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Nuove tecnologie: IBM, Dell e HP sfruttano i lavoratori nei PVS
ICT Tecnologie informatiche
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"Clean up you computer" (Ripulisci il tuo computer), è il titolo del rapporto diffuso dall'agenzia britannica Cafod (Catholic Agency for Overseas Development) sulle pessime condizioni dei lavoratori del mondo hi-tech nei paesi in via di sviluppo.
Gli autori dell'indagine Katherine Astill e Matthew Griffith hanno raccolto interviste e testimonianze in alcuni paesi, come Thailandia, Cina o Messico, che dimostrano la bassissima considerazione e lo stato di sfruttamento in cui si trovano i lavoratori del computing.
Rapporto CAFOD:
"Clean up you computer" (in pdf)
Grandi aziende del settore, come IBM, Dell, HP ed altri sono tirati in ballo direttamente da Cafod viste le moltissime attività che questi grossi nomi spostano all'estero proprio per sfruttare i bassissimi costi della manodopera. Si tratta per lo più di personale dipendente di aziende locali associate ai grandi nomi dell'informatica internazionale.
In Thailandia, afferma Cafod, "un lavoratore che costruisce dischi rigidi che vengono poi montati sui computer di aziende come Dell guadagna circa 2,50 dollari al giorno. Micheal Dell, il CEO di Dell, nel 2003 ha guadagnato 134mila dollari al giorno".
A Guadalajara, in Messico, i lavoratori subiscono inoltre discriminazioni e umilazioni che il rapporto documenta in modo esauriente. "L'essere omosessuale, avere un padre avvocato, l'aver fatto ricorso a sindacati o lavorato per essi, essere tatuati, o essere in gravidanza e non accettare le politiche di IBM" può determinare ragione per un licenziamento o una non assunzione.
Gli operai inoltre sono assunti con contratti di breve durata, illegali, che non tengono conto delle ferie, della copertura sanitaria e pensionistica. Ad un operaio di una fabbrica IBM è stato addirittura negato un permesso in occasione della morte del padre. Inoltre, afferma CAFOD, "le condizioni di lavoro sono spesso pericolose: nelle diverse fasi della produzione i lavoratori possono essere esposti a sostanze chimiche dannose, a fumi di saldatura, polveri metalliche e rumore".
Hewlett Packard, IBM e Dell hanno preso visione del rapporto e Cafod ha accolto favorevolmente le loro prime risposte ai risultati della ricerca includendole nel rapporto stesso. Cafod sta spingendo sui leader del settore perché si assumano maggiori responsabilità per i propri lavoratori e promuove una campagna
What's wrong with my computer? (Cosa non va nel mio computer?) per fermare lo sfruttamento dei lavoratori nel settore hi-tech. [RB]