Sovranità in conflitto, torna il Festival dell’Economia di Trento

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“La storia ci insegna quanto il rischio che si passi dalla cooperazione al conflitto sia tutt’altro che remoto, soprattutto dopo lunghe crisi economiche come quella che stiamo attraversando”. Ad affermarlo è Tito Boeri, economista e direttore del Festival dell’economia durante la presentazione, avvenuta a Milano il 18 aprile, dell’ottava edizione dell’evento, che si svolgerà a Trento e Rovereto dal 30 maggio al 2 giugno. Il programma quest’anno ruota attorno al tema “Sovranità in conflitto”.

“La crisi dell’Eurozona ha messo in evidenza come sia di vitale importanza la gestione delle diverse sovranità” afferma Boeri. Alcuni problemi locali, dall’inquinamento atmosferico alla crisi finanziaria, non possono essere affrontati senza cedere pezzi di sovranità a un livello superiore. Dall’altro lato quali sono le competenze nazionali e persino locali da salvaguardare?

“Il tema del rapporto fra i singoli governi nazionali e l’Europa ha fatto irruzione più volte nella vita politica ed economica del nostro Paese” continua il direttore del Festival. “C’è chi come Mario Monti è stato penalizzato dall’appoggio di alcune istituzioni europee e politici che hanno detto di aver le mani legate sulle politiche economico-finanziarie perché c’è qualcun altro che decide per noi. Ovviamente sono posizioni estreme ma ci fanno capire come il tema sia scottante”.

Mentre a Roma il Parlamento era intento alla prima votazione per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica, a Milano sono stati anticipati i principali relatori dell’edizione 2013: ad aprire e chiudere saranno due premi nobel dell’Economia: Michael Spence parlerà del “governo della catena produttiva globale” e James Mirrlees smonterà il “dogma” euro aprendo il dibattito sul senso o meno della sua sopravvivenza.

A parlare saranno soprattutto marcoeconomisti, anticipa il direttore della kermesse economica. Ma anche esperti di diritto e istituzioni come Giuliano Amato e Stefano Rodotà (sempre se non verranno chiamati a più prestigiosi incarichi). E politici di altri Paesi che hanno vissuto sulla propria pelle la crisi e il problema della sovranità, come George Papacostantinou, ex ministro delle finanze greco. Sarà un’edizione ancor più internazionale: i relatori di altri Paesi saranno più di quelli italiani. Tra le novità di quest’anno ci saranno il cinema e il teatro con “CinEconomia”, una selezione di tre pellicole che posso offrire suggestioni sull’economia e la recitazione di testi della letteratura e del pensiero economico al Teatro Sociale di Trento.

Il Festival continuerà nelle piazze a Trento e Rovereto con informazione, approfondimenti ed eventi dedicati agli studenti e laboratori creativi per i più piccoli. Come ogni anno Unimondo seguirà attentamente il Festival.

“Il festival è un’occasione di dibattito che il Trentino vuole offrire al Paese” ha detto Alessandro Olivi, assessore all’industria della Provincia autonoma di Trento. “Questo contributo dimostra che per noi l’autonomia è un luogo di buone pratiche da esportare e non certo autarchia e isolamento”.

Da un sondaggio commissionato a Doxa e servizio statistica della Provincia emerge come il 12,8% degli intervistati (6.007 italiani dai 15 ai 65 anni) conosca la kermesse. Il dato è doppio rispetto al festival del diritto di Piacenza ma inferiore rispetto al risultato del festival della filosofi di Modena e quello della scienza di Genova, che però sono rispettivamente all’undicesima e decima edizione. In Trentino la notorietà del Festival è di gran lunga superiore (79,6%).

Emanuela Citterio

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