Balcani: il ponte di Mostar dieci anni dopo

Stampa

Dieci anni sono trascorsi da quando il ponte di Mostar, simbolo di convivenza tra la comunità croata e quella musulmana della città, è crollato nell'acqua del fiume Neretva, sotto i colpi dell'artiglieria croata. Un simbolo di convivenza prima, un simbolo della tragedia bosniaca poi. Ora il ponte è stato ricostruito in seguito ad una gara di solidarietà che molti hanno interpretato come 'vetrina' di una Comunità Internazionale capace di ricostruire infrastrutture ma non le basi della convivenza interetnica.

L'associazione culturale siracusana ":duepunti" ha dedicato al decimo anniversario una mostra on-line. "Dove i simboli sono divenuti strumenti o forme della barbarie, nell'orrore della pulizia etnica, nell'artificio delle frontiere, e persino nella retorica desolata della promessa di salvezza queste opere cercano nell'ordine simbolico una visione diversa delle cose" hanno spiegato i curatori dell'esposizione "alle cicatrici affiancano le tracce durevoli dei mutamenti in corso, l'intreccio dei rapporti amichevoli tra le persone, la sorpresa degli incontri, il calore dell'ospitalità, la bellezza 'nonostante tutto' dei luoghi".

Intanto Osservatorio sui Balcani, ripropone un'intervista dell'aprile scorso all'architetto francese Gilles Pequex, incaricato della definizione, coordinamento e supervisione degli studi per la ricostruzione del ponte di Mostar, poi dimessosi in polemica con i committenti, dove l'architetto mette in rilievo le contraddizioni della ricostruzione. Invece di fare in modo che la ricostruzione del ponte fosse un momento altamente simbolico anche di riavvicinamento tra le diverse comunità che attualmente abitano Mostar si è preferito optare per una vetrina dei donatori internazionali, interessati solo all'inaugurazione. Ed il ponte, come nota Paolo Rumiz in un recente articolo per La Repubblica, rischia di essere un'opera calata su un lutto non ancora rimarginato, a rischio di rigetto. [DS]

Altre fonti: ":duepunti"

Ultime su questo tema

La scheggia impazzita di Israele

12 Settembre 2025
Tel Aviv colpisce, implacabile, quando e come gli pare, nella certezza dell’impunità interna e internazionale. (Raffaele Crocco)

Il lavoro delle Ong nel Mediterraneo, tra minacce e ostruzionismo

29 Agosto 2025
Dopo l’attacco alla Ocean Viking, abbiamo intervistato Sara, Protection officer a bordo della nave Humanity 1. (Maddalena D´Aquilio

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Giornaliste a Gaza

26 Agosto 2025
Le donne giornaliste di Gaza: “Continuano il loro lavoro nonostante siano bersagli di attacchi israeliani, di carestia e di violenza”. (Red.Es.)

Conoscere l’universo e la potenziale vita su altri pianeti per superare la volontà di potenza dell'uomo

13 Agosto 2025
Le prospettive di pensiero della scienziata e astrofisica Margherita Hack, di cui ricorrono i 12 anni dalla scomparsa, aprono a visioni innovative per tutta l'umanità. (Laura Tussi)

Video

Genova 2001: la morte dei diritti civili