Studenti internazionali ambasciatori delle Dolomiti nel mondo

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6 incontri, 5 enti, 106 studenti internazionali: sono questi i numeri dell'iniziativa “studenti internazionali ambasciatori delle Dolomiti nel mondo”. L'iniziativa nasce dall'Accademia della Montagna del Trentino in collaborazione con l'Università di Trento, la Provincia Autonoma di Trento, il MUSE e la Fondazione Dolomiti UNESCO e si propone di veicolare nel mondo l'immagine delle Dolomiti, rafforzando i legami tra territorio e studenti stranieri che vi risiedono per periodi medio lunghi. Per entrare nei dettagli e per capire meglio la pluralità di queste esperienze, che dallo studio abbracciano la vita, abbiamo intervistato Martina Salomonsson, studentessa svedese che sta frequentando il corso di dottorato in Scienze Psicologiche e della Formazione a Rovereto.

Come sei approdata in Trentino?

In realtà la mia storia è un po' particolare. Io ero una maratoneta; dieci anni fa mi trovavo in Spagna, e lì ho conosciuto mio marito, che arrampica. Qualche tempo dopo mi hanno invitata alle maratone di montagna in Trentino: nel 2006 ho partecipato alla Val Gardena Extreme Marathon e alla Tre Cime Alpin Marathon. Queste sono state le prime, poi naturalmente ce ne sono state altre...sono venuta, ed è nato l'amore. Vivevo in Svezia e venivo a Trento ogni volta che potevo: siamo andati avanti a distanza per 8 anni. In Svezia mi occupavo di ricerca clinica e dovevo viaggiare molto per lavoro, ma solo in Scandinavia. Poi nel fine settimana venivo a Trento. Un giorno ho scoperto di essere incinta, e questo stile di vita non era più sostenibile. Così mi sono trasferita qui; abitiamo a Besenello (un piccolo paesino del Trentino, ndr) - nostra figlia ora ha 2 anni, ed io sono al primo anno di dottorato.

Come ti trovi?

Da quando ho iniziato il dottorato benissimo. Prima mi trovavo bene, ma ogni tanto, per motivi di lingua e cultura, mi risultava difficile farmi degli amici. Non c'era nessuno con cui potevo parlare dei miei interessi di tipo scientifico...qui le persone sono molto gentili ed educate, ma anche riservate. Ci vuole tempo. Sto facendo un corso di italiano e va sempre meglio, però a Besenello si parla soprattutto dialetto.

Come hai saputo di questa iniziativa?

Attraverso l'università, che ha mandato una mail agli studenti internazionali. A livello amministrativo-burocratico infatti ho ancora la residenza in Svezia.

Come era strutturato il programma?

A me è piaciuto molto: ci sono state un paio di lezioni frontali davvero interessanti. Si sono approfonditi aspetti riguardanti la storia e la politica di cui non avevo idea. Hanno poi organizzato un'escursione nelle Valli delle Dolomiti del Brenta; il prossimo fine settimana ci sarà un'altra uscita (nelle Valli delle Dolomiti Orientali, Val di Fiemme e Fassa, n.d.r.) ma purtroppo non riuscirò ad esserci. Poi ci sarà una visita al MUSE: ci torno volentieri. L'escursione in montagna è stata davvero piacevole: erano tutti posti in cui ero già stata, ma dove è sempre bello tornare. È stato positivo anche avere l'occasione di conoscere altri studenti: la maggior parte viene dall'Asia, India e Pakistan in particolare. Da me in università ci sono invece tante persone di madrelingua russa, e spagnoli.

Cosa ti ha colpito di più?

Trovo che l'iniziativa in generale sia un'idea valida: c'è varietà, e questo ha permesso di esplorare diversi aspetti. E poi ti fa sentire benvenuta, ed è interessante avere l'opportunità di conoscere meglio il territorio dove vivrai per 2-3 anni. Se ti trovi bene diventa come una seconda casa ed è facile pensare di tornarci anche dopo gli studi, magari con degli amici.

Progetti per il futuro?

Per adesso sono al primo anno di dottorato; il prossimo sarà interessante, perché è previsto un semestre all'estero. Dato che il mio relatore è svedese, andrò in Svezia, e con me tutta la famiglia. Poi torneremo qui per finire il dottorato; e poi si vedrà. Mi piace l'idea che nostra figlia, che comunque ha la doppia cittadinanza, cresca e possa conoscere ambienti e culture diverse. Poi le cose in Svezia sono un po' più facili per le coppie con bambini piccoli; non ci sono graduatorie, e gli asili non costano così tanto.

Quando finirà il programma, cosa farai da ambasciatrice?

Sicuramente parlerò delle Dolomiti e del Trentino con i miei amici e conoscenti...anche se in realtà ho già iniziato. Dopo le lezioni frontali mi sono così incuriosita da confrontarmi con il mio compagno ed i miei suoceri sulle peculiarità del Trentino – scoprendo che anche loro non ne sapevano così tanto. Mi sono stupita, ho chiesto a mio marito se non sono argomenti che studiate a scuola. Mi ha risposto che non si ricorda, ma che chiederà alla figlia di suo cugino!

Un'iniziativa con un impatto positivo per gli studenti, ma anche per i trentini ed i partner istituzionali; a questo proposito Grazia Callovini, referente del programma per l'Università, afferma: “l’Università di Trento ha accolto con molto entusiasmo l’iniziativa promossa dall’Accademia della Montagna volta al coinvolgimento degli studenti internazionali presenti in ateneo in un percorso di incontri e di escursioni dedicati all’approfondimento della conoscenza del territorio in cui hanno deciso di trascorrere un periodo di studio o di ricerca. La maggior parte degli oltre mille studenti stranieri, comunitari ed extracomunitari, che frequentano la nostra Università rimangono a Trento per un periodo piuttosto lungo, dai due ai tre anni, e avere la possibilità di partecipare ad occasioni informali di apprendimento di aspetti legati all’ambiente, alla cultura, alle istituzioni e alle tradizioni del territorio che li ospita, rappresenta un valore aggiunto alla loro esperienza universitaria. Gli incontri tematici e le escursioni alla scoperta delle bellezze naturali del Trentino cui hanno partecipato studenti provenienti da circa 40 Paesi diversi, ognuno con il proprio background culturale, si sono dimostrati anche un’eccezionale occasione di socializzazione tra gli studenti stessi.” 

Novella Benedetti

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