Europa: Microsoft messa al muro dai Comuni free

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La Free Software Foundation Europe (FSFE) ha preso parte all'udienza preliminare di ricorso che Microsoft ha fatto rispetto alla decisione della Commissione Europea che ha imposto una sanzione di quasi 500 milioni di Euro per "abuso di posizione dominante sul mercato". Tra le condizioni aggiuntive della sanzione ci sono la pubblicazione delle interfacce software che è molto importante, ad esempio, per il progetto di Software Libero Samba, che permette di connettere il mondo Unix (e Gnu/Linux) con quello Microsoft facendo da "ponte" per rendere gli utenti meno dipendenti dalla monocultura sostenuta dal gigante di Bill Gates. "La decisione della Commissione rappresenta un importante precedente, sia per il mercato del software che per la società in generale. Non è in gioco solo del denaro, ma anche la libertà" ha dichiarato l'avvocato Carlo Piana che rappresenterà la FSFE durante il processo per tutelare il Software Libero in generale e in particolare del software Samaba. Per voce del presidente Georg Greve, la FSFE si appella a tutte le imprese affinché sostengano questa lotta "perché chi ignorerà questo appello domani potrà solo aspettarsi di avere un'unica scelta sul mercato dei servizi di storage e directory".

Intanto molti comuni europei iniziano a prendere le distanze dal gigante statunitense Microsoft e a scegliere il free software. Il Comune di Parigi ha annunciato che considererà l'eventualità di sostituire Microsoft con una piattaforma libera come Linux, OpenOffice e Mozilla. Una decisione che seguirebbe quella gia fatta da Monaco che a maggio dell'anno scorso ha sostituito Microsoft con un free software. Anche il comune della città norvegese di Bergen ha seguito l'esempio di Monaco. Una diffusione che preoccupa Microsoft a tal punto da aver offerto al Comune di Parigi uno sconto del 60 per cento sul proprio sistema, per una spesa complessiva inferiore ai 7 milioni di dollari. Ma due settimane fa, il ministro francese della funzione pubblica, Renaud Dutreil, ha invitato tutte le amministrazioni pubbliche a prendere in considerazione la sostituzione di Microsoft e ha inoltre aggiunto: "I free software sono diventati un'alternativa credibile, in termini di prezzo e di efficienza". In questo ci crede anche una serie di realtà legate alla Rete di Liliput di Bolzano che hanno presentato un documento sulla società dell'informazione e rivolto alle autorità locali per l'introduzione del software libero nella pubblica amminstrazione. Assoluta novità di questa iniziativa è il sostegno da parte di tutte le tra confederazioni sindacali.

I maggiori esperti di software affermano anche quanto la sovranità nazionale sia un aspetto ancora imprescindibile. "Se un ufficio pubblico cambia da Microsoft a Linux e ad altri sistemi simili, interrompe la dipendenza da un'azienda privata straniera", afferma Bernard Benhamou, analista dell'Agenzia francese per lo Sviluppo dell'Amministrazione Elettronica (ADAE). L'uso delle piattaforme libere è diventato un aspetto fondamentale nelle strategie di lotta al "digital divide", il crescente divario tecnologico e commerciale che separa il mondo ricco e industrializzato da quello povero. A dicembre dell'anno scorso, durante il World Summit of the Information Society (WSIS) di Ginevra, rappresentanti delle Ong e dei paesi più poveri hanno sottolineato la necessità di sostenere le piattaforme libere per promuovere un maggiore accesso a informazione e tecnologie di comunicazione. Secondo Richard Stallman, fondatore di un progetto a sostegno delle piattaforme libere. "A Ginevra, il governo brasiliano ha cercato delle misure per promuovere l'uso dei free software, mentre il governo statunitense era fermamente contrario".[AT]

Altre fonti: Free Software Foundation Europe, Quinto Stato, Ines

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