Attac-Italia: preoccupazione per la brevettabilità del software

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Il consiglio dei Ministri Europei ha approvato il 18 maggio la direttiva sulla brevettabilità del software stile USA, in sfregio al Parlamento Europeo che aveva votato ed approvato il 24 settembre 1993 una direttiva completamente opposta ma rispettosa degli interessi europei. Come ha votato l'Italia? Sebbene il ministro Stanca abbia dimostrato opposizione alla direttiva l' Italia si è astenuta permettendo, pilatescamente, l'approvazione della direttiva.
Da oggi gli operatori del software e tutta la ricerca europea sono sottomessi ai brevetti dei monopoli dell'informatica americani.
Questa direttiva trasforma i programmi sulla ricerca europea, tanto pomposamente sbandierati, in un vaniloquio senza senso.
Il "Gruppo Proprietà Intellettuale" di Attac-Italia ribadisce con forza che l'Europa potrà diventare una realtà politica solo a condizione d'essere l'Europa dei popoli e non delle burocrazie statali e dei monopoli economici.
"È questa l'Europa, per la quale ci battiamo con convinzione e con ostinazione.
L'aperto conflitto tra Parlamento e Consiglio Europeo pone il tema della legittimità democratica della delibera in oggetto per cui la battaglia sulla brevettazione del software sarà ripresa col nuovo Parlamento".

Il "Gruppo Proprietà Intellettuale" di Attac aveva espresso preoccupazione per il fatto che i ministri europei erano chiamati a pronunciarsi il 17-18 maggio, su proposta della Presidenza Irlandese, circa la "Brevettabilità delle invenzioni a mezzo di elaboratori elettronici". I motivi della preoccupazione erano stati descritti in una lettera che fu inviata a marzo ai parlamentari europei; preoccupazione maggiormente motivata sia per l'evidente radicale difformità di orientamenti tra il Parlamento Europeo ed il Consiglio dei Ministri, sia perché questo organismo delibera con il Parlamento vacante, precostituendo in tal modo uno stato di fatto per il prossimo. Questa prassi che di fatto prevarica la volontà del Parlamento, eletto dagli europei, è indice di dubbia sensibilità democratica, per cui invitiamo il nostro governo a votare contro la proposta della Presidenza Irlandese.

Il gruppo proprietà intellettuale di Attac Italia

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