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Europa: brevettabili le invenzioni attuate tramite computer
ICT Tecnologie informatiche
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Il 24 settembre il Parlamento Europeo ha votato la normativa dei brevetti sul software o, meglio, sulle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. Una direttiva che aveva dato vita ad un movimento di opinione contrario in tutta Europa.
La proposta di direttiva elaborata da Arlene McCarthy (PSE, UK) mira a garantire che i brevetti per le invenzioni attuate tramite elaboratori elettronici vengano concessi sulla stessa base in tutta l'Unione europea e che i tribunali nazionali esaminino i casi di impugnazione di brevetti in base a principi uniformi. Pur approvando l'idea generale, l'organo parlamentare ha adottato una serie di emendamenti volti a chiarire e precisare la formulazione proposta dalla Commissione, ma anche a raggiungere un compromesso tra i divergenti punti di vista.
La commissione giuridica ha specificato che, per essere brevettabile, un'invenzione attuata per mezzo di computer debba "essere atta a un'applicazione industriale, presentare un carattere di novità ed implicare un'attività inventiva". Per implicare un'attività inventiva, l'invenzione deve "arrecare un contributo tecnico". I deputati affermano però che un'invenzione non deve essere considerata "arrecante un contributo tecnico" soltanto perché implica l'uso di un computer. In altri termini, i brevetti non devono essere autorizzati per i semplici programmi informatici (tutelati dal diritto d'autore).
Le associazioni che si occupano di libero sviluppo e di software libero restano comunque preoccupate.
Openlabs ben sintetizza con un paragone il "sì" ai brevetti dell'Europarlamento: "è come dire che con una scatola di Lego ci si puo' fare solo le casette perche' altrimenti bisogna verificare di non violare un brevetto". [RB]