ALTRO MODO: Giallo, il colore dell’inclusione

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Grafica a cura di Ayla Parisi

ALTRO MODOSoluzioni diverse a problemi comuni è un podcast mensile di Unimondo, un progetto di Fondazione Fontana Onlus. Testi e voce narrante sono di Michele Simeone. Grafica a cura di Ayla Parisi. Musica di BoDleasons, tratta da Pixabay con licenza Pixabay. 

Questo mese parliamo di Noisy Vision, un’associazione dal respiro internazionale che si occupa di promuovere l’empowerment delle persone con disabilità sensoriali, anche organizzando gruppi di cammino inclusivo. Per Noisy Vision ha partecipato Dario Sorgato, fondatore e presidente dell’associazione che ringrazio per la gentilezza e la disponibilità.

BUON ASCOLTO: https://www.spreaker.com/episode/giallo-il-colore-dell-inclusione--58489450

TESTO:  Su uno dei tanti cammini che ci sono in Italia vedete arrivare un gruppo di persone: passano sorridendo, conversando tra loro, chi in italiano e chi in inglese, con il passo lento di chi ha ancora tanta strada da percorrere. 

L’ultimo porta sulle spalle una bandiera gialla con una scritta nera, come gialle sono le magliette di tutti i camminatori.

Le persone che avete appena visto passare non è la solita compagnia di amici, è anche un’idea, una visione di come può essere la società: è un gruppo di cammino inclusivo dell’associazione Noisy Vision in cui persone con e senza disabilità sensoriali viaggiano insieme.

Noisy Vision nasce come blog personale di Dario Sorgato, l’attuale presidente dell’associazione, per raccontare i suoi viaggi e il suo punto di vista, quello di un viaggiatore con disabilità sensoriale.

Le disabilità sensoriali sono condizioni che compromettono uno o più sensi, solitamente vista e udito, o entrambi come nel caso di Dario.

Questa condizione, detta sordocecità, secondo recenti stime, interessa 100’000 persone in Italia e più di 650’000 in Europa.

DS: “Credo che siano stati i due mesi della traversata da Città del Capo a Paracì, piccolo paese a sud di Rio de Janeiro, questi due mesi di nulla, di vuoto creato dall'orizzonte, dall'infinito del cielo e dell'universo sopra di me, il vuoto necessario per fare spazio a quel percorso di accettazione che forse non avevo ancora, di fatto, mai iniziato. E quindi all'età di 30 anni suonati comincio a capire che dovevo essere me stesso e dovevo raccontarmi per come ero e inizio a farlo con un blog che prende il nome di Noisy Vision.

Da questa finestra virtuale racconto le mie storie, le mie percezioni, il mio modo di vedere e di sentire il mondo e quindi a cominciare piano piano a raccontare me stesso per come sono, per come vedo e per come sento. […]

Noisy Vision da blog si trasforma in un incubatore di progetti di cui il primo è “The Visionary Europe" che è un progetto finanziato dalla comunità europea.

[...]

Da lì un susseguirsi di progetti sempre più ambiziosi e lungimiranti fino a cominciare a mettere a disposizione questa mia capacità di organizzare e di camminare anche per gli altri, per altre persone. E quindi nasce il primo progetto di cammino inclusivo “Anche agli dei piace giallo" u n percorso di una settimana che ha visto anche in quel caso una dozzina di ragazzi e ragazze con diverse disabilità, altri invece senza disabilità, camminare insieme da Bologna a Firenze.

Da allora la strada dei cammini di Noisy Vision non si è più fermata e i cammini che ogni anno abbiamo aggiunto ai nostri calendari sono sempre di più per arrivare in tutti i territori dell'Italia e anche fuori.”

L’associazione Noisy Vision raccoglie diversi progetti, volti principalmente all’empowerment delle persone con disabilità sensoriali e all’educazione sui temi di inclusione e accessibilità. Tra questi ci sono appunto i cammini inclusivi, in cui persone senza e con disabilità sensoriali percorrono insieme gli stessi sentieri.

Un modo per uscire dalla narrazione della disabilità come limite o confine  e trasformarla in potenzialità, dando valore a quello che si può fare rispetto a quello che non si può fare, all'interno di un’esperienza comunitaria.

DS: “Nel momento in cui apriamo le iscrizioni per questo cammino, noi non definiamo ruoli e non definiamo caratteristiche specifiche che le persone devono avere per poter partecipare.

Le iscrizioni sono aperte a una quindicina di persone, indipendentemente dalle loro capacità di vedere o non vedere

[...]

il fatto che si sappia che ci sono delle difficoltà così importanti come quelle della cecità totale o dell'ipovisione, è una delle modalità per rompere immediatamente ogni barriera e mettere tutti a proprio agio, come se ci si potesse già raccontare dal primo istante senza le costruzioni mentali dei pregiudizi e delle paure. É un po' come se venissimo al punto di partenza già spogliati delle nostre costruzioni mentali e delle nostre barriere, proprio quelle barriere che si dice sempre che le prime barriere sono quelle della mente. 

Ecco, nei cammini inclusivi di Noisy Vision già dal primo istante si respira apertura.

[...]

con questi cammini abbiamo cercato di portare le avventure alla portata più di tutti, in modo che diventino veramente qualcosa che anche altre persone possono fare, con cui possono confrontarsi, 

[...]

questi cammini sono dei microcosmi dove si creano delle cellule di società, di come vorrei che fosse, vorremmo che fosse la società e quindi dovrebbero essere così dei banchi di prova per poi vivere queste condizioni anche al di fuori di questi ambienti un po' protetti e un po' estemporanei del cammino in sé.”

 Per provare a riproporre questi modelli è fondamentale il tema dell’accessibilità. Un’importante campagna di Noisy Vision a riguardo è #YellowTheWorld, che si può tradurre con “coloriamo il mondo di giallo”. 

Il giallo, in contrasto con il nero, è tra le combinazioni più visibili tra le persone con disabilità visive, questi colori,infatti, sono ripresi dal sito e dal logo dell’associazione.

Il nome della campagna richiama un gesto pratico: colorare elementi urbani, percorsi o ostacoli con questo colore permetterebbe di renderli più visibili, e quindi accessibili, anche alle persone ipovedenti.

Partendo da questi propositi pratici il colore giallo è diventato poi anche un simbolo per Noisy Vision.

DS: “Da questa idea pratica abbiamo deciso di declinare il valore del giallo anche ai suoi significati [...] che sono appunto l'ottimismo, la creatività, la gioia, il calore, proprio perché questo colore viene associato alla luce del sole, all'energia, all'energia positiva che è quella che vogliamo trasmettere e veicolare nonostante le difficoltà che le malattie della vista e dell'udito comportano nella vita quotidiana. E quindi questo colore è diventato il colore della nostra grafica, delle nostre bandiere, delle nostre magliette, di tutto ciò che indossiamo per portare lungo i sentieri della natura e nelle città, in ogni posto dove andiamo, questo senso di positività, di ottimismo che sono i valori dell'associazione Noisy Vision

[…]

il giallo è anche un colore che noi indossiamo per rendere visibili delle disabilità invisibili, perché le malattie e le condizioni che vivo rientrano nel spettro delle disabilità invisibili, quindi il giallo è anche un colore che rende visibile l'invisibile, quindi nel momento in cui indossiamo queste nostre magliette, queste nostre felpe, è anche un modo per farci notare e raccontare in una maniera leggera le difficoltà e l'importanza di riconoscere le disabilità invisibili.”

L’associazione Noisy Vision ha portato i suoi cammini in tutta Italia e anche oltre, come un’onda gialla che ha invaso i sentieri facendosi vedere e sentire, dando a tante persone la possibilità di sfidarsi, di mettersi in gioco.

Nata per raccontare un viaggio personale, oggi Noisy Vision raccoglie le attività di un viaggio collettivo, quello verso una società che riconosce le diversità e le accoglie, così come si fa in cammino con un nuovo compagno di viaggio che percorre la nostra stessa strada.

Michele Simeone

Sono Michele Simeone, nato in provincia di Trento nel 1992. Laureato in Tecnologie Forestali e Ambientali all’Università di Padova, ho poi conseguito un master in Gestione e Conservazione dell’Ambiente e della Fauna presso l’università di Parma, assecondando la mia passione per la montagna e la natura. Dopo gli studi ho lavorato per 5 anni in un vivaio a Riva del Garda e ho ritrovato il mio interesse per la comunicazione durante la pandemia di Covid19, avvicinandomi al mondo dei podcast. Con duei amici ho creato Bestiacce, un podcast di divulgazione scientifica in chiave goliardica e per SanbaRadio di Trento ho preparato Terra Terra, un programma in 6 puntate sulla cura delle piante domestiche. Per Unimondo scrivo e registro Altro Modo, il mio primo podcast di giornalismo.

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