Il Parlamento europeo vota limiti concreti alla brevettabilità

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Con il voto plenario del 24 settembre, il Parlamento Europeo ha
approvato la proposta di direttiva sulla "brevettabilità delle
invenzioni informatiche" con emendamenti che ribadiscono chiaramente la non brevettabilità di programmi e logiche commerciali e che difendono la libertà di pubblicazione e interoperabilità.

I precedenti

Un giorno prima del voto, se il Parlamento avesse votato gli
emendamenti sostenuti oggi, il Commissario CEC Bolkenstein aveva minacciato il ritiro da parte della Commissione e del Consiglio della proposta di direttiva e ha restituito le domande agli amministratori dei brevetti nazionali sul tavolo dell'Ufficio Europeo Brevetti (European Patent Office, EPO). "Rimane da vedere se la Commissione Europea sia convinta dall'"armonizzazione e della chiarificazione" o solo dagli interessi dei possessori di brevetti" afferma Hartmut Pilch,
presidente di FFII. "Quella approvata ora è anche la nostra direttiva. Dobbiamo aiutare il Parlamento Europeo a difenderla".

"Il testo della direttiva così come emendato dal Parlamento Europeo è incredibilmente positivo! Non posso crederci, mentre invio a Slashdot la storia articolo per articolo. E' davvero migliore e sta insieme in modo coerente. Penso che abbiamo fatto qualcosa di straordinario questa settimana" esclama James Heald, esponente del gruppo di lavoro sui brevetti software FFII/Eurolinux mentre riunisce gli emendamenti in una
versione consolidata [16].

"Con le nuove clausole dell'articolo 2, un'invenzione informatica non è più un cavallo di Troia, ma una lavatrice", spiega Erik Josefsson di SSLUG e FFII, che nelle ultime settimane ha consigliato gli europarlamentari svedesi sulla direttiva. La maggior parte degli emendamenti votati hanno avuto il supporto di gruppi politici molto diversi e ciò riflette l'ardua discussione politica che ha condotto ai due recenti rinvii.

In ogni caso, quando i 78 emendamenti sono stati votati in 40 minuti, sono saltate fuori alcune incongruenze: "I vari testi non erano stati emendati completamente. Uno di questi prevedeva che gli algoritmi fossero brevettabili quando risolvevano un problema tecnico", dice Jonas Maebe, rappresentante belga di FFII che lavora attualmente presso
il Parlamento Europeo. "Ma disponiamo di tutti gli ingredienti per una buona direttiva. Siamo in grado di impostare il lavoro e ora la rifinitura può' iniziare. Lo spirito della Convenzione Europea sui Brevetti è confermato all'80 per cento e il Parlamento è in una buona posizione per rimuovere in seconda lettura le restanti incongruenze".

La direttiva dovrà passare al vaglio di ulteriori consultazioni con il Consiglio dei Ministri che è più informale e quindi con procedure meno pubbliche di quelle parlamentari. In passato il Consiglio dei Ministri ha lasciato le decisioni per le politiche sui brevetti al relativo "partito operativo per le politiche sui brevetti", il quale raggruppa esperti sulle leggi sui brevetti che fanno anche parte del consiglio amministrativo dell'Ufficio Europeo Brevetti. Questo gruppo è stato uno dei più decisi promotori della patentabilità illimitata in Europa, inclusa quella sui programmi.

Questa la dichiarazione di Laura Creighton, imprenditore informatico e venture capitalist che ha sostenuto la campagna di FFII/Eurolinux con donazioni e si è recata a Bruxelless dalla Svezia in diverse occasioni per partecipare a conferenze e incontri con gli europarlamentari:

"Ora quanti sostenevano di opporsi a un confusione in stile USA ma a cui piaceva la proposta soltanto perché consentiva certe operazioni, dovranno uscire allo scoperto. Prevedo che un buon numero di costoro sosterrà che questa stesura non va approvata perché c'è bisogno di una legislazione che ci renda più simili agli USA e al Giappone unicamente per non far arrabbiare i nostri partner commerciali.

Ora è il momento di chiedere ai politici europei di mostrare coraggio e leadership mondiale, e votare quella direttiva che i cittadini e il governo statunitensi, gli SME e Alan Greenspan avrebbero voluto avere al posto dell'attuale confusione. Chiediamo loro di armonizzarsi con l'Europa. I membri del Parlamento Europeo meritano di essere ringraziati per gli sforzi fatti nel comprendere le conseguenze sociali di questa decisione tecnica chiaramente difficile. Finora ciò non avvenuto in nessun'altra parte del mondo. Noi europei possiamo essere fieri di quest'obiettivo politico, e spero che i nostri politici condividano questa soddisfazione."

Informazioni su Eurolinux Alliance -- www.eurolinux.org

La EuroLinux Alliance for a Free Information Infrastructure è una coalizione aperta di imprese e associazioni non-profit, unite per promuovere e proteggere una forte cultura europea del software basata sul diritto d'autore, gli standard aperti, la libera concorrenza e il software libero, come Linux. Le imprese associate o gli sponsor di EuroLinux sviluppano o vendono software sotto licenze libere, semi-libere e non libere, per sistemi operativi come GNU/Linux, MacOS o MS Windows.

Informazioni su FFII -- www.ffii.org

La Foundation for a Free Information Infrastructure (FFII) è
un'associazione non-profit registrata a Monaco, dedita alla
diffusione della cultura informatica. FFII supporta lo sviluppo di
beni pubblici informativi basato sul diritto d'autore, la libera
concorrenza, gli standard aperti. Più di 250 membri, 300 imprese e 15,000 sostenitori hanno dato mandato alla FFII di fare da loro portavoce su problemi di politica pubblica nell'area dei diritti di esclusiva (proprietà intellettuale) nel campo del software.

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