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«Non sei solo», la raccolta fondi per chi non si arrende a Putin
Popoli minacciati
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Foto: Unsplash.com
La maratona per raccogliere fondi a sostegno dei prigionieri politici e delle loro famiglie, cui quest’anno era stato dato il titolo Non sei solo, ha raccolto 25 milioni di rubli (250mila euro). Secondo i media per i diritti umani OVD-info e Mediazona, dall’inizio della guerra con l’Ucraina, in base all’articolo sullo “screditamento dell’esercito” sono stati avviati 945 procedimenti penali e 9.495 procedimenti amministrativi. Secondo Memorial ad aprile 2024 in Russia i prigionieri politici erano 704.
La maratona è stata promossa e condotta dai media indipendenti russi in esilio e, questa volta, per motivi di sicurezza, non sono state accettate le offerte dei cittadini residenti in Russia. Essa è già diventata un importante gesto di solidarietà tra coloro che si sacrificano nelle carceri di Putin e coloro che si trovano all’estero.
Per un’opposizione che sia fattiva
Uno dei leader dell’opposizione, Ilya Yashin, condannato da un tribunale russo a 8 anni e 6 mesi di prigione per dichiarazioni contro la guerra, in un’intervista al canale televisivo Dozhd sottolineava che qualsiasi incontro in Europa che riunisca l’opposizione russa solo per farsi una bella foto tutti insieme non ha senso. Occorre invece «sviluppare una cultura che unisca e costruire meccanismi di azione collettiva. Non discutere su chi sia più importante, ma chiedere insieme che il regime dei visti per i rifugiati russi pacifisti venga semplificato. Lavorare insieme per aiutare chi è in difficoltà. Unire gli sforzi delle risorse mediatiche e organizzare la maratona a sostegno dei prigionieri politici». Così la maratona “Non sei solo” è stata un gesto che ha riunito tutti, non solo gli attivisti politici, ma la società civile russa in esilio nel suo insieme.
La voce di Lev
Il 12 giugno si è saputo che contro il vicepresidente del partito di opposizione Yabloko, l’attivista per i diritti umani e giornalista Lev Shlosberg è stato aperto un secondo procedimento amministrativo “per aver screditato l’esercito”. Nel primo processo era stato condannato a pagare una multa. Lo Stato russo lo ha anche dichiarato “agente straniero”. In un recente post su Facebook, Lev Shlosberg ha pubblicato quello che potrebbe essere definito un manifesto personale su come rimanere se stessi in circostanze storiche difficili...