dei 150 italiani si è discusso su come far proseguire i Forum mondiali, se farli ogni anno o alternarli a quelli continentali, se dopo l'edizione 2005 che ritornerà a Porto Alegre fare la seguente in Africa e anche sui criteri per partecipare al Consiglio internazionale.

Intanto a Davos prende inizio la 34° edizione del World economic Forum che vede la presenza di 2100 delegati da 94 paesi, 30 capi di stato e 75 ministri. Quest'anno il tema del Forum sarà il "'Partenariato per la prosperità e la sicurezza" e avrà come ospite d'onore, il vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney e del ministro della giustizia statunitense John Ashcroft che parleranno di terrorismo internazionale e del "dopoguerra" iracheno anche con l'amministratore civile dell'Iraq Paul Bremer. Per ora nessun incontro bilaterale o allargato tra i presenti è stato ufficialmente annunciato, ma le quinte del Forum - affermano gli organizzatori dell'evento - sono da sempre un luogo privilegiato per colloqui bilaterali. Presenti inoltre il nuovo Segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer, l'europeo Javeir Solana, il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica, El Baradei e il capo del Wto Supachai, che venerdì a Davos a una 'mini-ministeriale' sul rilancio delle trattative commerciali.

E proprio sulla riapertura dei negoziati dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, il rappresentante del commercio gli Usa Robert Zoellick a inizio gennaio ha spedito una lettera agli stati membri del Wto in cui esamina la situazione a quattro mesi dal fallimento di Cancun e formula alcune proposte tra cui una conferenza ministeriale nel 2004 a Hong Kong.

Intanto, il prossimo 23 gennaio è confermata la mini-ministeriale "informale" a Davos, una riunione che si svolgerà parallelamente al WEF a cui sono invitati solo 30 dei 148 paesi membri del Wto. Secondo l'Osservatorio sul commercio Tradewatch alla riunione saranno presenti il Direttore Generale del Wto Supacha㯀 Panichpakdi e rappresentanti tra gli altri dell'Unione Europea, Usa, Giappone, Cina, Brasile, India, mentre la maggioranza dei paesi del Sud non potrà partecipare. In un recente incontro i rappresentati governativi di India, Brasile e Sud Africa hanno dichiarato di volere espandere la loro cooperazione ad altri temi legati al Wto, come ad esempio i temi di Singapore. Va ricordato che questi tre paesi sono tra i promotori del G21 il gruppo di 21 paesi del sud che in vista di Cancun aveva formato un'alleanza sui temi dell'agricoltura.

E sul ruolo del G21 si è discusso anche al Forum Mondiale Sociale a Mumbai in un seminario organizzato da Focus on the Global South che ha sottolineato l'importanza che questo gruppo di paesi, ora che ha acquisito credibilità, ponga a Stati Uniti ed UE il blocco delle trattative sui New Issues, sui GATS, che sono peraltro strettamente connessi all'agricoltura che ha bisogno di infrastrutture e servizi. [AT]

Altre fonte: Attac Info Mumbai, Trade Watch, Campagna della Riforma della Banca Mondiale

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