Secondo asse tematico: educazione, lavoro e tecnologie

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Quando le persone cominciano a discutere negli stadi e' segno che il seme del cambiamento sta dando frutti" ha esordito di fronte a circa diecimila partecipanti Joao Pedro Stedile della direzione nazionale del Movimento dei lavoratori Sem Terra, chiamato a Porto Alegre il 25 ottobre dal Forum Mondiale dell'Educazione ad un' analisi delle prospettive del mondo dell'educazione in relazione all'evoluzione del mercato del lavoro e agli sviluppi delle tecnologie dell'informazione, insieme al direttore del mensile Le Monde Diplomatique, Ignacio Ramonet e al segretario esecutivo del Consiglio Latinoamericano delle scienze sociali (CLACSO), Attilio Boron (Universita' di Buenos Aires).

Per Stedile e' evidente in Brasile il parallelo fra il favore generale incontrato dalla riforma agraria che non impedisce la sua mancata applicazione, e la generale ammissione dell' importanza dell' educazione che non impedisce la mancanza di investimenti significativi. Il governo federale brasiliano e la maggioranza dei governi locali non affrontano questi nodi perche' ormai eterodiretti dal modello del mercato che riduce anche l'educazione a merce e schiaccia le possibilita' di investimenti pubblici per destinare la maggior parte del bilancio nazionale al pagamento degli interessi sul debito.

Attilio Boron ha sottolineato la decisiva influenza delle politiche di aggiustamento strutturale e della Banca Mondiale sull' educazione in America Latina mettendo in evidenza come fino agli anni settanta la Banca parlasse di educazione in termini di diritto, mentre a partire dagli anni ottanta si occupa sempre piu' di questo settore definendolo come servizio, e spingendo gli stati verso riforme che vanno viste come autentiche "contro-riforme" basate su deregolamentazione e decentralizzazione di quel che rimane del servizio pubblico. Lo Stato appoggia in questo modo la privatizzazione, liberandosi dalle sue responsabilita' in ambito educativo e demandandole a livello locale. Un recente studio su diciannove paesi dell'Agenzia Regionale dell'Unesco a Santiago del Cile ha pero' messo in evidenza come, nonostante la crisi fiscale dello stato nei paesi latinoamericani, le scuole pubbliche producano risultati significativamente migliori delle scuole private.

Per Boron e' essenziale non dimenticare il carattere transitorio della deriva neoliberista, consolidatasi negli anni ottanta, ma inconciliabile com i principi di una societa' giusta che non veda l'educazione solo in termini mercantili di costi/benefici. Il segretario della CLACSO ha invitato ad aprire gli occhi rispetto alla progressiva mancanza di gettito fiscale negli stati latinoamericani che raccolgono dalle tasse una parte ormai minima del PIL, offrendo al grande capitale tutte le possibilita' per pagare sempre meno tasse. Lo smantellamento dell'istruzione pubblica e della ricerca e' reso visibile da alcune settimane dallo sciopero in Brasile delle universita' federali, che per la prima volta nella loro storia scioperano come istituzioni.

Ignacio Ramonet ha analizzato il ruolo delle nuove tecnologie dell'informazione nel mondo della scuola mettendo in evidenza come Internet e l'e-learning stiano emergendo come principale canale futuro per la commercializzazione del "prodotto-educazione", un prodotto che con ogni probabilita' l'Organizzazione Mondiale del Commercio nella sua riunione in Qatar a novembre cerchera' di inserire fra i servizi da deregolamentare. Il direttore di Le Monde Diplomatique ha fatto riferimento alle enormi disparita' a livello planetario nell'accesso a computer ed Internet messe in luce dal Rapporto sullo Sviluppo Umano del 1999 invitando a riflettere su uma tecnologia che mette in rete solo chi ha gia' le maggiori opportunita' di sviluppo (con nove utenti su dieci concentrati nei paesi del Nord) mentre silenziosamente esclude ancora di piu' il resto dell'umanita', per un terzo ancora senza energia elettrica.

Fonte: Unimondo

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