Berdimuhamedov è presidente per la terza volta. Rimangono povertà e repressione

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Alle elezioni del 12 febbraio, Gurbanguly Berdimuhamedov presidente turkmeno e leader del Partito democratico è stato rieletto presidente per la terza volta. Secondo la Commissione elettorale centrale, il presidente 59enne ha ricevuto il 97,69% delle preferenze, superando in modo netto gli altri otto candidati. Durante la campagna elettorale i candidati non hanno mai mosso alcuna critica verso il governo e sono sempre rimasti leali a Berdimuhamedov. Il terzo mandato – al contrario dei due precedenti – avrà una durata di sette anni, in quanto l’anno scorso, una modifica della costituzione ha rimosso il limite d’età previsto per i candidati (70 anni) ed esteso la durata del mandato da cinque a sette anni.  

“Se verrò eletto – aveva annunciato Berdimuhamedov durante la campagna elettorale – la nostra politica di miglioramento del welfare potrà continuare”. Tuttavia dal 2007, il presidente Berdimuhamedov ha iniziato a far pagare alla popolazione risorse come gas, elettricità, acqua, benzina ecc. che prima erano sovvenzionate dallo Stato e ha fissato dei tetti massimi di consumo per persona. Negli ultimi 10 anni, il costo della vita è cresciuto sempre di più e i sussidi statali forniti alla popolazione dal 1993 – voluti dal presidente Saparmurat Niyazov – sono stati sempre più limitati. Dal 2015 il tasso di disoccupazione si aggira attorno al 10% e quest’anno è in aumento. Inoltre, prima di Berdimuhamedov, la popolazione poteva contare su basse tariffe per utenze, trasporto pubblico, pane a basso costo e prestiti per il mutuo delle abitazioni.

Fra i problemi del Turkmenistan, vi è anche quello della repressione della libertà d’espressione. Secondo l’indice mondiale per la libertà di stampa (Wfpi) a cura di Reporters senza frontiere (Rsf), il Turkmenistan è ancora al 178esimo posto su 180 Paesi. Negli ultimi due anni, le repressioni sulla libertà di stampa ed espressione dei giornalisti sono molto aumentate.

In Turkmenistan, i media sono tutti controllati dallo Stato e i corrispondenti di agenzie indipendenti e internazionali come Radio Azatlyk, Alternative Turkmenistan News (Atn), Chronicles of Turkmenistan, Gundogar e Ferghana sono ancora costretti a lavorare in clandestinità a causa del rischio di detenzione e tortura. Khudayberdy Allashov, corrispondente di Radio Azatlyk, è stato arrestato in modo arbitrario il 3 dicembre con l’accusa di possedere una gran quantità di tabacco masticabile, la cui detenzione e consumo sono vietati in Turkmenistan.

Saparmamed Nepeskuliev, reporter per Atn e Radio Azatlyk, è detenuto da 18 mesi. Dopo essere stato imprigionato nel luglio 2015, è stato processato in segreto senza avere accesso a un avvocato ed è stato condannato a tre anni di prigione con la falsa accusa di detenzione di stupefacenti. Il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie ritiene la condanna di Nepeskuliev come una decisione arbitraria e si appella ancora una volta per ottenere il suo rilascio e quello di Allashov.

Da Asianews.it

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