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Il Nuovo mondo in festa per Papa Francesco
Religione
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L’“Habemus Papam” di mercoledì scorso chiude il lungo dibattito circa la rinuncia all’ufficio del “papa emerito” Ratzinger e i pronostici sulla sua successione alla cattedra di San Pietro. A conferma del famoso detto “chi entra papa in conclave ne esce cardinale”, la designazione del cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio non era stata ipotizzata dai vaticanisti, tanto che aveva suscitato polemiche all’apertura del conclave l’invocazione del presidente statunitense Barack Obama alla parità di trattamento e a un’opportunità anche per i cardinali statunitensi, in polemica a quanti escludevano a priori la scelta di un candidato a stelle e strisce per il soglio pontificio.
Alla fine un americano, ma del Sud, è risultato essere “vincitore”. Le congratulazioni della Casa Bianca al nuovo Papa Francesco non sono parse affatto rituali. In un comunicato il presidente statunitense ha espresso “Un caloroso augurio a un paladino dei più poveri e vulnerabili tra noi. Come primo Papa proveniente dalle Americhe, la sua elezione è un tributo alla forza e alla vitalità di una regione che sta sempre più modellando il mondo e, insieme a milioni di ispanici americani, negli Stati Uniti condividiamo la gioia per questo giorno storico”. Poco risalto è stato forse dato alle parole di Obama sull’impegno che il presidente statunitense spera di conseguire di accordo con la Chiesa cattolica “a promuovere la pace, la sicurezza e la dignità degli esseri umani, a prescindere dalla loro fede”, rilanciando concetti espressi nel suo discorso di insediamento.
La provenienza del neo papa dal “nuovo mondo”, primo sudamericano della storia, si rincorre anche sui tweets di politici statunitensi e sui titoli dei principali media statunitensi. Ad esempio la Cnn: “Il nuovo Papa: Francesco I. Primo Papa non europeo dell’era moderna”; il New York Times: “Il nuovo Papa: Bergoglio d’Argentina. Il primo gesuita. Il primo latino americano e il primo Francesco”; il Los Angeles Times: “Bergoglio diventa Papa Francesco I. Il primo pontefice dalle Americhe e il primo non europeo in oltre un millennio”. Sul Sole 24 ore invece l’esperto di Cina Francesco Sisci, in un articolo ricco di spunti pubblicato il 17 marzo scorso, dà un’interpretazione economico/finanziaria della reciproca attenzione tra Vaticano e Usa.
Oggi i latini cattolici del nuovo mondo rappresentano il 40% dei circa 1,2 miliardi di fedeli, laddove la rapida crescita dei 74 milioni di cattolici statunitensi è dovuta principalmente all’apporto degli immigrati latini. Come non cogliere nella designazione di papa Bergoglio il segnale della forte volontà di intervento nella Chiesa cattolica degli Stati Uniti fortemente scossa da scandali di abusi sessuali clericali e insabbiamenti?
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