La campagna per il reinserimento lavorativo dei disabili

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Per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro, i dati ci mostrano una situazione in Italia ancora criticaNel 2018 gli infortuni sul lavoro sono stati 645mila: quasi 2mila in meno rispetto al 2017 ma parliamo comunque di ben 1.800 infortuni al giorno. Le denunce da parte dei lavoratori per malattia causata dalle condizioni di lavoro sono state 59.600, di cui 1.400 per malattie causate dall’esposizione all’amianto e per le quali la causa professionale è stata riconosciuta a circa 20.000 casi.

Oltre alla necessità di continuare sulla strada del miglioramento della sicurezza, la necessità è anche quella di garantire il lavoro alle persone che sono state vittime di incidente o malattia a causa dell’attività lavorativa e che, come conseguenza, hanno oggi una disabilità.

Nel 2019 - sottolinea Franco Bettoni, presidente dell’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) – importanti novità normative hanno semplificato l’attivazione di questi interventi e le risorse impiegate per il reinserimento professionale hanno superato i 2,2 milioni di euro”. 

La nuova campagna di informazione lanciata da INAIL mira a far conoscere sempre di più gli strumenti che favoriscono la nuova occupazione dei disabili da lavoro

Oltre alla normativa sul collocamento mirato (l. 68/99 come modificata dal Dlgs. 151/2015), che prevede obblighi di assunzione di persone disabili (non solo dei disabili per cause di lavoro) da parte di datori di lavoro che hanno più di 15 dipendenti, c’è molto altro. 

Ad oggi, infatti, INAIL dà un contributo a fondo perduto fino a 150mila euro per ogni progetto personalizzato di reinserimento lavorativo delle persone divenute disabili per cause di lavoro. In particolare, agli interventi per il superamento delle barriere architettoniche e per l’adeguamento delle postazioni di lavoro sono destinati fino a 135mila euro, mentre il tetto fissato per gli interventi di formazione è pari a 15mila euro. Per assicurare la conservazione del posto, inoltre, l’INAIL rimborsa al datore di lavoro il 60% della retribuzione corrisposta al disabile nel periodo che intercorre tra la data di manifestazione della volontà di attivare il progetto personalizzato fino alla sua realizzazione, per un periodo massimo di un anno. 

La Campagna di comunicazione viene lanciata in questo periodo di crisi economica manifestando così l’attenzione a sostenere maggiormente le persone disabili, che rischiano di pagare un costo più alto in termini di esclusione sociale da questa crisi, che sta acuendo le disuguaglianze anche nell’accesso al lavoro. Per la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, “La scelta dell’INAIL di promuovere questa campagna nel momento attuale, in cui l’attenzione di tutti è concentrata sull’emergenza Covid-19, è particolarmente lungimirante. Insieme alle misure per la gestione e il contenimento del virus, è altrettanto importante portare avanti le iniziative già avviate per garantire a tutti il diritto al lavoro”. In questo senso va anche il piano di rafforzamento dei Centri per l’Impiego; con l’ultima legge di bilancio, inoltre, è stato incrementato il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili che finanzia degli incentivi alle imprese per le assunzioni dei lavoratori disabili coprendo fino al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile, ed è stato istituito un nuovo Fondo per la disabilità e la non autosufficienza, con una dotazione iniziale di 29 milioni di euro che salirà a 200 milioni l’anno prossimo e a 300 milioni nel 2022.

La Campagna vuole divulgare in modo semplice e comunicativo questi contenuti. Realizzata con lo stile delle storie di Instagram, proseguirà per circa un mese su stampa, web, tv, radio e sui canali social dell’INAIL per informare e sensibilizzare datori di lavoro, lavoratori e parti sociali sulle misure messe a disposizione per garantire la continuità lavorativa o l’inserimento in una nuova occupazione.

I testimonial della Campagna sono proprio loro, i lavoratori disabili che si sono re-inseriti nel mondo del lavoro. Come Loretana Puglisi, lavoratrice, che cinque anni fa ha perso la mano sinistra in seguito a un incidente avvenuto nel pastificio presso cui lavorava. Il suo reinserimento lavorativo è stato possibile grazie alle protesi mioelettriche messe a disposizione dal Centro Protesi Inail e all’installazione nel laboratorio di una nuova macchina per la produzione della pasta adattata alle sue esigenze, fornita dall’INAIL tramite un progetto personalizzato.

Lia Curcio

Sono da sempre interessata alle questioni globali, amo viaggiare e conoscere culture diverse, mi appassionano le persone e le loro storie di vita in Italia e nel mondo. Parallelamente, mi occupo di progettazione in ambito educativo, interculturale e di sviluppo umano. Credo che i media abbiano una grande responsabilità culturale nel fare informazione e per questo ho scelto Unimondo: mi piacerebbe instillare curiosità, intuizioni e domande oltre il racconto, spesso stereotipato, del mondo di oggi.

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