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A Nörvenich la popolazione scende in strada per dire “no!” alle armi nucleari
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Foto: Unsplash.com
L’intellettuale e attivista di pace Daniele Barbi ci racconta cosa sta succedendo a #Nörvenich, in Germania. Durante delle esercitazioni dell’esercito #NATO gli attivisti per la pace e la popolazione hanno manifestato per richiedere la sospensione delle esercitazioni di guerra e lanciato un monito sul pericolo di conflitto nucleare.
La base militare di Nörvenich, in Germania, ha recentemente ospitato esercitazioni del programma NATO Steadfast Noon. Eppure, in uno scenario in cui lo spettro di un conflitto nucleare è sempre più preoccupante, la società civile non si fa trovare impreparata, come dimostra la massiccia mobilitazione che ha accompagnato le operazioni NATO di ottobre.
Pochi giorni fa, a metà ottobre, a Nörvenich – un paese situato nella Renania Vestfalia, regione del territorio tedesco che dista circa 40 chilometri sia da Colonia che da Aquisgrana – si sono svolte delle esercitazioni dell’esercito NATO nell’ambito della manovra Steadfast Noon. Tutto ciò però non è avvenuto in silenzio, poiché parallelamente si è tenuta una manifestazione contro queste esercitazioni aeree, a cui ha partecipato anche l’intellettuale e attivista di pace Daniele Barbi, che ci racconta cos’è successo.
In questi giorni a Nörvenich, un paese situato nella Renania Vestfalia a circa 40 Km sia da Colonia che da Aquisgrana, si è svolta una manifestazione contro le esercitazioni aeree della Nato. Daniele che sta succedendo nei cieli di Nörvenich?
"A circa due chilometri dal piccolo paese di Nörvenich, dove vivono 10.000 abitanti, si trova la grande base aerea, soprannominata il 'nido delle aquile'.
In questa struttura militare vengono addestrati i piloti nella cosiddetta guerra nucleare. Attualmente i Tornado in dotazione all’aeronautica tedesca sono utilizzati per istruire i piloti che dovranno recapitare sugli obiettivi militari le bombe nucleari".
Gli attivisti per la pace e la popolazione hanno manifestato contro queste esercitazioni di guerra?
"Certo. L’inizio della protesta è stato convocato all’entrata principale della base aerea. Erano presenti circa duecento attivisti provenienti da varie regioni della Germania, dell’Olanda ed un gruppo di coreani residenti in Europa.
Tra i gruppi presenti una citazione speciale la dobbiamo al DFG-VK, l’organizzazione pacifista centenaria fondata nel 1892 da Bertha von Suttner e Alfred Hermann Fried, presenti con diverse sezioni in rappresentanza dei Länder tedeschi. Nel loro discorso hanno ribadito il pieno appoggio a tutti coloro che nel mondo rifiutano il servizio militare o disertano, perciò non solo russi, bielorussi ed ucraini ma anche israeliani, palestinesi, libanesi e siriani".
Vi è stata anche una manifestazione musicale per commemorare il Premio Nobel per la pace 2024 per un mondo libero dal nucleare. Puoi parlarne in breve?
"Nell’intermezzo musicale il cantautore Gerd Schinkel nelle sue canzoni ha ricordato Bertha von Suttner ed i vincitori del premio Nobel per la pace 2024".
E poi le esplicite richieste degli organizzatori per fermare le esercitazioni di guerra...
"Gli organizzatori hanno lanciato un monito sul pericolo di conflitto nucleare ed hanno chiesto al governo tedesco di ritirarsi dalle manovre mentre ai piloti di sospendere le esercitazioni e di rifiutarsi di completare l’addestramento con gli F35. Su questi ultimi è stato ricordato come siano in grado di trasportare le moderne e più letali bombe nucleari B61-12".
A proposito, facciamo il punto sugli armamenti nucleari? Gli ordigni nucleari aumentano a dismisura. Vero?
"Gli ordigni nucleari operativi, che secondo il rapporto SIPRI del giugno 2024, sono stati aumentati per volontà politica a circa 2100 e sono in stato di massima allerta incrementando il pericolo di guerra atomica per errore.
Una pesante critica al governo tedesco concerne anche la condivisione nucleare che sta violando il Trattato di non proliferazione nucleare. In questo trattato viene vietata l’accettazione diretta, ma anche indiretta da parte di stati non dotati di armi nucleari di ordigni di questo tipo. Viene anche raccomandata l’adesione della Germania al Trattato di Proibizione delle armi nucleari".
Il bilancio pubblico viene investito maggiormente in spese militari a discapito dello Stato Sociale?
Certo. Oltre tutto, le esercitazioni e le armi nucleari consumano enormi somme di denaro distogliendolo dal bilancio nazionale ed impedendo di utilizzarle per interventi nel ambito sociale, in quello sanitario, nel comparto dell’istruzione, per l’accoglienza ed integrazione dei rifugiati nonché nella lotta contro la catastrofe climatica.
La Nato vuole installare anche missili a medio raggio?
"Sì. È stato anche menzionato il progetto di istallare missili a medio raggio. PeaceGroup Düren, atomwaffenfrei.jetz (Liberi dalle armi atomiche.subito), Friedenskooperative (Cooperativa della Pace), VVN-BdA(Associazione dei perseguitati dal regime nazista-Federazione degli antifascisti) di Aquisgrana, DFG-VK (vedi sopra) Colonia e Renania Vestfalia hanno ribadito la condanna dello stazionamento di nuovi missili in Germania annunciato per il 2026. Tramite lo speaker delle organizzazioni è stato richiesto al Parlamento ed a tutti i cittadini di opporsi a questa scelta scellerata. Anche se le armi previste - tra cui Dark Eagle (missili ipersonici) e missili da crociera - saranno inizialmente equipaggiate in modo convenzionale, sono in grado di cambiare radicalmente il rapporto strategico-nucleare tra est ed ovest".
Queste armi, infatti, sono potenzialmente in grado di distruggere i centri di comando ed i sistemi di attacco e difesa nucleare russi in pochi minuti, senza essere rilevate dai radar nemici. Qual è il rischio concreto?
"La capacità di primo attacco dell’Occidente verrebbe incrementata, dando il via ad una nuova corsa agli armamenti, soprattutto in vista della scadenza del trattato New START nel 2026".
Quali altre azioni hanno fatto i manifestanti?
"Dopo un simbolico “die in” seguito all’urlo della sirena sono stati tracciati i contorni delle vittime sull’asfalto. In seguito i manifestanti si sono mossi in direzione del paese stazionando all’incrocio della strada di accesso all’aerodromo con la strada nazionale, dove è stato cambiato il nome del viale. Al nome di Oswald Boelke (aviatore tedesco della prima guerra mondiale responsabile della morte di 40 avversari, nonché di bombardamenti in Francia; fu fra i primi ad essere decorato con la più alta onorificenza militare dell’impero tedesco) è stato sostituito quello di Claude Monet, pittore francese famoso per i suoi quadri naturalisti e pacifici".
E poi, ancora musica su temi sociali e catastrofe climatica e pace...
"Alla fine della marcia è stata raggiunta la piazza del castello dove si è esibito un duo rap e dove sono stati ricordati tutti i gruppi partecipanti alla dimostrazione. Il duo Nic Knatterton & Kira di Aquisgrana ha sottolineato nei testi come movimento pacifista, temi sociali e catastrofe climatica siano collegati e solo un progetto intersezionale possa essere la soluzione per un mondo migliore".
Su Italia che Cambia e FARO DI ROMA
Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.