Amnesty: chiesta un'inchiesta indipendente per Zahra Kazemi

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Amnesty International si è unita agli appelli della Commissione islamica per i diritti umani dell'Iran e di altri organismi internazionali per i diritti umani affinché sia avviata un'inchiesta indipendente sulla morte della 54enne fotogiornalista Zahra Kazemi, avvenuta il 12 luglio.

"L'Iran è obbligato, in base al diritto internazionale, ad aprire un'inchiesta giudiziaria imparziale e indipendente per determinare le cause della morte di Zahra Kazemi", ha dichiarato Massimo Cipolla, coordinatore Iran della Sezione Italiana di Amnesty International. "Tale inchiesta dovrà inoltre chiarire se, come indicano alcune fonti, Zahra Kazemi sia stata sottoposta a maltrattamenti e torture durante il periodo di custodia".

Zahra Kazemi, di doppia cittadinanza canadese e iraniana, è deceduta il 12 luglio all'ospedale Baghiyetollah di Tehran, dove era sorvegliata a vista. Era stata arrestata per aver fotografato alcune persone che protestavano per la detenzione dei propri familiari all'esterno della prigione di Evin, nella zona settentrionale della capitale.

Amnesty International registra da anni casi di maltrattamenti e torture durante la detenzione in Iran. L'organizzazione ha accolto favorevolmente le notizie secondo cui il presidente Mohammad Khatami avrebbe ordinato ad alcuni ministeri di aprire un'inchiesta sulla morte di Zahra Kazemi.

"Le autorità iraniane devono adottare misure concrete per porre fine a tutte le forme di maltrattamento nel paese, come ad esempio accedere alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti" - ha aggiunto Cipolla. "Solo una inchiesta immediata, esauriente, indipendente e imparziale potrà fare gli interessi della giustizia".

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