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Finanza: Banca Intesa cede sull'oleodotto Btc
Banca mondiale e Fondo monetario (Fmi)
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Banca Intesa ha ceduto una parte della sua quota di finanziamento dell'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC), che ammonta ad un totale di 60 milioni di dollari. L'istituto di credito ha inoltre confermato che sta negoziando con terzi la cessione della rimanente quota. "Con questa decisione Banca Intesa dimostra che prende sul serio le preoccupazioni della Campagna MancaIntesa e della società civile ed è risoluta ad intraprendere un cammino verso la responsabilità sociale e la sostenibilità" ha affermato Andrea Baranes della Campagna per la Riforma della Banca mondiale. "A questo punto è necessario che la più grande banca italiana esca definitivamente dal progetto e adotti in tempi brevi proprie politiche ambientali e sociali che prescindano dall'operato dei finanziatori internazionali, evitando così il ripetersi di un nuovo caso Baku-Ceyhan e mandando un segnale chiaro a tutto il sistema bancario italiano" ha concluso Baranes.
La condotta di Banca Intesa è dettata dalle numerose problematiche legate al progetto, più volte evidenziate in Italia dalla Campagna MancaIntesa. Tra le ultime novità su BTC, l'indagine portata avanti dal Parlamento inglese sull'operato della British Petroleum (BP), capofila del consorzio costruttore, per ciò che concerne la realizzazione del progetto. I primi risultati dell'indagine parlamentare evidenziano come la BP abbia fornito delle false informazioni sulle questioni legate alla sicurezza dell'oleodotto. Validi esperti ed ex dipendenti della stessa BP hanno infatti confermato che la copertura dei tubi della pipeline non è adeguata. Val la pena ricordare che l'agenzia di credito all'esportazione inglese, l'ECGD ha finanziato l'opera con ben 60 milioni di sterline.
Il progetto prevede oltre 1.700 km di tubi per portare il petrolio dal Mar Caspio al Mediterraneo, attraversando Georgia, Azerbaigian e Turchia. Lo scorso mese Banca Intesa ha deciso di finanziare questo progetto, nonostante il tracciato dell'oleodotto passi vicino a zone martoriate da ben sette conflitti armati nei soli anni '90, e malgrado la Georgia sia sull'orlo di una guerra civile, l'Azerbaigian sia considerato dalle Nazioni Unite uno dei paesi più corrotti al mondo e a fronte delle pesanti e costanti violazioni dei diritti umani delle minoranze curde in Turchia, proprio nelle zone interessate dallo stesso oleodotto.
Azerbaigian e Georgia hanno già chiesto l'invio di truppe Usa e Nato per militarizzare il percorso, mentre la Turchia ha affidato la sicurezza dell'oleodotto alla Gendarmeria, una forza di polizia che si è macchiata di tali crimini contro i curdi da portare il Consiglio d'Europa a chiederne lo scioglimento meno di due anni fa.
In queste condizioni, l'unica probabile conseguenza per le popolazioni locali sarà l'ulteriore aumento di tensioni sociali e conflitti etnici, con conseguenze potenzialmente devastanti.
BTC vede la presenza nel consorzio costruttore dell'ENI, mentre l'agenzia di credito all'esportazione italiana, la SACE, ha concesso una garanzia in relazione al progetto. San Paolo IMI, invece, detiene ancora una quota di finanziamento in BTC pari a quella che Banca Intesa è riuscita in parte a vendere. "E' singolare che la SACE, ente al cento per cento sotto il controllo pubblico, non faccia nulla" ha dichiarato Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la Riforma della Banca mondiale. "Se la più grande banca italiana prende una tale posizione, la SACE, che dovrebbe essere al servizio degli esportatori e delle banche italiane, dovrebbe trarre le sue conclusioni e ritirarsi dal progetto, o quanto meno richiedere una seria revisione indipendente sullo stesso. Per non parlare di San Paolo IMI, banca che investe oggi nell'Iraq ancora in guerra e continua ad essere poco propensa a qualsiasi seria forma di responsabilità sociale" ha continuato Tricarico. "Banca Intesa, nel campo delle armi e della responsabilità socio-ambientale sta facendo dei concreti passi in avanti, San Paolo IMI che cosa intende fare?".
Altre fonti: Campagna internazionale sull'oleodotto BTC, Campagna Manca Intesa