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Trentino: esperienza estiva di volontariato in Kossovo, giovani kossovari a Trento
Giovani
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Si è conclusa nei giorni scorsi l'esperienza di volontariato trentino nel Kossovo all'insegna della conoscenza e della solidarietà. Una sessantina di giovani trentini si sono recati in Kossovo con lo scopo confrontarsi con la realtà di quel paese, lacerato dieci anni fa da una guerra che mobilitò in maniera molto intensa anche il nostro volontariato, e soprattutto per scambiare idee ed esperienze con i loro coetanei kossovari.
A loro volta, una trentina di giovani kossovari sono ospiti del Trentino, "cosa tutt'altro che banale considerato che dopo l'indipendenza da quel paese è diventato ancora più difficile uscire, per recarsi nei paesi dell'Unione europea o anche in quelli confinanti della ex-Jugoslavia" - ha detto durante la conferenza stampa di presentazione Mauro Cereghini, presidente dell'associazione Trentino con il Kossovo che con altre realtà aderenti al Tavolo trentino con il Kossovo ha promosso l'iniziativa. Alla conferenza stampa tenutasi nella sede della Provincia Autonoma di Trento oltre a Cereghini hanno partecipato il coordinatore della cooperativa Arianna di Gardolo Maurizio Camin e due dei partecipanti ai soggiorni in Kossovo, nella cittadina di Pec-Peja, Marco Oberosler, impegnato anche con il progetto Prijedor (dal nome del comune bosniaco in cui si realizza) e Marco Volpato, studente della Facoltà di Ingegneria ambientale dell'Universitàò degli studi di Trento.
"Durante questi soggiorni si fanno molte cose: attività culturali, di formazione, di studio e di ricerca, molte delle quali aventi come punto di riferimento il centro giovanile Zoom di Pec-Peja, ma anche, naturalmente, attività che mettono al centro i temi della convivenza e della costruzione della pace" - hanno sottolineato i promotori. E non potrebbe essere altrimenti in un paese dove la maggioranza della popolazione, albanese, sta cercando assieme alla minoranza serba e alle molte comunità rom presenti al suo interno, la strada di una convivenza ancora faticosa ma possibile. Un paese che soffre anch'esso, al pari di altri, degli effetti della crisi economica mondiale, e dal quale molti vogliono emigrare: ma in cui tanti giovani, come è stato raccontato stamani, proprio a causa delle difficoltà che devono affrontare giorno dopo giorno si sentono tanto più motivati a restare, e a impegnarsi per costruire un futuro fatto di democrazia, di lavoro, di legalità, di apertura verso il mondo.
Putroppo questo impegno fatica a rendersi visibile. Lo prova ad esempio una delle attività realizzate dai giovani - trentini e kosovari - del centro Zoom (costruito anche con il contributo della Provincia autonoma di Trento-assessorato alla solidarietà internazionale); una ricerca su come i media raffigurano la realtà giovanile,in Kossovo e in Italia, dalla quale emergerebbe che solo il 3% delle notizie riguardano i giovani, concentrandosi soprattutto su fatti riguardanti la "tragressione" (abuso di alcol e simili).
Come sintetizzare il senso di un impegno che coinvolge - da oltre dieci anni - il Trentino nel suo insieme, con le istituzioni provinciali, il mondo delle associazioni, l'Università di Trento, il mondo della scuola? "La nostra presenza a Pec-Peja, così come in altre realtà dei Balcani, è importante perché incoraggia i giovani del Kossovo a mantenere accesa la fiamma della speranza - ha detto uno dei protagonisti di questi scambi, che proseguiranno peraltro anche dopo la fine dell'estate. "Ma vedere l'impegno con cui i kossovari si impegnano per costruire percorsi di convivenza e di riconciliazione è una grande lezione anche per noi. Rappresenta un antidoto, un vaccino contro l'intolleranza e l'odio verso ciò che è diverso. Una grande lezione di vita" - ha concluso Cereghini.
Il Tavolo trentino con il Kossovo è nato immediatamente dopo la guerra del Kossovo nel 1999 su iniziativa di alcune associazioni trentine e della Provincia autonoma di Trento. E' un luogo di confronto, scambio, elaborazione condivisa e coordinamento di un programma di cooperazione tra comunità nella municipalità di Peja/Pec che spazia dallo sviluppo locale, alla promozione dei attività culturali e sociali per i giovani, dal sostegno alle marginalità alla promozione dell'auto mutuo aiuto, dalle politiche di genere e dei diritti della donna, a percorsi di elaborazione e trasformazione del conflitto per una pacifica convivenza tra le comunità. Il tutto in un ottica di relazione e cooperazione tra soggetti omologhi del Trentino e di Peja/Pec, che ha portato a scambi di conoscenza e esperienza sia presso realtà del nostro Trentino sia in Kossovo. Attualmente vi collaborano attivamente una ventina di soggetti tra i quali la Provincia autonoma di Trento.