Arte per combattere il decadimento cognitivo

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Foto: Disegni di Angela Belluschi 

L'espressione artistica come arma per combattere le malattie neurodegenerative, in particolare l'Alzheimer. La nostra collaboratrice Laura Tussi apre il suo cuore e racconta la storia di sua mamma Angela, del suo percorso all'interno della malattia e delle opportunità offerte dalla creatività e dall'arte, che da sempre accompagnano la quotidianità di Angela. Non manca una breve analisi, fortemente critica, della situazione italiana per quanto riguarda l'assistenza a malati e anziani.

Vorrei raccontare una breve storia semplice, ma dolorosa. Una storia come tante. Purtroppo. Ma che riguarda nello specifico mia madre e la sua malattia. Intorno ai sessant’anni mamma è stata colpita da una ischemia cerebrale che, a detta dei neurologi, le ha letteralmente ‘bruciato’ parte delle cellule di un emisfero del cervello. I postumi dell’ischemia si sono manifestati con una progressiva e importante perdita di memoria che con gli anni ha assunto i connotati di una demenza grave e adesso di un principio di Alzheimer. Ora mamma ha 81 anni.

Lei soffre molto per questa sua condizione patologica con frequenti crisi di pianto e con ricordi di parenti ormai trapassati che lei invece invoca e crede ancora in vita e per cui soffre e si dispera. Per sopperire a questo fortissimo disagio esistenziale, dovuto a un quadro clinico molto pesante e grave, con l’aiuto mio, delle badanti e dell’educatrice, spesso mamma realizza disegni a mano libera oppure colora grafiche prestampate.

La forza del colore e del tratto indica una particolare predisposizione per questa forma d’arte. Infatti da giovane mamma si è sempre cimentata e prodigata nel ricamo su stoffa e seguiva anche noi sorelle impegnate a frequentare un’accademia di pittura nel tempo libero. L’impegno e l’acribia nella concentrazione del dover ideare la grafica del disegno costituiscono un forte stimolo per l’ideazione in un soggetto così fragile emotivamente come mamma.

I disegni della mia mamma Angela Belluschi che raccontava sempre le avventure incredibili e a rischio di morte di mio nonno Luigi, sabotatore dell’industria bellica, come operaio alla Breda di Sesto San Giovanni e Resistente durante il ventennio fascista e contro il regime nazifascista. Mamma ha realizzato vari disegni nei limiti dell’età e della grave patologia. Alcuni disegni sono pubblicati nel mio libro Resistenza e Nonviolenza creativa e altri sono pubblicati in vari miei articoli.

La forza dell’ideazione prende il sopravvento, con le seppur labili capacità cognitive, sulla sua spiccata emotività e sofferenza psichica. E questo suo cimentarsi nel disegno è un forte aiuto di distrazione rispetto al dolore psichico ed emotivo tipico dell’Alzheimer che pervade mamma.

UNO SPACCATO DI VITA FAMIGLIARE

Credo di offrire tutto il supporto che sono in grado di dare a mamma nei limiti della mia vulnerabilità emotiva. Le offro supporto con una vicinanza intrisa di gioco e di scherzo e di complicità. O meglio insieme ci ‘alleiamo’, scherzando, per prendere in giro papà e questo la solleva e la fa sorridere perché i miei genitori si vogliono ancora molto molto bene. Ma poi anche con l’aiuto delle badanti la seguo nella sua creatività che anche io ho ereditato da lei. Una creatività che per mamma, quando stava bene, si esprimeva anche con il ricamo e quindi con il disegno su stoffa.

La seguo nei disegni che realizza e che risultano essere un vero miracolo di bravura date le sue condizioni. E penso che il disegno non sia solo uno sfogo, un’arte per veicolare le sue tensioni, la sua tristezza, la grave emotività che comporta questa malattia, ma è proprio un riscatto da questa sua grave condizione. Quando mamma vede pubblicati i suoi disegni nei miei libri e articoli, lei esprime tutta la sua gioia e felicità con bellissimi sorrisi e comprende l’importanza della denuncia di questi governi criminali che fomentano la guerra. Mentre noi siamo contro la guerra. Noi con i disegni e i colori e la gioia della creatività vogliamo un mondo di Pace e di bellezza.

Penso proprio che questa grande motivazione creativa sia una importante e significativa risorsa per mamma e per tutti coloro che sono affetti da sindromi neurologiche e psichiatriche, la cui correlazione è sempre molto stretta come sostiene il dottor Giulio Colombo, già viceprimario psichiatra che ha seguito mamma. Il dottor Colombo ha dichiarato: «Conosco da anni la Signora e ritengo che questa modalità di espressione con il disegno sia una importante e creativa risorsa che contrasta il decadimento cognitivo e l’appiattimento inesorabilmente sopraggiunti».

IN FOTO: I disegni della mia mamma Angela Belluschi che raccontava sempre le avventure incredibili e a rischio di morte di mio nonno Luigi sabotatore dell’industria bellica, come operaio alla Breda di Sesto San Giovanni e Resistente durante il ventennio fascista e contro il regime nazifascista. Mamma ha realizzato vari disegni nei limiti dell’età e della grave patologia. Alcuni disegni sono pubblicati nel mio libro Resistenza e Nonviolenza creativa e altri sono pubblicati in vari miei articoli. 

Penso che il disegno non sia solo uno sfogo, un’arte per veicolare le sue tensioni, la sua tristezza, la grave emotività che comporta questa malattia, ma è proprio un riscatto da questa sua grave condizione

POST SCRIPTUM

Grazie cara Mamma per queste bellissime rose colorate. Mia mamma Angela soffre di Alzheimer e i servizi sociali adibiti alla cura di questa malattia scarseggiano. Voglio denunciare la mancanza di stato sociale e di assistenza agli anziani e ai più deboli, in quanto i governi continuano a investire in armi e in guerra e questo è un vero crimine da parte delle istituzioni nei confronti dei più bisognosi e delle frange deboli della società. Mentre mamma vuole e ha sempre voluto la pace come noi tutti.

Lei che ha sempre lavorato una vita intera in catena di produzione, in fabbrica, e ha contribuito a costruire e a risollevare il nostro Paese negli anni del dopoguerra e che ha partecipato, con gli scioperi, agli anni caldi della contestazione e ha vissuto quelli terribili dello stragismo neofascista. Spero che questo mio contributo scritto sia utile per trasformare le tante situazioni familiari difficili e dolorose, e così di altre persone e famiglie nelle medesime condizioni, in qualcosa che possa essere d’aiuto e generare cultura e bellezza.

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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