La COP24 da una prospettiva giovane

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Al via i lavori della Conferenza ONU sul Clima (COP24) che si estenderanno fino al 14 dicembre a Katowice in Polonia, uno dei paesi nella top ten delle riserve di carbone, grazie al qualegenera l’80 per cento dell’energia che consuma. La scelta di questa sede è apparsa da subito una sfida, e forse una provocazione, trovandosi in un Paese dove miliardi di euro delle banche dell'Unione Europea finanziano aziende energetiche a partecipazione statale che non ne vogliono sapere di dire addio all’energia sporca, responsabile delle principali emissioni di gas serra. Per contro, il presidente Andrzej Duda, ha sostenuto, durante la cerimonia di apertura, che la Polonia “sta promuovendo una solida politica climatica” sottolineando lo slogan della Conferenza “Cambiamo Insieme“.

La comunità scientifica internazionale ha recentemente richiamato all’urgenza di intervenire con la riduzione delle emissioni di gas serra se si vuole rispettare l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale per la fine del secolo entro la soglia di 1,5°C come richiesto dall’Accordo di Parigi. Per evitare ulteriori e drammatici impatti sulla vita degli esseri umani e sugli ecosistemi naturali serve tuttavia “un’azione rapida, lungimirante e senza precedenti”. 

La COP24 conterà sulla partecipazione di circa 20 mila persone tra negoziatori e diplomatici dei 197 paesi firmatari dell'Accordo sul Clima di Parigi, rappresentanti delle imprese multinazionali e osservatori delle organizzazioni non governative e dei movimenti sociali di tutto il mondo. Il compito dei delegati è quello di raggiungere un compromesso sul cosiddetto “libro delle regole” o “manuale delle operazioni” per la realizzazione dell'Accordo di Parigi. Tra le altre cose, quest’ultimodeterminerà il monitoraggio dell’impegno degli Stati nella lotta al cambiamento climatico,ovvero come gli impegni volontari nazionali di riduzione dei gas serra e gli investimenti per l’adattamento verranno verificati e implementati con più ambizione già a partire dal 2020 per evitare una catastrofe climatica. 

La presenza a Katowice della società civile, e in particolare dei giovani, diviene quindi essenziale per monitorare i processi in corso e spingere le delegazioni politiche internazionali, in primo luogo l’Italia, ad assumersi impegni concreti e più ambiziosi soprattutto nel compiere un radicale cambiamento dell’attuale modello economico di produzione e di consumo.

Il proprio contributo in questa direzione lo sta dando anche la delegazione di 20 persone tra studenti universitari, delle scuole superiori e ricercatori trentini, che partecipano alla COP24 a Katowice nell'ambito del progetto “Visto Climatico”. Promosso dall'associazione Viração&Jangada, “Visto Climatico” è sostenuto dall'Assessorato competente alla Cooperazione allo Sviluppo della Provincia di Trento e dal Centro Europeo Jean Monnet, l’Associazione Mazingira (MUSE), Fondazione Fontana con il portale Unimondo, l’Associazione In Medias Res in collaborazione con l’Osservatorio Trentino sul Clima

Il principale scopo della delegazione trentina è quello di raccontare gli eventi della Conferenza attraverso unaprospettiva giovanile e tramite la produzione di articoli, foto e video nonché attività di sensibilizzazione per coinvolgere i numerosi partecipanti provenienti da tutto il mondo . A Katowice, si prevede tra l’altro un lavoro di squadra e di collaborazione internazionale con giovani di altri paesi dell'Europa e dell’America Latina.

La delegazione trentina ha scelto come piattaforma di diffusione il sito www.stampagiovanile.it e i social media (www.facebook.com/agenziadistampa; instagram @stampagiovanile), ma anche altri mezzi di comunicazione più tradizionali come giornali, radio e riviste locali e nazionali. I loro articoli verranno tradotti e pubblicati su altri siti in inglese, portoghese e spagnolo. 

Paulo Lima è giornalista educomunicatore e presidente dell'Associazione Viração&Jangada; Roberto Barbiero è climatologo dell’Osservatorio Trentino sul Clima.

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