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L’amore universale
Istruzione
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Foto: Greg Rosenke da Unsplash.com
L’educazione alla pace a partire dai contesti plurali e multiculturali deve aprire al confronto di idee, alle verità dell’evidenza degli eventi, alla pace nelle comunità come la scuola in primis, la famiglia, il contesto esosistemico e l’ambito ecosistemico planetario, fino ad arrivare al bene della nonviolenza a livello mondiale e universale. La scuola è un microcosmo di azioni e relazioni e di atti ed idee che si moltiplicano all’infinito in un contesto comunitario che è innanzitutto originato da relazioni, non per forza legami di pace e vita, ma purtroppo anche energia conflittuale, dal verbo latino cum-fligere, che implica il contrasto ossia l’istanza del contrasto tra le une e le une con le altre personalità sia a livello di interiorità sia di esternazione delle istanze conflittuali. Ma non per questo dobbiamo aborrire il conflitto a scuola, in famiglia, nei contesti micro culturali.
Nell’ambito macrosociale il grande conflitto come ad esempio la crisi Ucraina può sfociare, come accaduto, in una guerra che può diventare terza guerra mondiale e addirittura apocalisse nucleare anche solo per un incidente informatico.
La guerra deve essere dipanata nel suo acceso livello di conflittualità tra le parti con le trattative, tramite la diplomazia, con i corpi civili di pace, le ambasciate di pace della nonviolenza, le azioni nonviolente nei luoghi implicati, la difesa popolare nonviolenta: occorre lanciare nei luoghi del conflitto ponti di memoria, ponti di pace, intessere legami di relazioni e vincoli di collaborazione e compromesso pacifico e nonviolento tra una etnia e un’altra evitando il male assoluto dato dall’ideologia nazifascista. Il nazifascismo è il massimo dei mali e non è lecito intervenire e colloquiare con le forze violentiste del male assoluto.
La pace è un intreccio plurimo tra genti, minoranze e popolazioni ed è il microcosmo tra amici e fratelli e sorelle e compagni che si compone con tassello per tassello nella quotidianità come un universale mosaico di pace che vede l’interrelazione tra le nazioni, i paesi, gli Stati, le regioni, le località e così via. Nel mappamondo dobbiamo tracciare una linea virtuale di confronto e dialogo tra le istituzioni mondiali che si può trasformare appunto in virtuale, in reale in un compromesso interattivo di luce, di pace, di amore tra le popolazioni e le genti che abitano i continenti e gli Stati.
Come figli di una grande entità cosmica universale, abbiamo il dovere, il diritto, in quanto generati da madre Terra, dalla cosmogenesi infinita dell’universo, abbiamo il diritto e dovere di occuparci della nostra grande madre creatrice e tutelarla e difenderla dai dissesti climatici provocati proprio da noi genesi filiale per le eccessive emissioni di gas serra di origine antropica nell’atmosfera. Inoltre un altro immane risvolto è l’ecatombe nucleare che divorerebbe l’umanità e tutta la sua storia e ogni sua traccia nell'universo.
Noi viviamo in un afflato d’amore cosmico che va oltre le ideologie religiose e i dettami delle molteplici parole delle fedi. Un amore universale che deriva dal femmineo, dal femminile cosmico che è creazione e procreazione all’infinito, nella miriade di costellazioni, di galassie, di arcipelaghi di stelle, di raggruppamenti di astri, della molteplicità senza mai fine dell’amore interstellare e universale e cosmogonico.
Giordano Bruno è un nostro precursore perché credeva convintamente e fino alla morte che Dio è l’universo. Quella sua convinzione lo ha portato al rogo della Santa inquisizione in campo dei fiori a Roma nel 1600. La scienza deve aggrapparsi al materialismo per ricollegarci al nostro futuro di umanità. Si assiste al risveglio e ritorno di un religioso dogmatico e feticista. Non si vuole l’eliminazione della fede in assoluto, ma la valorizzazione del concetto concreto della vita. La chiesa cattolica del medioevo ha addormentato tutto il campo della scienza e della ricerca con dei pilastri e dei dogmi integerrimi e imperscrutabili.
Oggi vi è un ritorno al fanatismo e al fondamentalismo religioso, ma la scienza si deve contrapporre in modo intelligente al radicalismo fideistico. La fede riduce anche la capacità di studio perché è tutto prescritto dalle sacre scritture. Il radicalismo religioso preclude la ricerca.
Margherita Hack con il Bosone X ha scoperto la genesi ultima dell’infinito da cui tutte le infinità degli universi derivano. Lei sosteneva che il genere umano deriva dalla moltitudine delle galassie e delle stelle e che probabilmente la nostra genia non è l’unica figlia dell’infinito.
Questi pensieri e ragionamenti devono condurre all’amore universale a amarci in quanto derivanti dalla cosmogenesi infinita dei pluriversi delle galassie e per questo a considerarci maggiormente come genere umano, come sorelle e fratelli e animali e vegetali derivanti dalle miriadi di stelle e aspirare a incontrare magari altre forme di vita lontane e per questo rifiutare ogni forma di odio, di violenza, di guerra su madre terra e in ogni altro pianeta.
Laura Tussi

Docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale. Ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica nell'ambito delle scienze della formazione e dell'educazione. Coordinamento Italia Campagna Internazionale ICAN - Premio Nobel per la Pace 2017 per il disarmo nucleare universale, collabora con diverse riviste telematiche tra cui Pressenza, Peacelink, Ildialogo, Unimondo, AgoraVox ed ha ricevuto il premio per l'impegno civile nel 70esimo Anniversario della Liberazione M.E.I. - Meeting Etichette Indipendenti, Associazione Arci Ponti di Memoria e Comune di Milano. Autrice dei libri: Sacro (EMI 2009), Memorie e Olocausto (Aracne 2009), Il dovere di ricordare (Aracne 2009), Il pensiero delle differenze(Aracne 2011), Educazione e pace (Mimesis 2012), Un racconto di vita partigiana - con Fabrizio Cracolici, presidente ANPI Nova Milanese (Mimesis 2012), Dare senso al tempo-Il Decalogo oggi. Un cammino di libertà (Paoline 2012), Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo (Mimesis 2014), Giovanni Pesce. Per non dimenticare (Mimesis 2015) con i contributi di Vittorio Agnoletto, Daniele Biacchessi, Moni Ovadia, Tiziana Pesce, Ketty Carraffa, Antifascismo e Nonviolenza (Mimesis 2017), con Alfonso Navarra, Adelmo Cervi, Alessandro Marescotti. Collabora con diverse riviste di settore, tra cui: "Scuola e didattica" - Editrice La Scuola, "Mosaico di Pace", "GAIA" - Ecoistituto del Veneto Alex Langer, "Rivista Anarchica". Promotrice del progetto per non dimenticare delle Città di Nova Milanese e Bolzano www.lageredeportazione.org e del progetto Arci Ponti di memoria www.pontidimemoria.it. Qui il suo canale video.