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Se ami i tuoi libri, lasciali andare
Stili di vita
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Se ami i tuoi libri, lasciali andare. Un po’ come i figli no? Perché i libri sono i nostri compagni, amanti, educatori, oggetti di dedizione, di appunti a bordo pagina, di cure, traguardi di ricerche, segno di affetto, maestri di vita. E quindi, se davvero li vogliamo valorizzare per quello che ci trasmettono e ci regalano, è parte del nostro – e del loro – valore condividerli, prestarli, lasciarli viaggiare.
Da quest’idea nasce il bookcrossing, ovvero la “liberazione” dei libri per seguirne il viaggio attraverso le persone che incontrano. Come si fa? Si comincia iscrivendosi – gratuitamente – al sito bookcrossing.com. Dalla primavera del 2001 questa “attività globale” ha raccolto milioni di persone da più di 130 Paesi, anche se la maggior parte si trova negli Stati Uniti dove l’iniziativa ha avuto inizio. Funziona così: durante la registrazione il sistema assegna ad ogni libro un codice univoco (BCID) che dev’essere riportato a mano sul libro. Questa sarà la sua identità, che gli permetterà di viaggiare di mano in mano (ma non obbligatoriamente, potrà anche fermarsi presso qualcuno e prendervi dimora!) ed essere seguito, commentato, rilasciato nuovamente in libertà in qualche luogo pubblico. Lo spirito che anima questa comunità è variegato, un misto di avventura (nel vero senso della parola qui si va… a caccia di libri!), passione per la letteratura, irresistibile generosità. Una biblioteca in viaggio che fa incontrare vite, pensieri, mani, parole. Un’idea che risulta interessante anche da un punto di vista economico e che segnala un’ammirevole attenzione verso la pratica del riuso. Perché spesso abbiamo così tanti libri e sappiamo che non li rileggeremo mai. Perché allora, anziché buttarli o lasciarli sullo scaffale a invecchiare sotto la polvere, non liberarli? In alcune biblioteche sono state attivate iniziative che vanno in questa direzione: si trova spesso un tavolino dove si possono lasciare libri che non si desidera più tenere e se ne possono prendere altri, al di fuori del circuito per il prestito bibliotecario. Uno spazio di interscambio dove anche i titoli più eccentrici hanno “mercato” (senza moneta, beninteso!)… la curiosità accompagna spesso scoperte inaspettate!
E ora… sulla scia del bookcrossing approdano in Italia anche le Little free libraries, idea dell’americano Todd Bol che, nel 2009, costruì la prima nel suo cortile, corredata di un semplice messaggio: “libri liberi (gratuiti)”. Se ancora non le avete viste, date un’occhiata qui, sono deliziose! Sono poco più grandi di una cassetta postale e il principio è simile: sono libri che possono essere presi liberamente da chi è interessato, purché se ne lasci un altro in condivisione. Una ventina le città che già hanno raccolto la proposta in Italia, tra cui Trento, Milano, Modena, Roma e Lecce. Sul sito dell’associazione si possono ordinare e registrare le piccole librerie, alle quali viene assegnato un numero identificativo, una posizione gps sulla mappa, un motto: “Take a book, leave a book” (prendi un libro, lascia un libro). Ma nulla toglie, per i più creativi, che le piccole biblioteche possano essere costruite con il fai-da-te, purché si presti attenzione a un unico, elementare quanto ovvio, accorgimento: devono essere resistenti all’acqua!
Qual è il valore aggiunto di queste casette? Diffondere i libri e renderli disponibili, alla portata di tutti, non solo per promuovere la lettura e l’alfabetizzazione, ma per rafforzare al contempo lo spirito di comunità intorno a un centro di aggregazione del tutto originale, spesso situato nelle vicinanze di uno spazio verde, delle piste ciclabili, delle fermate degli autobus, delle caffetterie ma anche, talvolta, nei giardini delle abitazioni private. Momenti di socialità e legami che si instaurano intorno a un amico speciale, il libro. Un fenomeno mondiale e trasversale che si sta diffondendo sempre più (sono ad oggi più di 5000, di cui anche in Italia) e che, tramite l’attività di associazioni no profit stanno raggiungendo anche i Paesi più poveri, dove il libero accesso ai libri e alla cultura, uniti alla possibilità di partecipazione attiva, possono contribuire attivamente alla crescita personale e delle comunità stesse.
Bene allora… La prossima volta che vi capiterà di sedervi su una panchina, su un treno o in un bar… pensate anche voi se per caso non abbiate qualche libro da liberare e… Buona lettura!