Terra Futura contro la speculazione finanziaria in chiave solidale

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Tra pochissimi giorni prenderà il via la decima edizione di Terra Futura, importante kermesse internazionale dedicata alla buone pratiche di sostenibilità in ambito economico, ambientale e sociale che Unimondo supporta con forza da anni grazie ad una solida partnership.

Tra le tante iniziative proposte, crediamo che meriti particolare attenzione la campagna Zerozerocinque, iniziativa italiana per un corretto monitoraggio e una tassazione sulla finanza che porti alla costituzione di fondi da utilizzare per la lotta alla povertà, in Italia e nel mondo, alla tutela ambientale e del bene comune.

La proposta, collegata alla campagna internazionale Make Finance Work è sostenuta ad oggi da oltre 50 organizzazioni della società civile, le quali, consapevoli del momento di crisi vissuto dalla società globale chiedono con forza un’azione decisa che abbia il fine di regolamentare la finanza, riportandola al servizio dell’economia reale: si tratta di una mini tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie che potrebbe porre un deciso limite alle speculazioni finanziarie e generare nel contempo miliardi l’anno per salvare le persone e il pianeta.

Di certo un impegno arduo e ambizioso, ma le realtà aderenti al progetto hanno convintamente abbracciato la causa, come dimostrato dalla mobilitazione, avvenuta lo scorso novembre nei giorni della discussione del Patto di Stabilità in Senato.

Utilizzando twitter gli aderenti a Zerozerocinque hanno infatti “presso d’assalto” i Senatori iscritti al servizio, facendo convergere sui loro profili migliaia di cinguettii atti a spiegare l’utilità e la non prorogabilità di una Tobin Tax, resa necessaria dal momento economico ma parimenti carica di significato etico e politico.

L’azione, molto semplice ma di grande impatto, e supportata da una campagna informativa chiara e diretta ha suscitato l’attenzione dei media e rilanciato con forza in tutta la nazione la discussione riguardo ad un corretto uso delle risorse.

Questo difatti è solo un esempio di come poter recuperare fondi da girare poi ad un terzo settore italiano sempre più “figlio ultimo” nei pensieri del Welfare di Stato, come più volte abbiamo documentato anche sul nostro sito.

Riprendendo un altro cavallo di battaglia di Unimondo crediamo sarebbe per esempio utile - in questi giorni in cui il neo-governo Letta esce da un ritiro spirituale non si sa quanto rigenerante – che l’esecutivo rivedesse il discorso F35, usando per una volta la mannaia della spending review in modo corretto.

Ma, amara ironia socio-politica a parte, è tempo di rendersi conto che la crisi non conosce misericordia e quotidianamente, in Italia e nel mondo, lascia dietro di sé generazioni intere obbligate a pesare su chi le ha precedute.

Terra Futura, ormai dieci anni fa, è partita dell’allora quasi profetica intuizione che qualcosa si fosse incrinato nel sistema globale. A Firenze non fa soltanto notizia il sindaco rottamatore Renzi con i suoi Big Bang alla Leopolda ma pure una manifestazione che cresce ogni anno senza subire crisi di sorta.

Nei primi anni 2000 i temi del contenimento della spesa e della decrescita erano visti come lontane opzioni elaborate da visionari utopisti, piani B percorribili qualora il sistema – ma non era considerato minimamente possibile!- non avesse retto.

Dal 2008 quel sistema giace sotto cumuli di mutui sub-prime e speculazioni finanziarie: è tempo di svoltare, capendo che la crescita non può essere eterna e che la decrescita non sarà forse necessariamente felice ma è certamente necessaria.

Fabio Pizzi

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