Italia: ancora in piazza per un'istruzione di qualità

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Oggi sabato 15 maggio dalle ore 14 in piazza della Repubblica a Roma si svolgerà una manifestazione promossa dal Coordinamento nazionale in difesa del tempo pieno e prolungato" e dai Coordinamenti e Comitati cittadini di genitori e lavoratori/trici della scuola e dell'università. "La mobilitazione - dichiarano gli organizzatori - intende riaffermare e rendere visibile tutta l'opposizione del mondo della formazione, dalla scuola dell'infanzia all'università, al progetto del ministro Moratti e fungere da punto di riferimento ed appoggio alla pratica di rifiuto capillare degli aspetti distruttivi della 'riforma' che sta crescendo in questi giorni nella scuola e nell'università".

In un comunicato di Legambiente, tra gli aderenti alla manifestazione, si sottolinea che "un ulteriore tassello dei danni provocati dalla riforma del ministro Moratti è testimoniato dalle migliaia di bambini in lista d'attesa per un posto nelle scuole d'infanzia o dalle migliaia di studenti che non possono usufruire né del tempo pieno né del tempo prolungato per i ragazzi più grandi". Il comunicato riporta che sono 2.000 i bambini in attesa di un posto per la scuola d'infanzia in Piemonte e 6.000 in Emilia Romagna. 5.600 bambini in più rispetto ai dati elaborati dal Miur anche nelle classi elementari e medie della Lombardia, 5.000 nel Lazio e 2.059 in Sicilia. Non va bene neanche ai ragazzi delle superiori: 2.800 alunni in più nel Lazio e addirittura 9.087 in Sicilia nel dimenticatoio delle previsioni Miur. E ancora: in Piemonte 630 classi, più o meno 12.000 famiglie, hanno fatto domanda - mai accolta - di tempo pieno o prolungato, stesso discorso per 487 classi lombarde, 188 classi in Emilia Romagna per il tempo pieno e 380 per il tempo prolungato. Nel Lazio sono 150 classi che vorrebbero il tempo pieno e in Sicilia sono 64 più 282 che vorrebbero il tempo prolungato.

Numerosi intellettuali che scenderanno in piazza per la manifestazione, hanno inviato un appello nel quale sottolineano che "C'è bisogno di più cultura per tutti", ma che "le proposte normative del ministro Moratti nei confronti della scuola, dell'università, delle accademie e delle istituzioni pubbliche di ricerca, vanno nella direzione opposta e svuotano il sistema pubblico di educazione e formazione del nostro Paese". "Temiamo che l'esito finale sia un Paese più ignorante e più diviso. Siamo convinti che le riforme Moratti si debbano fermare" - conclude l'appello.

Intanto dal Coordinamento dei comitati per la difesa della scuola pubblica della zona 6 di Milano è partita l'iniziativa di invitare tutti gli insegnanti, attraverso i propri collegi, ad esprimersi su tre punti fondamentali della riforma: la figura del tutor, la conferma dell'attuale POF, il rifiuto all'adozione di nuovi libri di testo. "La voce delle scuole, non richiesta nel momento della stesura, non ascoltata quando è scesa in piazza per dire no alla riforma, si fa ora sentire, tanto più chiara quanto più unita, nelle sedi istituzionali" - sottolinea il comunicato.

Alla manifestazione di Roma aderiscono numerose associazioni, sindacati e forze politiche contrari al disegno del governo tra cui il Comitato Fermiamo la Moratti, Arci, Libera, Legambiente e altri. [GB]

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