Azione davanti alla Banca Europea degli Investimenti

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Lussemburgo, 3 giugno 2003 - Questa mattina i Ministri del Tesoro dell'UE, che - nella loro veste di Governatori della Banca Europea degli Investimenti (BEI) - si apprestavano a riunirsi nella sede dell'istituto, sono stati accolti da un'inedita delegazione di.. scimmiette.

"Non vedere, non sentire, non parlare" potrebbe essere infatti, secondo gli organizzatori della manifestazione (Amici della Terra-Europa, Bankwatch e Campagna per la Riforma della Banca Mondiale), il simbolo della BEI, la meno trasparente delle istituzioni europee. "La BEI ha ormai un volume di prestiti addirittura superiore a quello della Banca Mondiale" ha affermato Martin Koehler della Campagna per la riforma della Banca mondiale, "Visto che si tratta di fondi pubblici, è ora che i cittadini europei divengano consapevoli della sua esistenza e dell'intollerabile segretezza con cui conduce le proprie operazioni" ha concluso Koehler.

Attualmente l'informazione relativa ai progetti per cui è stato concesso un finanziamento, e che spesso hanno notevoli impatti sociali o ambientali, visto che i campi di intervento riguardano settori quali l'energia, i rifiuti o i trasporti, possono essere approvati senza che siano state eseguite adeguate
consultazioni delle comunità locali interessate e senza che i cittadini abbiamo potuto prendere visione per tempo della documentazione, dei risultati della valutazione di impatto ambientale e così via.

"Ad esempio, come denunciato dagli Amici della Terra della Slovacchia, la BEI si rifiuta di divulgare le condizioni di un prestito di 200 milioni di Euro alle ferrovie di quel paese, dicendo che è compito del governo renderle note" ha dichiarato Laura Radiconcini di Amici della Terra Italia. "A sua volta il governo slovacco dice che l'accordo di prestito contiene clausole che la BEI ritiene confidenziali. In questa situazione kafkiana ci sono solo voci, tra cui che le condizioni imposte prevedano un drastico taglio ai treni locali, riduzioni di personale e così via. Tutte cose che i cittadini e le loro organizzazioni avrebbero il diritto di sapere in anticipo" ha concluso la Radiconcini.

I dimostranti erano anche latori di un appello, sottoscritto da oltre 100 associazioni, che chiede una profonda riforma della politica di accesso all'informazione della BEI, perché essa sia almeno in linea con quella della altre istituzioni finanziarie internazionali.

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