Le complessità dell’educazione alla cittadinanza

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Tra complessità e convergenze 

Considerando e richiamando l’impegno di grande livello di quegli insegnanti, educatori e organizzazioni della società civile che, lavorando quotidianamente con bambini e giovani, evidenziano insieme a noi urgente necessità di introdurre nella scuola i concetti, la pratica dell’educazione per una cittadinanza attiva e globale, a tal fine evidenziamo alcuni ambiti specifici di miglioramento dell’educazione formale e proponiamo i seguenti punti per l’educazione alla cittadinanza attiva e globale.

Complessità e organizzazione scolastica

In un mondo in cui la vita e il sapere contemporanei sono sempre più complessi, è sempre più necessario e urgente un’educazione per la cittadinanza attiva e globale intesa come processo di informazione trasversale e transdisciplinare, che trova spazio tanto nell’inserimento in discipline già esistenti quanto nella creazione di spazi interdisciplinari e di progetto e nel favorire l’apprendimento a partire da tematiche socialmente rilevanti. In un’epoca in cui diversi piani di identità si intersecano, sia livello individuale che collettivo, l’educazione per una cittadinanza attiva e globale esige dalla scuola più radicamento nella vita locale, più attenzione, comprensione e partecipazione a livello planetario, più rispetto per i molteplici contesti e esperienze di riferimento delle persone e delle comunità e più coinvolgimento di tutti gli attori sociali e educativi. Esigiamo dai dirigenti politici nazionali e locali e chiediamo agli insegnanti e alla società civile che si impegnino nella concretizzazione e realizzazione di questi punti e livelli di azione.

Metodologia: la convergenza degli obiettivi

Per il carattere che le è proprio, l’educazione per una cittadinanza attiva e globale richiede metodologie attive - come imparare a essere, conoscere e a fare - interattive - utilizzando discussioni e dibattiti che favoriscono la sperimentazione, focalizzati su sfide reali per bambini e giovani e per tutta la società - critiche - incoraggiando la capacità di pensare partendo da valori e convinzioni e favorendo l’autonomia - cooperative - rinforzando il piacere per l’apprendimento reciproco, il lavoro in rete e la solidarietà, con un approccio sociale e affettivo che potenzi l’apprendimento delle emozioni - partecipative - dando voce a differenti attori riconoscendone il ruolo e facilitando nel coinvolgimento critico e creativo.

Le metodologie proprie dell’educazione per la cittadinanza attiva e globale sviluppano queste abilità imprescindibili da trasmettere ai bambini e ai giovani per essere in grado di rispondere alle sfide del presente e a quelle del futuro e del nuovo millennio. In questo importante processo educativo, è necessario che gli studenti siano il punto di convergenza degli obiettivi, nelle motivazioni e nelle esigenze. Per affrontare questa sfida e responsabilità, gli insegnanti e tutti gli agenti educativi devono essere sostenuti nell’acquisizione e rafforzamento delle competenze adeguate alla loro missione.

La formazione specifica in educazione per la cittadinanza attiva e globale è un fattore chiave in tutto il processo educativo; è un sostegno imprescindibile per insegnanti e dirigenti scolastici per comprendere e orientarsi e praticare temi a volte molto complessi, interconnessi e o controversi. Riconoscendo come i materiali didattici condizionino le pratiche educative quotidiane e costituiscano un sostegno esistenziale per insegnanti, da un lato da essi deve essere eliminato ogni tipo di riferimenti e messaggi discriminatori e che incoraggino gli stereotipi, e dall’altro devono essere ripensati e rinnovati in termini di contenuto e forma, cogliendo i valori e i principi dell’educazione per una cittadinanza globale. Riteniamo anche pertinente attuare una valutazione centrata sulla coerenza tra i valori e le proposte, tra i principi e i valori e gli ideali dichiarati nella pratica scolastica reale, tra gli obiettivi e le strategie, la teoria e la pratica, i contenuti e la forma. Esigiamo dai dirigenti politici nazionali e locali e chiediamo agli insegnanti, alle case editrici impegnate nella produzione di materiale didattico, alle università, alle ONG che si impegnino nella concreta realizzazione di questi punti.

Ruoli e relazioni

L’educazione per una cittadinanza globale del sistema formale di insegnamento esige una scuola democratica, partecipativa e aperta nella quale tutti gli attori, studenti, insegnanti, funzionari, responsabili educativi, famiglie siano riconosciuti come cittadini protagonisti del processo educativo e siano incoraggiati a condividere le proprie pratiche, le riflessioni e le proposte di miglioramento, oltre che a promuovere iniziative congiunte.

Questa scuola ha un ruolo da svolgere nella costruzione di una cittadinanza globale e nei processi di trasformazione sociale, in collaborazione con organizzazioni della società civile e movimenti sociali, in una logica di relazioni che valorizzino e riconoscano diverse competenze e rispettino la specificità e il ruolo di ciascuna parte, sfruttando il miglior risultato di interazioni creative e mobilitatrici. Per questo occorrono insegnanti impegnati, critici, trasformatori, che considerino l’educazione come un’attività creatrice che, partendo dalla realtà quotidiana, prepara per la libertà, la crescita individuale e il bene comune, che lavorino in maniera cooperativa in rete per generare i necessari processi di cambiamento; e che portino avanti un movimento di trasformazione dell’educazione, coinvolgendo tutta la comunità educativa all’interno delle proprie scuole.

In contesti in cui i media sono anche dei potenti agenti educativi, in cui l’accesso in quantità e la diffusione di informazioni opinioni è senza precedenti, è fondamentale imparare a utilizzarli e leggerli in modo critico e a contribuire alla nascita e all’affermazione di media alternativi, capaci di incoraggiare i modi di essere attenti, attivi e socialmente impegnati.

Esigiamo dirigenti politici nazionali e locali adibiti ai media e chiediamo agli insegnanti, agli alunni, ai loro genitori e le organizzazioni della società civile che si impegnino nella concreta realizzazione di queste raccomandazioni.

Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui PressenzaPeacelinkIldialogoUnimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti.  Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.

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