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Debito: ancora promesse non mantenute dal G7
Banca mondiale e Fondo monetario (Fmi)
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Erano forti le aspettative delle associazioni internazionali per l'incontro dei Ministri delle finanze del G7 ai primi di ottobre a Washington in occasione degli "Annual meetings" di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Alla vigilia del meeting, infatti, il Cancelliere dello Scacchiere (ministro delle Finanze) britannico Gordon Brown aveva annunciato che la Gran Bretagna rinuncerà unilateralmente alla sua parte del debito che i Paesi più poveri del mondo hanno verso la Banca mondiale.
E le dichiarazioni del Segretario al Tesoro degli Usa, John Snow, sulla la necessità di incrementare "prestiti e alleviamento del debito" e l'annuncio di considerare "diverse opzioni, inclusa la possibilità della cancellazione totale del debito e prestiti da parte delle istituzioni finanziarie internazionali" lasciavano ben sperare. Ancora una volta invece il meeting si è concluso con un niente di fatto ed un ulteriore rimando. In un breve comunicato stampa i Ministri del G7 notano che "la questione necessita di ulteriori discussioni" e che verrà riesaminta entro la fine dell'anno.
"E' scandaloso che il G7 non abbia ancora risposto ad un imperativo morale come la cancellazione del debito" - ha commentato Marie Clarke, coordinatrice nazionale di Jubilee USA Network, una coalizione di numerosi gruppi che da anni si batte per la cacellazione del debito dei Paesi più poveri dle pianeta. "Ed è incredibile che le nazioni più ricche del mondo si siano divise sul come coprire i costi minimi dei Paesi impoveriti verso i loro maggiori debitori come la Banca Mondiale e il FMI, proprio quando il FMI internazionale è seduto su una montagna d'oro inutilizzato".
La coordinatrice di Jubilee USA si riferisce alla proposta avanzata da numerose associazioni e campagne internazionali alla vigilia degli Annual meetings di Washington di "rivalutare i 100 milioni di once di oro del FMI che attualmente è sottovalutato al prezzo di 8 miliardi di dollari. Nel 2000, in risposta alla Campagna internazionale per la cancellazione del debito, il FMI aveva rivalutato una piccola parte delle proprie riserve d'oro per dare il via all'iniziativa di remissione del debito verso i Paesi poveri fortemente indebitati (Hipc), che prevede una cancellazione di 110 miliardi di dollari di debiti. Finora ne sono stati rimessi meno di 36 miliardi.
Otto anni fa Banca Mondiale e FMI, che sono controllate dalle nazioni del G7, hanno lanciato l'iniziativa verso i Paesi poveri altamente indebitati (Hipc) che prevede la riduzione del debito di 41 Paesi. All'oggi solo 27 Paesi hanno ottenuto una riduzione di 30 miliardi di dollari sui 100 milardi che devono al FMI: una riduzione che ha dimezzato il "servizio del debito" che essi pagano annualmente, ma ancora lontana dagli obiettivi. Basti pensare che nel 2002 i Paesi indebitati del Sud del mondo hanno ricevuto 58 miliardi di dollari di prestiti e aiuti allo sviluppo a fronte dei 324 miliardi di dollari di servizio del debito pagati a Banca mondiale e FMI.
Intanto l'associazione "A Sud" segnala che il tema del "debito ecologico europeo", verrà affrontato in un seminario nel Forum sociale europeo che si terrà a Londra dal 14 al 17 ottobre. Il debito ecologico europeo è il debito contratto dai paesi europei e da alcuni agenti europei (le transnazionali europee, gli investitori, la banca europea di investimento, etc.), nei confronti dei paesi impoveriti e della loro popolazione. E' prodotto come conseguenza del sovraconsumo europeo, delle responsabilità ambientali e sociali, dell'attività europea fuori dall'europa e della collaborazione europea nel sistema non equo di commercio globale. [GB]