Italia: una 'dieta culturale' per decolonizzare l'immaginario

Stampa

"Viviamo nella società della mimesi, abitiamo scene diverse e il cambio continuo di queste scene ci rende consapevoli della nostra recitazione: entriamo ed usciamo da scene diverse... continuamente invitati nel regno della mimesi e giochiamo volentieri" - ha affermato nella prolusione iniziale del Convegno, Paolo Jedlowski, ordinario di sociologia all'Università della Calabria e docente di sociologia della comunicazione all'Università di Lugano. Ricade sull'educazione, dunque, "l'impegno della decolonizzazione dei simboli e della costruzione di una capacità critica di lettura e accoglienza dei medesimi" - sottolinea il Comunicato finale del 43° Convegno del Centro educazione alla mondialità (Cem mondialità).

Il convegno "Alfabeti dell'immaginario. L'educazione e lo scontro dei simboli", conclusosi sabato scorso a Frascati, ribadisce la necessità di "riappropriarsi della critica" per smascherare gli scenari simbolici delle agenzie di comunicazione e di mercato e propone di "esaminare la propria dieta culturale" (ciò che leggo, vedo, ascolto), per poter scoprire ciò che sta accadendo in noi stessi.

Ma ha proposto anche numerosi "immaginari diversi". Tra questi l'esperienza di Nevè Shalom - Waahat as Salaam, il "villaggio della pace" che sorge sulla strada che conduce da Gerusalemme a Tel Aviv. In questo villaggio, oltre cinquanta famiglie di differenti etnie e religioni hanno deciso di vivere insieme e di costruire una comunità affrontando i problemi della coesistenza nella vita quotidiana. La scuola del villaggio sviluppa un progetto di educazione alla pace e per il superamento, nel riconoscimento delle reciproche legittimità, del conflitto generato dalla diversità. Nel villaggio trovano posto anche una Biblioteca universale della Pace e Dumia, lo spazio per la preghiera silenziosa. Tra i partecipanti al Convegno Shirin Najjar, Laila Najjar e Ashraf Najjar, provenienti dal Villaggio della pace, hanno offerto la loro testimonianza.

Durante la stessa serata è stato presentato il documentario ""Baghdad: la fenice in catene" realizzato da Michelangelo Severgnini e Karim Metref, collaboratore Cem. Girato nel luglio del 2004, il filmato cerca di dare conto della complessità della situazione in Iraq, della pluralità culturale, religiosa, politica che pervade, nonostante tutto, la vita della popolazione irachena sullo sfondo della occupazione americana e della guerra. Realizzato attraverso un viaggio ideale nella città e tra le persone che la abitano, rappresenta una costellazione di pensieri, opinioni, sentimenti, differenze e speranze circa il destino del paese.

La pastora della chiesa Evangelica Battista, Lidia Maggi, è intervenuta al "Momento dello spirito" con un contributo dedicato alla "spiritualità femminile". Partendo dalla sua storia personale ha raccontato il cammino di trasformazione e di incontro con la Parola rivendicando il diritto ad una lettura della Scrittura parziale e "quotidiana". "La Parola ci libera mentre talvolta l'istituzione ci lega, la Parola indica a ciascuno il proprio percorso e, in questo, è dedicata a ciascuno nel rispetto di ogni differenza, anche di genere" - ha detto la Maggi narrando la sua esperienza di fede.

Significativa anche la collaborazione tra Cem mondialità e l'editrice Emi con le collane "Quaderni dell'interculturalità" e "Mondialità". Di queste sono stati presentati il libro di Antonella Fucecchi "I grandi libri dei popoli", "Famiglia e intercultura" di Rita Vittori, "Poesia e intercultura" di Arnaldo De Vidi, "Apprendimento e competenze interculturali" di Anke Miltenburg e Alessio Surian. Della collana Mondialità sono stati invece presentati "È l'ora delle religioni. La scuola e il mosaico delle fedi" a cura di Lucrezia Pedrali che raccoglie gli atti di un convegno organizzato del Cem mondialità e quello di Antonella Fucecchi e Antonio Nanni, "Identità plurali" che presenta il ritratto di diciannove scrittori accomunati da una pluralità identitaria. Brunetto Salvarani ha infine presentato un libro di Stefano Allievi dal titolo "Ragioni senza forza, forze senza ragione. Una risposta ad Oriana Fallaci" (Emi, Bologna 2004). Il libro cerca di inserirsi nel dibattito, non sempre argomentato, sullo scontro di civiltà che tanto sembra appassionare intellettuali, giornalisti, uomini politici e gente comune.

Paolo Naso, direttore della rivista "Confronti" e della rubrica televisiva "Protestantesimo", ha identificato il ruolo della comunicazione mediatica come fondamentale nella costruzione dell'immaginario collettivo e dei miti identitari odierni come nel caso della Bosnia, dell'Irlanda del nord, degli Usa dopo l'11 settembre. L'esasperazione di una visione identitaria, sostenuta soprattutto dai media locali, gioca un ruolo centrale nel sostegno alla tesi dello "scontro fra civiltà" - ha affermato Naso.

Nei 14 laboratori guidati da esperti del settore, tra cui uno per i bambini e un altro per adolescenti, i convegnisti hanno partecipato attivamente alla sperimentazione e all'elaboborazione attraverso attività ludiche, corporee, narrazioni autobiografiche scritte e orali, visione di filmati, ascolto e suono di musica, role-play e drammatizzazioni.

Arnaldo De Vidi, Direttore del Cem mondialità ha concluso il Convegno citando un adagio brasiliano: "L'immaginario non è tutto, ma un buon cento per cento". E ha salutato i convegnisti recitando alcuni versi di Fernando Pessoa: "Furono dati nella mia bocca i baci di tutti gli incontri, hanno sventolato sul mio cuore i fazzoletti di tutti gli addii". Prossimamente saranno pubblicati gli atti. [GB]

Ultime su questo tema

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Giornaliste a Gaza

26 Agosto 2025
Le donne giornaliste di Gaza: “Continuano il loro lavoro nonostante siano bersagli di attacchi israeliani, di carestia e di violenza”. (Monica Pelliccia)

“Freedom Flotilla”: la violazione dei diritti umani e il silenzio dell’Occidente

18 Agosto 2025
La “Freedom Flotilla” fermata da Israele: l’attivista Antonio Mazzeo denuncia la violazione dei diritti umani e il silenzio dell’Occidente. (Laura Tussi)

Hiroschima, Nagasaki e il genocidio

09 Agosto 2025
Sono 80 anni dai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki del 6 e 9 agosto. (Other-News)

Video

Le Religioni nel mondo