XX Vertice Iberoamericano: investire in educazione

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Mentre in Italia - sebbene affievolita - è ancora viva la protesta degli studenti e ricercatori universitari, contro l'approvazione della riforma Gelmini sullo studio universitario, così come succede dall'altra parte della manica, dove gli studenti britannici sono ancora in piazza contro le nuove misure di austerità del governo - varate per far fronte alla crisi economica mondiale (così dicono) - a migliaia di chilometri di distanza 22 paesi approvavano lo stanziamento di un miliardo di dollari per l'educazione.

Non è una questione di causa effetto, non siamo in Italia infatti, e neanche inXX Vertice annuale dell'Organizzazione degli Stati Iberoamericani Europa, siamo a Mar del Plata, città balneare argentina dove il 3 e 4 dicembre scorsi si è tenuto il XX Vertice annuale dell'Organizzazione degli Stati Iberoamericani. Appare curioso che in tempi in cui lo stato sociale in Europa corre gravi pericoli in nome del mercato, e quelli che fino a poco tempo fa erano considerati diritti inalienabili come il diritto allo studio, siano rimessi in discussione e i finanziamenti in settori strategici come educazione e cultura siano tra i primi a pagare le conseguenze di una crisi che sembra essere piovuta dal cielo.

I paesi Iberoamericani invece vanno in controtendenza, loro sembrano aver capito che investire sull'educazione e la cultura siano gli unici settori per cui vale la pena impegnare un miliardo di dollari. Obiettivo principale del Vertice di quest'anno infatti è stato quello di stabilire strategie e meccanismi per garantire uno sviluppo equo nel sistema educativo della regione e ma anche nella diffusione delle nuove tecnologie. “Educazione per l'inclusione sociale” è stato il tema portante, e nella dichiarazione finale dell’incontro, capi di Stato e di governo si sono impegnati in un programma decennale, ma anche in obiettivi a medio termine, come quello di sconfiggere l’analfabetismo in tutti e 22 i paesi rappresentati al vertice entro il 2015 (alcuni paesi dell'America Latina hanno già raggiunto il secondo Obiettivo di Sviluppo del Millennio).

Sebbene si sia discusso anche di altri temi, come l'importanza del rispetto delle regole democratiche, di come contrastare le conseguenze della crisi economica internazionale, della fine dell’embargo economico e commerciale statunitense nei confronti di Cuba, e della condanna alle perforazioni petrolifere inglesi a largo delle Isole Malvinas/Faklands, rivendicate dall’Argentina, i lavori sono stati incentrati su come raggiungere gli “ Obiettivi educativi 2021”.

Nei 57 articoli della Dichiarazione di Mar del Plata, approvata all'unanimità dai rappresentati dei paesi Iberoamericani, si ribadisce l'obiettivo comune di promuovere la costruzione di società più eque, democratiche, partecipative e solidali nel quadro della cooperazione e integrazione di carattere culturale, storico ed educativo latino-americano, valorizzando i significativi risultati raggiunti negli ultimi anni. Una particolare attenzione viene data a una maggiore inclusione dei settori storicamente esclusi e dei gruppi più vulnerabili, come la popolazione rurale, le comunità delle popolazioni indigene, afro-discendenti e le persone con disabilità. All'articolo 3 la dichiarazione parla di una educazione di qualità come di un diritto umano fondamentale e inalienabile che deve essere protetto e garantito da tutti gli Stati Iberoamericani, mentre all'articolo 4 si riafferma l'educazione come un bene pubblico.

Ma è nel 27° articolo che i paesi membri si impegnano a rafforzare gli impegni assunti in materia di aumento di risorse da destinare all'istruzione nei bilanci dei vari paesi per contrastare l'attuale situazione di crisi finanziaria ed economica, “al fine di garantire la formazione di qualità, fermo restando che tale investimento è fondamentale per il raggiungimento di più elevati livelli di inclusione e di sviluppo per le nostre società”.

Parole che in questi tempi suonano come rivoluzionarie.

Elvira Corona inviata Unimondo

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