Val di Susa, una vertenza nazionale

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L'attacco militare di questa notte a Venaus, con cariche su gente inerme che hanno provocato 15 feriti, rende chiaro il disegno autoritario e fascista con cui i poteri forti cercano di eliminare la resistenza, pacifica, competente e solidale di un'intera valle in lotta contro il devastante e inutile progetto TAV. I mandanti sono chiari: il Governo di centro-destra, che ha costantemente alzato la tensione, fino a paventare ridicoli fantasmi di infiltrazioni terroriste nella comunità di Val di Susa, e che non ha esitato a scagliare le forze dell'ordine contro gli abitanti in lotta ; ma anche i leader regionali e nazionali della sinistra moderata, ancora una volta incapaci di capire e di ascoltare voci e richieste che non siano quelle dei poteri forti per dimostrarsi governanti di futura affidabilità.

Centro-destra di governo e sinistra moderata di opposizione, in competizione tra loro sullo stesso terreno, quello di dimostrarsi capaci di portare avanti le politiche liberiste e le devastanti grandi opere stroncando ogni dissenso e ogni resistenza democratica e popolare.
Ecco perché la Val di Susa parla a tutti noi.
Ecco perchè parla di tutti noi. Chi è lo Stato a Venaus? Sono le decine di migliaia di cittadini che lottano per un altro modello di sviluppo e di società, costruito sulla partecipazione solidale, sulla democrazia territoriale, su un diverso rapporto tra natura e società? O sono migliaia di poliziotti che si avventano manganelli in pugno su una comunità, inconsapevoli difensori di una dittatura del mercato, che ci vuole tutti soli e in competizione, che ci ama se facciamo
assembramenti nei supermercati dei centri commerciali, ma che si scatena se diventiamo comunità resistenti?

Quanta cultura fascista alberga nelle arroganti dichiarazioni degli esponenti di governo contro le lotte che insorgono nei territori? E quanta cultura stalinista svelano le ossessive dichiarazioni degli esponenti istituzionali della sinistra moderata sulla bontà del potere se da loro gestito?

Intanto, le RSU della Val di Susa hanno proclamato lo sciopero generale, decine di manifestanti hanno occupato la ferrovia, l'autostrada e le due strade statali.. la lotta continua. Perché indietro non si torna, se ne facciano una ragione i fascisti governativi e gli stalinisti in cerca di legittimazione dai poteri forti.

Ora più che mai, la lotta in Val di usa deve diventare vertenza nazionale. Perché parla di una valle, ma fa domande sulla natura della nostra società. Perché si oppone a un'opera inutile e devastante, ma sta difendendo la democrazia. Perché parla di diritti e di futuro.
Val di Susa no es solo de Val di Susa.

Marco Bersani
Attac Italia

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