Lo Yemen ha fame ma non ha più soldi

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Foto: Unsplash.com

La guerra dimenticata e incancrenita affama sempre di più la popolazione. A cinque anni e mezzo dall’inizio dell’operazione militare a guida saudita contro il movimento Ansar Allah, espressione della minoranza Houthi del nord dello Yemen, la sola novità è stato l’enorme scambio di prigionieri tra ribelli e governo, di metà ottobre: rispettivamente 400 e 680 detenuti liberati dopo l’accordo raggiunto in Svizzera un mese fa.

Ruolo centrale lo ha giocato Washington: due prigionieri in mano Houthi erano statunitensi, una cooperante umanitaria e un uomo d’affari. A supervisionare lo scambio è stato il Comitato internazionale della Croce Rossa che ha fisicamente consegnato i detenuti dei ribelli. E se l’Onu ha celebrato l’evento definendolo un esempio di quello che la pace può fare, sul campo si continua a combattere.

E a morire. Lo scorso venerdì proprio le Nazioni Unite hanno dato il bilancio delle vittime civili degli ultimi tre mesi: almeno 215 tra giugno e settembre in scontri diretti. tra questi circa 135 bambini.

E poi c’è la fame. Un nuovo rapporto pubblicato oggi dalle Nazioni Unite parla di picchi di malnutrizione dei bambini yemeniti mai raggiunti prima. La situazione, peggiorata dall’epidemia di Covid-19 e dalle alluvioni che hanno colpito il paese del Golfo, fa dire alla Coordinatrice umanitaria dell’Onu, Lise Grande, che “da luglio lo Yemen è sull’orlo di una crisi alimentare catastrofica”.

Parole che in realtà, per chi segue il paese, non suonano nuove. Da anni si parla di carestia senza precedenti e punto di non ritorno. Perché così è. Eppure la carestia non è mai stata ufficialmente dichiarata e nel 2020 l’Onu si ritrova senza denaro per affrontarla. A fronte di un livello di malnutrizione tra i bambini nel sud dello Yemen aumentato del 10% quest’anno, arrivando a coinvolgere mezzo milione di minori nel meridione del paese, e a fronte di 250mila donne incinte o in fase di allattamento malnutrite, il programma di aiuti dell’Onu ha ricevuto quest’anno la metà dei finanziamenti necessari: 1,43 miliardi di dollari contro 3,2. E ha iniziato a ridurre le attività. 

Si calcola che dal marzo 2015 siamo morti a causa della guerra 100mila yemeniti, a cui si aggiungono le vittime della fame e delle malattie. L’80% della popolazione, 24 milioni di persone di cui la metà bambini, ha bisogno di aiuti umanitari per sopravvivere non avendo accesso regolare a cibo e acqua potabile. 3,3 milioni gli sfollati interni, 4,4 milioni i malnutriti (di cui due milioni sono bambini) e due milioni i minori che hanno abbandonato la scuola. Solo metà degli ospedali e delle cliniche sono funzionanti, ma le scorte di medicinali scarseggiano costantemente.

Da Nena-news.it

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