Italia: positiva l'integrazione dei bambini stranieri adottati

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Sono usciti i risultati della ricerca promossa dalla Commissione Adozioni Internazionali, presentata a Firenze nei giorni scorsi nel corso del Convegno "Bambini adottati da altri paesi, nuovi contesti di vita" sulla integrazione dei bambini e sui principali problemi da affrontare. Ricerca che ha coinvolto genitori adottivi e 250 insegnanti.

E' positivo per il 70,4% degli insegnanti l'approccio dei bambini adottati con il mondo della scuola nella realtà di un paese nuovo, e un accento particolare è posto sul fatto che dal momento in cui i bambini arrivano in Italia a quello dell'inserimento a scuola passano brevi periodi. Secondo la Commissione, "La riuscita di un progetto adottivo richiede, sin dal momento dell'ingresso del bambino in Italia, la presa in carico consapevole della famiglia. Una "buona adozione" è, infatti, frutto della integrazione del bambino nei diversi contesti: la famiglia allargata, il gruppo dei pari, la scuola ed ogni altro luogo di socializzazione".

Sempre secondo la ricerca, vi sono però due elementi negativi: il primo si lega al fatto che solo il 26% degli insegnanti utilizza la storia personale dei bambini adottati nella pianificazione delle attività, come possibile aiuto alla socializzazione con gli altri bambini; il secondo che oltre il 50% degli insegnanti ammette di essere poco preparato ad affrontare le difficoltà legate alle diversità etniche. Tra i suggerimenti per migliorare la situazione vi sono quelli di potenziare la collaborazione tra insegnanti, genitori e bambini, creare un'equipe psicopedagogica e realizzare specifici progetti di accoglienza.

In questi giorni è stata presentata anche la ricerca nazionale "Genitori in cerca d'autore", che raccoglie 3 anni di studi sulle famiglie italiane, realizzata dall'Associazione Jacob Levi Moreno in collaborazione con la cattedra di Didattica generale e Sociologia dell'educazione dell'Università Roma Tre. Una ricerca nata dal bisogno di verificare i comportamenti, i modelli, le strategie educative su cui si basano i genitori d'oggi. "L'aver messo in discussione i modelli educativi del passato ha prodotto nei genitori di oggi incertezza e timore di sbagliare. Nonostante ciò, le più recenti indagini ci dicono che gli adolescenti italiani hanno, in Europa, il più basso coefficiente di criminalità e di suicidi, nonostante la spesa sociale destinata alla famiglia e ai minori sia la più bassa dei Paesi Ue: un'ulteriore conferma che la famiglia italiana, nonostante tutto, "tiene" ". Lo ha evidenziato Sabina Manes, psicoterapeuta e presidente dell'associazione J.L.Moreno, durante il convegno "Essere genitori oggi". [MB]

Altre fonti: Commissione Adozioni Internazionali, Veneto Sociale, Associazione J.L.Moreno

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