Matematico ipovedente: «I miei algoritmi abbattono barriere»

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È dottorando in Matematica all’Università Federico II di Napoli. Ma Michele Mele, 27 anni, gravemente ipovedente, è da alcuni anni anche volontario per il patrimonio culturale del Touring Club Italiano sezione di Salerno, la sua città. Proprio dall’incontro dei due mondi è nato il progetto pilota che ha consentito di far conoscere e, soprattutto, rendere accessibile anche ai disabili la chiesa di Santa Maria de Lama, un gioiello d’epoca longobarda.

Le opere d’arte sono riprodotte su tavole tattili realizzate con il centro SInAPsi (Servizi per l’inclusione attiva e partecipata degli studenti dell’Università di Napoli: www.sinapsi.unina.it) . «Sono di Salerno dove ho studiato ma ho vinto la borsa di dottorato a Napoli dove mi occupo di ottimizzazione combinatoria o logistica». Michele scrive algoritmi e cerca le «ricette» che servono a trovare soluzioni rapide a diversi problemi che nascono da necessità reali: il suo progetto di dottorato ad esempio ha portato alla scrittura del primo algoritmo di ottimizzazione per i servizi di sicurezza e accessibilità per passeggeri con bisogni speciali nei grandi aeroporti internazionali e sarà pubblicato a breve sulla rivista scientifica Lecture Notes in Computer Science. «Proprio perché ho dovuto constatare di persona, anche con il Touring, i problemi di accessibilità di chi ha bisogni speciali. Lavoro ad un progetto di accessibilità all’arte, che mira all’ottimizzazione dei servizi per chi ha una disabilità».

L’obiettivo è permettere, per esempio, a persone che hanno problemi di vista di parlare di arte, di qualcosa che non hanno mai visto, con completa cognizione. «Mentre per ciò che è tridimensionale abbiamo tecnologie consolidate, come le stampanti 3D, e dunque si può riprodurre qualcosa – aggiunge Michele - che si può toccare, per esempio un David di polimeri, come può un ipovedente percepire il messaggio bidimensionale di un quadro?». Ed ecco il centro SInAPSi che realizza progetti di eccellenza, offre counseling, accompagnamento e assistenza tecnologica. «Quando mi venne questa idea – continua Michele - mi dissero che esiste già in Gran Bretagna una tecnologia per poter riprodurre qualcosa di bidimensionale in forma tattile. Ed è così partito il progetto pilota per la chiesa Santa Maria della Lama a Salerno». 

L’antica chiesa si trova in centro storico ma «fino a pochi anni fa era quasi inaccessibile, c’era un’impalcatura che abbiamo eliminato con il nostro lavoro. Ci sono stati più di 8mila visitatori in meno di 3 anni. La chiesa è passata dall’essere un sito inaccessibile, misconosciuto, a primo sito completamente accessibile a ipovedenti e non vedenti per opere bidimensionali». Il progetto sarà ampliato a Napoli e ad altre realtà della Campania nei prossimi mesi. La tecnologia che può spalancare le porte di una pinacoteca anche a ipovedenti e non vedenti «è stata pensata per le carte geografiche – conclude il ricercatore e volontario - e consente di realizzare riproduzioni tattili, affiancate da didascalie in braille».

Paola D'Amico da Corriere.it

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