#inviaggio | Anima Mundi, la giostra della vita

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Foto:  Matteo De Stefano, Archivio MUSE

Alla vigilia di un compleanno speciale – il 22 luglio scorso il Muse, Museo delle Scienze di Trento ha compiuto 10 anni – è stata inaugurata la mostra “Anima Mundi. La giostra della vita”, che sarà visitabile fino al prossimo 29 ottobre.

Un’esperienza museale inedita, nata da un’idea di Stefano Zecchi e Beatrice Mosca e ispirata… al mondo, “unico grande organismo vivente da cui si generano le differenze che sono legate da un’anima universale, l’anima del mondo”. Tutto è in perenne rotazione e nella giostra della vita gli opposti si rincorrono, si inseguono, talvolta prevalgono l’uno sull’altro, senza mai annullarsi o eliminarsi a vicenda. Tutto finisce, tutto ricomincia, proprio come su una giostra che, ruotando senza sosta, sviluppa energia e creatività.

L’allestimento è evocativo e coinvolgente: una messa in opera di nove giostre che girano senza posa mostrando le opere di grandi artiste e artisti, ciascuna simbolo degli opposti, l’una il contrario dell’altra. All’inizio e alla fine di questa rappresentazione scenica la spettacolare “Giostra della Vita” / “Carousel of Life” dell’artista belga Koen Vanmechelen: un magnifico omaggio alla bellezza e alla diversità della vita tra creature reali, ibride e fantastiche, che trascende confini, linguaggi e culture e celebra l’unicità di ogni anima che abita il nostro pianeta, ricordandoci il perpetuo movimento della vita.

Come spesso accade nelle mostre allestite in Museo, si tratta anche questa volta di un percorso espositivo immersivo, dinamico, che conduce visitatrici e visitatori tra suoni, narrazioni di luce e installazioni scenografiche, alla scoperta di forze opposte come vita e morte, luce e tenebra, terra e acqua, sole e luna, angeli e demoni, origine e divenire.

Un racconto percettivo per dare spazio alla meraviglia e destabilizzare, come per esempio accade con l’altra opera di Vanmechelen, artista multidisciplinare i cui interessi spaziano dall’antropologia alla bioetica, dalla tutela dei diritti umani alla bio-genetica, tenendo sempre al centro della sua ricerca i concetti di ibridazione (delle specie animali e vegetali) e di contaminazione (delle tecniche espressive e dei materiali). “Carousel of Biodiversity” è costituita da cento polli imbalsamati rotanti, opere d’arte “bio-culturali” per illustrare al visitatore la bellezza della diversità nell’anima del mondo.

La mostra pone questioni essenziali che riguardano da un lato il racconto chiaro e immediato, attraverso l’arte, dell’organicità del tutto e delle differenze che lo compongono, e dall’altro la vita che pervade le opposizioni in un perpetuo movimento di anime, che è l’Anima del Mondo.

Una mostra tra l’Arte e la Vita”, racconta la curatrice Beatrice Mosca, “dove gli artisti invitati a rappresentarla esprimono una cifra espressiva del tutto originale. Scultori, pittori, artigiani, vetrai, ebanisti, mascherai, nelle loro opere materia e anima si fondono, l’una trasformando l’altra e riconsegnandosi a se stesse. Vita e arte si intrecciano e si scambiano i passi, come in una danza continua, ora è l’una a creare l’opera, ora è altra a plasmare la realtà nelle forme invisibili del cosmo. Il mondo fisico diviene l’enigma da svelare, la rappresentazione lo trascende per indagare il suo eterno segreto”. 

Uno e Tutto da sempre in continua rincorsa, alleanza, contraddizione, dialogo. Un eterno ritorno che genera vita.

Molti altri gli artisti ospitati nella mostra, da Sebastian Brajkovic a Marta Klonowska, da Marcello Pietrantoni a Sergio Boldrin, il tutto orchestrato dalla regia di Berengo Studio, punto di riferimento internazionale per la creazione di opere in vetro all’insegna della curiosità e della sperimentazione.

In una danza degli elementi, l’anima del mondo si esprime nella danza tra cielo e terra, dove la ciclicità della natura, l’osmosi e il dinamismo creano forme fluide in sovrapposizione legate dall’albero, legame universale della verticalità del mondo e della sua anima cosmica che si plasmano nella forma con andamento fluido attraverso la sovrapposizione di sagome di legno di betulla e video proiezioni.

Due piani da esplorare, prima che venga inverno.

Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.

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